Elio show
Dopo il successo del mio resoconto sull’ultima serata di Sanremo, a grande richiesta, siccome sono andati in onda alle due di notte e quasi nessuno li ha visti, riporto i video delle canzoni del Festival rifatte da Elio e le Storie Tese al Dopofestival – e vi assicuro che preparare varie canzoni ogni sera, reinventandole in modo brillante ed eseguendole pure senza fallo, è parecchio difficile.
Il primo è già un classico: la canzone del Maestro Amedeo Minghi – persona nota per prendersi molto, molto sul serio – sbertucciata prima per la densità di frasi lunghissime che non entrano nel verso, e poi per l’essere una scopiazzatura de La cura di Battiato, con Elio che dichiara infine la sua paura per la reazione del Maestro e scappa via:
I seguenti versi sono già immortali:
Oh Minghi
tu t’ispiri ai pittori fiamminghi
e a quelli vichinghi
Oh Minghi
non frequenti le sale dei binghi
e sei fuori dai ranghi
e da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io ho paura di te
(conclusione sulla sigla del TG1)
Il secondo brano è la canzone di tali Sonohra, vincitori della sezione gggiovani, e qui Elio li prende disperatamente per i fondelli per questa H inspiegabile:
La canzone di Paolo Meneguzzi, Grande, oltre all’ovvia citazione di Grande grande grande di Mina, diventa un classico brano giovanilista su, come dice Elio, “l’appello di un giovane che va dal giornalaio ma non viene servito bene”:
Sul brano omofobico e scontato della Tatangelo, scritto da Gigi d’Alessio, gli Elii fanno invece una vera opera di satira alla Zappa: lo reinterpretano come una marcetta per esaltarne la banalità :
Ora un altro capolavoro: la canzone dei Finley, intitolata Ricordi, viene trasformata in un appello contro lo scaricamento della musica da Internet:
Quando vuoi dei dischi vai da
Ricordi
o un altro
con prezzi che ti tolgono il sorriso
Infine il tripudio: il rifacimento del brano del “fenomeno” Tricarico, con l’aiuto di Cristicchi e Frankie Hi-Nrg, che prima ne esalta la banalità finto-alternativa e scopiazzata da Vasco (sulla base di Wild World!), e poi prorompe nel classico di Cochi e Renato, tutto girato a prendere per il culo il Tricarico stesso e i cantanti in generale, con un pezzo rappato al bacio. Magistrale.
E ce ne sarebbero ancora… Certo che vedendo queste performance viene voglia di proporre l’abolizione del Festival e la sua sostituzione con cinque sere di Elio in TV!
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