Meteopatia
Nella mia costante e gioiosa riscoperta delle nostre radici animali, osservo sempre più spesso come il nostro umore sia drammaticamente legato al tempo che fa, e ovviamente alle stagioni.
Oggi, in particolare, a Torino è una giornata grigissima, con una cappa pesante di nuvole e una pioggerellina che invade l’aria in modo fastidioso. Ero giù di morale, ma pensavo di essere l’unico, e che questo fosse dovuto soprattutto ad altre questioni, come alcune mancate risposte e persone lontane. E invece, ho pescato un paio di amici in chat, e ho scoperto che stavamo tutti pensando la stessa cosa, ognuno attribuendola a fatti diversi e che non c’entravano nulla con l’atmosfera, ma ognuno concludendo invariabilmente: che giornata grigia e deprimente!
Ma il massimo s’è toccato quando mi ha telefonato mio zio – col quale, dopo mesi che non ci vediamo, avevo combinato un kebab al volo in piedi sotto casa sua per questa sera – e mi ha detto: “Senti, visto che la giornata è veramente grigia, perchè non andiamo a farci una cena decente?”.
Eppure, questo ritrovarmi in balia dei cicli millenari delle stagioni, esattamente come i nostri antenati di un milione di anni fa, invece di preoccuparmi mi rassicura: in fondo, anche giornate uggiose come questa fanno parte della normalità della vita. Basta accendere un fuoco, procurarsi un bel cinghiale arrosto, e stare in compagnia.