Nerd pride
Sicuramente avrete sentito parlare di World of Warcraft, il gioco di ruolo online in cui un nerd si deve iscrivere, creare un personaggio fantasy, e passare davanti al computer dalle quattro alle sei notti a settimana – più qualsiasi altro intervallo di tempo libero dal lavoro ove disponibile – ripetendo ossessivamente la pressione di determinate sequenze di tasti, fino a completa distruzione della propria vita sociale (ammesso di averne avuta una in precedenza). Io, preferendo la vita sociale faccia a faccia, ne sono uscito dopo tre mesi, ma la maggior parte dei miei amici è ancora lì dentro dopo quasi due anni, e così oggi a pranzo mi hanno prontamente segnalato il recentissimo crossover tra World of Warcraft e South Park.
Da Youtube, potete guardare il trailer, e poi la prima, seconda e terza parte della puntata. Tutto sommato, mi sembra uno sfottimento ancora gentile; d’altra parte i nerd sono il pubblico principale di South Park… Sono anche uno dei più ambiti in generale, visto che il nerd medio è single o equiparabile, ha pochi amici, e pertanto ha allo stesso tempo soldi da spendere, tempo disponibile, necessità di gratificazione e bisogno di attività ossessivo-ripetitive (dal collezionismo all’uccisione di cinghiali virtuali) per non dover fare i conti con le proprie frustrazioni; insomma, i nerd sono un’ottima cash cow per le aziende di entertainment.
Niente a che fare insomma rispetto all’orrido La pupa e il secchione, di cui peraltro ho solo notizie indirette, non avendone mai visto nemmeno cinque minuti, ma che mi pare il genere di sfottimento cattivo che hanno gli autodefinitisi normali nei confronti degli eterodefiniti disabili (sociali): dalla descrizione che me ne fanno, pare che gli autori del programma volessero inizialmente metterci dei ritardati mentali e sfottere quelli, ma poi si sono resi conto che sarebbe stato illegale e hanno ripiegato sui nerd, che non sono ancora categoria protetta.
D’altra parte, tempo fa un marchettaro (il nemico naturale dei nerd) mi disse con boria che i videogiochi – e a maggior ragione quindi quelli online e invasivi come World of Warcraft – erano stati inventati proprio per tenere chiusi in casa i nerd, in modo che non disturbassero le persone normali facendosi vedere per strada o nei locali…