Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Ven 22 - 3:10
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
venerdì 4 Aprile 2008, 10:41

Tranne il successo

Non sono del tutto sicuro del motivo per cui io e gli italiani – meglio, io e gli italiani della blogosfera – finiamo sempre per dissentire, talvolta per litigare. A me è capitato di nuovo tra ieri e oggi, a proposito del famoso video del dirigente Telecom Luca Luciani, che a una convention aziendale, in mezzo a un discorso motivazionale molto bauscia e pieno di parolacce, confonde Austerlitz con Waterloo. E’ passato ieri da Mantellini e pure da .mau.; i commenti, ovviamente, sono tutti a metà tra lo scherno (modello “ha-ha” di Nelson Muntz) e l’indignazione su “come può uno del genere fare il dirigente Telecom”.

Allora, il tizio è evidentemente lampadato, manageriale, suvvista, antipatico a pelle; la topica storica è clamorosa. Basta questo per concludere che è anche un raccomandato, che ruba lo stipendio, che è un cretino? No, non basta; non solo gli errori capitano a tutti, ma continua a sfuggirmi perché, per essere un buon manager, sia necessario sapere a memoria tutte le battaglie di Napoleone senza errori. Del resto, gli americani sono ignoranti come capre, ma sono la prima potenza economica mondiale; anche io preferisco essere un po’ più colto e un po’ più povero, ma tutto lo snobismo italiano nello studiare il latino invece dell’organizzazione aziendale è una delle concause per cui le nostre imprese, sul mercato globale, fanno mediamente schifo.

Il discorso in sé, depurato dalla topica, è del tutto condivisibile; sono sicuro che lo scazzo dei dipendenti Telecom sia già elevato, ma una azienda in crisi ha bisogno di tirar fuori il massimo dal primo all’ultimo uomo, un po’ come fece la Fiat al voltar del millennio. Spiace vedere che invece il gioco preferito è il tiro al bersaglio: arriva uno che, con uno stile magari antipatico, ti chiede di darti da fare per salvare la casa comune, e la reazione è filmarlo e mettere il video su Youtube per prenderlo per i fondelli. Se il middle management Telecom è questo, l’azienda farà la fine dell’Alitalia; ad ogni modo spero bene che becchino chi ha fatto il filmato e lo appendano al muro.

Purtroppo però la reazione di cui sopra non è soltanto interna all’azienda, perché è tipica della mentalità invidiosa e perdente degli italiani. A riprova di questo, si è prontamente verificata una piena blogosferica di aspiranti dirigenti Telecom che sicuramente – secondo l’inoppugnabile valutazione di loro stessi – saprebbero fare il lavoro di questo tizio meglio di questo tizio, e anzi colgono l’occasione per dargli dell’incapace e del raccomandato senza averlo mai visto né sentito se non in un video di trenta secondi. Insomma, il rosichìo dilaga: davanti a uno che ha fatto più carriera di lui, la reazione dell’italiano non è quella di capire cosa si può imparare di buono per migliorare se stessi, ma di invidiarlo a manetta, e di cercare qualsiasi appiglio pur di sputargli addosso.

Aspetto quindi il prossimo video del discorso dell’allenatore della Nazionale, con tutti i relativi commenti di chi vorrebbe più grinta, chi più calma, chi più parolacce, chi meno parolacce e comunque tutti concordi che è un raccomandato, che ruba lo stipendio e che sarebbero sicuramente più bravi loro; e alla prima sbavatura di grammatica giù cinquanta repliche al rallentatore su Striscia la Notizia, con le risate finte in sottofondo. Perché è vero quel che diceva Enzo Ferrari: che gli italiani ti perdonano tutto, tranne il successo.

