Bilancio
Giuro che non l’ho fatto apposta; eppure oggi qualcuno, sul forum generalista di Toronews, ha lanciato il tema “I dipendenti sfruttati della Lidl“. Ovviamente mi ci sono buttato a capofitto, ed è saltata fuori la solita discussione tra chi accusa lo sfruttamento dei lavoratori e chi, come me, pone l’accento sul problema culturale di una società che in gran parte non concepisce la possibilità di farsi volontariamente un mazzo tanto sul posto di lavoro senza che vi sia alcunchè di male.
In tutto questo, un altro forumista ha postato questa sorta di bilancio esistenziale collettivo della società italiana, che vado a riportare perchè ho trovato istrionico ma eccellente per far riflettere.
“Siamo in una società falsa e cortese, simile e fac-simile, presunta e desunta, vecchia ma nuova, nuova e vecchia, che sa ma non sa un cazzo di niente, con la cultura della non-cultura, che pretende e non sa dare, che dà poco e lo vende per tantissimo, che subisce e fa subire, che schiavizza e adora farsi schiavazzare (non è un errore di digitazione), che invoglia con la carota e ti bastona sulla schiena allontanandoti da essa appena t’avvicini, che imbonisce e s’imbonisce mai, che giudica e non sopporta di farsi giudicare, che se ne frega (detta esattamente come nel ventennio), che si veste e non si lava (se non le mani), che fa stuprare in cambio di una casa, che violenta bambini e li appiccica ai banchi di scuola con lo scotch (preferivo la bacchetta sulle mani), che sorpassa sempre anche se non si può, che ha fretta e va ai 200 orari per arrivare prima al bar, che telefona e telefona e telefona e non se li caga nessuno delle loro telefonate, che spende soldi non suoi ma prestati con infinite piccole rate (tan e taeg ad libitum), che accende la tv e spegne il cervello, che una volta spento il cervello ha pure fatica di riaccenderlo ed alcuni si sono pure persi il tasto di rivvio, che fa copia&incolla di tutto e pure nella vita, che ama e non sa che cazzo sta dicendo quando lo dice, che fa sesso e non sa che cazzo sta facendo quando lo fa, che parla parla e parla e non dicono niente di niente di niente, che s’arroga il diritto di avere solo diritti, che non sa più nè vuole minimamente stringere di un sol buco la propria cintura, che è grassa, grassa e grassa mentre c’è gente che è talmente magra che ci muore (e non d’anoressia del cazzo perchè vuole fare la velina cerebrolesa), che va a votare per sentirsi dire le cose che vuole sentirsi dire e poi s’incazza perchè per l’ennesima volta scopre che lo hanno fregato (ma va? E quando? Ma dai?!), che s’incazza se piglia la multa dopo che ha messo la sua macchina da puttaniere sul disegnino della carrozzina gialla scolorito, che sa solo prendere in giro chi è più debole, che picchia sua moglie poi gli si butta fra le braccia perchè è bambino ricchione malnato bisognoso d’affetto poveretto, che ammazza bambini in baite di montagna e poi va in Tv a piagnucolare presunta innocenza che non c’è e lo sa pur prendendoci tutti in giro che andiamo davanti a palazzo di giustizia morbosamente in erezione per farci pure fare un autografo (guarda è l’assassina), che li mettiamo in carcere e poi li facciamo uscire e poi li rimettiamo in carcere (che ci manderei Mastella con la sua sciarpina del cazzo a consolare chi è stato violentato da un f***** d* p****** che stava in carcere: mai soldi spesi meglio che quelli per tenerli la dentro sta feccia), che s’incazza ma solo se c’è una telecamera accesa come i napoletani che gli sparano in cucina e poi fanno le sceneggiate davanti al Tv “pistandosi ‘a facc'” e i problemi glieli dobbiamo risolvere noi da Torino che non sono capaci poveretti, che c’è chi c’è l’ha duro solo se si mette la camicia verde e sta in tanti e poi se da solo abbassa lo sguardo e tira dritto col capo che gli urla dietro (tra il ’29 ed il ’46 era la stessa cosa), che sa solo fare il furbo sempre e appena può, tagliando le code o rubando miliardi ai risparmiatori è la stessa medesima cosa: un furbo di merda.”
Anche se, all’infinito elenco dei difetti degli italiani, permettetemi di aggiungerne anche un ultimo: quello di accorgersi sempre e soltanto dei propri difetti, mai dei propri pregi.
24 Novembre 2006, 09:11
leggere il tuo pensiero mette paura.ne esce una cultura terrificanre. hai mai pensato che potresti avere bisogno di una trasfusione di sangue e che il donatore potrebbe essere nero e pure ebreo?
24 Novembre 2006, 09:36
Eh? o_O
24 Novembre 2006, 11:47
Forse parlava con quello dei sensi di colpa da kebab.
24 Novembre 2006, 14:41
Sì ma io volevo un commento a questo post, invece!
24 Novembre 2006, 14:49
e allora iniziamo con i pregi :)
L’Italiano (come popolo) ha mediamente molto piu’ buon senso della maggiorparte degli altri.
e poi pizza mandolino spaghetti.
ciao
FF
24 Novembre 2006, 15:56
se quello del sensi di colpa del kebab
sono io lascio la mia mail…
cosi’ mi scrivete direttamente
Vermao@jumpy.it
24 Novembre 2006, 23:35
Il tuo piccolo bilancio della giornata: 20 commenti compreso questo! Per favore aumenta a 30 i commenti nel feed RSS o il mio feed reader sarà impossibilitato a leggerli tutti.
Tornando al topic: abbiamo un grande senso di autocritica di massa e conosciamo a memoria tutti i nostri difetti. Ma se un inglese, un tedesco o un francese ce li rinfaccia ci incavoliamo come delle bisce :-)