La solitudine delle persone serie
Non volevo commentare anch’io il caso Wikimedia – Del Papa; ormai in rete ne hanno già parlato tutti, in ogni maniera (se siete tra i pochi che non conoscono la storia, .mau. ha un buon riassunto con interessanti commenti).
Il tema, tutto sommato, è banale: è ovvio che qualcuno deve rispondere di ciò che pubblica a mezzo web, compresa Wikipedia; se uno si ritiene diffamato da un articolo di Wikipedia, ha tutto il diritto di portarne gli “autori” e gli “editori” in tribunale. La legge dovrebbe essere diversa rispetto alla carta stampata, sollevando dalle responsabilità chi gestisce siti che raccolgono contributi dagli utenti – a parte quelle di intervenire su segnalazione – e concentrandola sui singoli autori; d’altra parte, gli autori di Wikipedia dovrebbero essere più chiaramente identificati, non solo per poter rispondere di fronte alla legge (cosa che comunque già si ha, risalendo all’indirizzo IP) ma anche per poter valutare la credibilità e l’imparzialità della fonte. In ogni modo, è una questione legale che discuterà eventualmente un tribunale.
A me però, come sempre, interessa di più l’aspetto umano del caso: questo tizio che pare un po’ un Prospero Pirotti, ma di livello intellettuale decisamente superiore, avendo all’attivo libri seri e collaborazioni a riviste di prestigio. Il suo pirottismo sta nella prosa fiammeggiante con cui si scaglia più o meno contro tutto e contro tutti, apostrofando e criticando: in questo articolo trovate un bel po’ di esempi.
Di tale articolo, una cosa mi ha colpito: il fatto che, alla fin fine, a Del Papa si rinfaccino due cose.
La prima è quella di essere fuori dal coro. Lo si accusa di aver detto di Enzo Baldoni, invece di unirsi alle agiografie post mortem, che avrebbe dovuto evitare di rendere orfani i propri figli per fare l’eroe di sinistra in Iraq, una osservazione che personalmente mi pare condivisibile, anche se poi ognuno fa le proprie scelte di vita e ha le proprie priorità . Si racconta con compiacimento che è stato sbattuto fuori da una rivista di intellettuali perchè si è permesso (non sia mai!) di criticare Annozero di Santoro; con tanto di umili scuse a Santoro del direttore della rivista. Di questo, gliene si fa una colpa o motivo di irrisione.
La seconda cosa che viene rinfacciata a Del Papa è quella di essere serio. Di dire ciò che pensa credendoci davvero, fino al punto da indignarsi, incazzarsi, dare dei servi e dei venduti agli altri, passare ore a scrivere pagine e pagine per motivare e raccontare ciò che non ritiene accettabile, mettendoci dentro una evidente mancanza di comprensione per le motivazioni degli altri, una certa dose di maleducazione e un po’ troppa enfasi; ma anche passione e coraggio.
Ovviamente il tono che usa non è condivisibile; Del Papa dovrebbe avere maggior rispetto degli altri, meno suscettibilità , e probabilmente meno paranoia. Ma, alla fine, ciò di cui lo si accusa è di essere allo stesso tempo anticonformista, sincero, e non disposto ad adeguarsi; non portato a lasciar correre, a far finire tutto a tarallucci e vino, a lodare i santi e i defunti anche se di loro in cuor suo pensa peste e corna, a parlar sempre bene dei potenti e degli amici degli editori delle riviste su cui scrive, in puro stile italico.
E invece, in questo paese derelitto manca appunto la capacità di incazzarsi, di denunciare i re nudi che ci ammanniscono minchiate come se fossero capolavori artistici, di portare in tribunale chi ti sottomette o ti maltratta, magari nascondendosi vigliaccamente dietro un commento anonimo su una enciclopedia senza firme, o nel fiume del conformismo perbenista all’italiana, berlusconide e sinistrorso in egual misura, che è poi il bullismo della maggioranza di questo Paese contro chi non si adegua al malcostume.
Se l’incazzatura è immotivata, lo deciderà il tribunale. A me spaventa di più vedere la rete, in teoria spazio di libertà , occupata da una specie di linciaggio mediatico in coro, rivolto contro una persona che ha la colpa principale di essere diversa, e non accomodante.