[tags]italia, manager, telecom, invidia, blog, blogosfera[/tags]

divider

59 commenti a “Tranne il successo”

  1. Attila:

    Vb, il tuo discorso non fa una grinza… ci sono sempre dei però…

    Una Convensciòn si prepara notoriamente almeno con 2 mesi d’anticipo nei contenuti e i relatori normalmente imparano a memoria la loro parte (soprattutto citazioni etc), anche perchè è unicamente a scopo motivazionale. Cannare il motivazionale è come spararsi sugli zebedei con una 44 magnum usufruendo di puntatore laser…

    Se fossi l’azionista di un’azienda quale Telecom Italia che prepara una con un’organizzazione così dilettantesca, sarei fortemente preoccupato… è questione di preparazione.
    In USA si viene crocifissi per molto meno durante le convensciòn in cui si sparano cazzate, anche se sono davvero ignoranti come bue muschiati in attesa di riprodursi, però la preparazione su quello che si dice è sintomo di professionalità: non ti 6 preparato, non puoi fare il relatore. Per assurdo, in USA si giustifica un Candidato alla Presidenza che non sa rispondere alla domanda del giornalista su dove sia l’Albania, perchè fatta senza che questo avesse la possiilità di prepararsi.

    Tutte le altre reazioni dei colleghi in Telecom sono di sciacallaggio… ma siamo sempre il Paese di “Maramaldo, Tu uccidi un uomo morto”.

  2. .mau.:

    @vnb: a parte che io non ho problemi ad ammettere che non saprei fare un discorso motivazionale nemmeno per ottocentocinquantottomila euro l’anno, tu sei davvero convinto che il discorso in sé, depurato dalla topica, è del tutto condivisibile?
    No, perché un discorso motivazionale è composto dal testo e dalla forma, e la forma è più importante del testo (come mostrano tutti quelli che si sdilinquiscono quando vanno a sentire i predicatori gospel neri). E se io fossi un dirigente Telecom, da una forma come quella mi sentirei molto motivato… ad andarmene.

  3. Alberto:

    vb: E’ probabilmente vero che gli americani spendono meno tempo di noi a studiare latino e più tempo a studiare organizzazione aziendale, ma non so quanto questo abbia contribuito a farne la prima potenza mondiale.
    Probabilmente ha contribuito molto di più il fatto che da loro, sicuramente più che noi, esistono dei meccanismi selettivi per i quali chi sbaglia non suscita immediatamente mille dibattiti tra censori ed apologeti rimanendo però immancabilmente al suo posto, ma semplicemente viene rimosso dall’incarico. Sono d’accordo che confondere Waterloo con Austerlitz può essere un errore perdonabile ma se penso a Telecom, penso ad alcuni personaggi che sono rimasti al vertice nonostante ne abbiano combinate di tutti i colori…

  4. Fabio Forno:

    Sottoscrivo .mau. La topica può sempre capitare (anche se non sapere il concetto di “Waterloo” come disfatta non è una pecca di storia), ma vuoi mettere la retorica vuota del discorso? A vedere un tipo del genere che motiva la mia reazione sarebbe: no caro, io non mi sforzo per salvare il tuo culo…

  5. Kling:

    Gentile Autore, no, nemmeno depurato il discorso è condivisibile. Prima di tutto non ha confuso Austerlitz con Waterloo. Austerlitz non è una pianura, non è in Belgio e gli eserciti opposti erano 3 e non 5. Ma passi.

    Parla di calcio? Il discorso è senza senso: se una squadra “nun fuzziona”, si caccia l’allenatore. Cioè, lui che parla.

    L’imprecisione non è grammaticale: è concettuale. Questo discorso non motiva: offende.

    E il punto non è nemmeno il fatto (vero, perlatro) che costui guadagni il triplo di un manager americano. E’ bensì il fatto che guadagni a dispetto del fatto che Telecom va malissimo! Un manager americano non guadagna, se la sua azienda va malissimo.

    La sua difesa d’ufficio è incomprensibile: sembra subornare che le imprese italiane vadano male per colpa dei quadri. mi creda, è tanto lontano dalla verità, quanto dall’avere analizzato correttamente un discorso che fa pena da ogni angolo lo si guardi, e in cui la topica storica è solo il naturale portato di una evidente ignoranza manageriale prima che umana. E glielo dico senza nessuna velleità di diventare manager Telecom a 800.000 all’anno: non ne ho le capacità, perché al contrario di questo “non-bamboccione” io non potrei farlo per vergogna, se avessi quella preparazione.

