Inciviltà ecologica
A me è capitato decine di volte di attraversare piazza Statuto a piedi o in bicicletta; si finisce invariabilmente sulla terribile passerella centrale, un attraversamento pedonale (diventato anche ciclabile per un semplice motivo, non c’è alcun altro passaggio praticabile per le bici) che collega la piazza con l’inizio di via Cibrario. E’ solitamente una brutta esperienza; non c’è un semaforo, ma solo un segnale di dare la precedenza ai tram, che attraversano parallelamente ai pedoni; quello è uno dei punti più trafficati di Torino, ed è costantemente pieno di auto che arrivano a discreta velocità , già impegnate ad evitarsi a vicenda, visto che in quell’esatto punto, sempre senza semaforo, si aggrovigliano le auto provenienti da cinque diverse strade e dirette a quattro altri corsi; figurarsi se queste auto si fermano per far passare i pedoni.
Bene, come segnalato ieri da una lettera su Specchio dei Tempi, un manipolo di estremisti anti-automobili si è divertito qualche giorno fa ad intasare il traffico, attraversando ripetutamente il passaggio pedonale per dieci minuti. Non paghi della bravata, hanno anche pubblicato il video su un blog, facendosi pure i complimenti a vicenda.
Io giro spesso per la città in bici, più di chiunque altro conosca, e posso testimoniare di come sia difficile muoversi in mezzo al traffico. Tuttavia, il responsabile primo di queste situazioni è chi progetta una sistemazione viabile come quella di piazza Statuto, senza prevedere né un semaforo, né un dosso, né un passaggio rialzato, né banchine intermedie, né una distribuzione più razionale degli inserimenti nella rotonda, né tantomeno un percorso ciclabile ben identificato che unisca la pista di corso Francia con l’area pedonale di via Garibaldi. Tutti, sia automobilisti che altri, sono abbandonati all’anarchia.
In questo contesto, va certamente bene protestare per chiedere più attenzione nel disegnare gli attraversamenti pedonali, o la messa in sicurezza di un punto pericoloso; va meno bene, anzi è decisamente inaccettabile, una iniziativa che ha il solo risultato di creare un enorme ingorgo, nel quale tra l’altro sono rimasti coinvolti anche i mezzi pubblici, scaricando nell’aria ulteriore rumore e ulteriore inquinamento. E’ un tentativo di rispondere all’arroganza con altra arroganza, all’inciviltà con altra inciviltà . Se è vero che nel traffico ci sarà certamente stato qualche suvvista dalla sgasata facile, prevalentemente i danneggiati saranno stati dei poveracci che si spostavano per lavoro o per tornare a casa, magari su percorsi dove l’uso dei mezzi pubblici è impraticabile.
Le città sono luoghi dove la convivenza è naturalmente difficile, vista la densità di persone; è necessaria molta tolleranza e reciproca comprensione. Spero che chi ha organizzato questa stupidata ci rifletta su.
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17 Marzo 2008, 09:10
In via Bertola c’è la pista ciclabile, si può usarla per raggiungere l’area pedonale di via Garibaldi.
17 Marzo 2008, 10:02
Il problema è l’attraversamento della piazza, dall’inizio di corso Francia fino a Porta Susa (se si vuole imboccare via Bertola) o alla parte finale di piazza Statuto (se si vuole imboccare via Garibaldi; dal 2004 sia le isole pedonali che le corsie preferenziali sono percorribili dalle bici salvo esplicita indicazione contraria). Lì, effettivamente, è il caos.
17 Marzo 2008, 10:54
In c.so Francia c’è la pista ciclabile; se attraversi sul lato dove c’è corso Inghilterra vedrai che è un passaggio piuttosto facile, lo usavo per andare in Via Boggio. Da lì prendi via Santarosa (è poco trafficata) e sbuchi a Porta Susa: attraversi (ci sono le strisce, bici a mano) e sei in via Bertola, dove c’è di nuovo la pista.
17 Marzo 2008, 11:42
Sì, e anche se vai in via Garibaldi non è comunque difficile, perché non incroci mai troppo traffico (non che una corsia riservata non aiuterebbe).
Il problema invece è il verso opposto: se arrivi da via Bertola, devi percorrere corso San Martino in mezzo al traffico, poi fare una svolta a sinistra in mezzo alla piazza (io di solito mi fermo a destra e aspetto che scatti il semaforo), percorrere le preferenziali dove passano i bus, e poi attraversare sulle famose strisce. In alternativa puoi andare dritto fino a corso Principe Eugenio, ma è decisamente più lunga e altrettanto pericolosa.
17 Marzo 2008, 12:43
Ma no, ti conviene, alla fine della pista di Via Bertola andare dritto, approfittare delle strisce per attraversare c.so S. Martino e raggiungere via Santarosa. Da lì sei subito in C.so inghilterra e poi in c.so Francia.
17 Marzo 2008, 13:16
Ehm… via Santarosa è a senso unico da piazza Statuto verso Porta Susa!
17 Marzo 2008, 14:00
I marciapiedi sono spesso liberi e un pezzo in divieto non ha mai ucciso nessuno. O poche volte.
17 Marzo 2008, 14:16
Son d’accordo, ma se ci pensi, a quel punto perché non passa il Comune con una latta di vernice a tracciare un passaggio ben demarcato e segnalato per le bici su uno dei marciapiedi? E’ proprio questo che mi dà fastidio: per risolvere molti problemi non ci vogliono necessariamente i miliardi, basta fare le cose con cura e per bene.
18 Marzo 2008, 09:20
Signora mia, dove andremo a finire! Hanno pure osato attraversare la piazza a piedi, sti pezzenti: ma non possono prendersi un bel SUV come le persone normali?
Che arrivassero anche prima!
1 Luglio 2008, 10:11
Il problema di Piazza Statuto come di tante piazze e strade di Torino è che hanno una gestione troppo complicata.
Ci sono spesso dei semafori che creano ingorghi e sono mal sincronizzati.
La verità è che il traffico di Torino è fittizio in quanto creato dai semafori (il numero di auto rispetto alla superficie della città è molto limitato).
Inoltre Torino ha tutti lo spazio necessario per realizzare questa forma di infrastruttura.
Quello che suggerirei è di sostituire tutto con delle semplici rotonde che consentano di snellire il traffico.
Per darvi un’idea, il modello ideale è Grugliasco (che non ha poco traffico in quanto costituisce un crocevia) che ha solo rotonde e il traffico è scorrevole.
Un link di Wikipedia mostra i vantaggi delle rotonde:
http://it.wikipedia.org/wiki/Rotatoria