    Mi dispiace, Gentile Autore, ma è un luogo comeune dire che il luogo comune è sempre sbagliato. In questo caso, vox populi vox dei, e nel luogo comune errato è caduto lei.

  6. Bruno:

    VB, ricordo un tuo post (la casta) in cui dicevi che il Politecnico era sporco perché non si potevano licenziare le donne delle pulizie. Il linea con quel tuo vecchio post, e in disaccordo con quello attuale, aggiungo che Telecom va male anche perché non si licenziano i manager incompetenti, e che i manager incompetenti vanno impreparati alle convention perché sanno che non hanno da temere ritorsioni, indipendentemente dalle baggianate che dicono.

    Ritengo giustissimo il rigore e lo sdegno (entrambi molto morali) che applicavi (http://bertola.eu/nearatree/?p=647) agli operai della Tyssen e alle donne delle pulizie del poli, solo ritengo che debba essere applicato allo stesso modo a chi, con la sua incompetenza e palese mancanza di motivazione, può fare molti più danni ad un’azienda che non un operaio.

    Inoltre, non credo che chi ha prodotto il filmato l’abbia fatto roso dall’invidia per il SUV e l’abbronzatura del bel dirigente; piuttosto immagino un ingegnere della Telecom, competente, motivato, rispettoso dei congiuntivi e indignato per essere diretto da un cialtrone simile.

  7. AndreaC:

    Sei sicuro che faccia bene il suo lavoro? Con o senza Napoleone il discorsetto non mi sembra particolarmente efficace. Immagino (spero per lui) che il protagonista abbia altre qualità che non siano quella dell’oratoria.

  8. aghost:

    caro bertola, il tuo discorso non farebbe una grinza se telecom fosse un’azienda che va benissimo. Purtroppo invece va malissimo, ed è quindi perfettamente lecito sospettare che la causa prima sia anzitutto del managment, non certo dei lavoratori “invidiosi”. Quando una squadra di calcio va male, di solito si caccia l’allenatore….

  9. Leo Perutz:

    Da 15 anni lavoro per una corporate statunitense e di queste “capre ignoranti” non ne ho mai ascoltate. Diciamo che un manager americano prepara un pochino meglio il suo discorso, aiuta la memoria con qualche slide e si mantiene sul seminato. Se proprio deve citare qualcuno o qualcosa lo fa in ambiti nei quali ha una minima cultura e una certa competenza.
    No. Non siamo difronte all’ennesima manifestazione di un provincialismo snob all’italiota, questo personaggio e’ emblematico e rappresentativo di una certa cultura della approssimazione che vige in molta classe dirigente. La cultura del sentito dire, dello sfoggio di termini utilizzati ma sostanzialmente incompresi. La cultura della aggressione dialettica e verbale per supplire alla mancanza di autorevolezza e carisma.
    Depurato dello sfondone su Waterloo, il monologo del Luciani sembra tratto pari-pari da un trailer di un filmino pornografico di 3 categoria. Altro che condivisibile!

  10. ALG:

    C’è un problema ulteriore che rende l’oratore in questione totalmente indifendibile. Il problema è che dal suo discorso traspare chiaramente sciatteria e trascuratezza. Siamo ad un livello inferiore rispetto alla preparazione. Il discorso non era stato preparato e la cosa traspare chiaramente; non conosco la situazione in cui è stato tenuto quindi posso dare all’oratore il beneficio del dubbio, ovvero è stata una cosa praticamente improvvisata. Solo che bisogna sapere improvvisare!
    La prima regola dell’improvvisazione è di non parlare mai di cose che non si conoscono.
    La seconda regola è di rinfrescare velocemente la memoria prima di parlare; in una convention di Telecom non credo che non esista un computer con Internet per controllare su Wiki o altrove chi ha vinto a Waterloo.
    La terza regola è ricordarsi che quando si parla ad una platea di molte persone è probabile che almeno uno di questi sia più competente di te, quindi considera sempre cosa dici.

    Questi sono gli errori fatti dalla persona in questione. E questi errori sono dovuti a sciatteria e distrazione. Peccati capitali per un manager. Non so se, essendo al suo posto, Telecom andrebbe meglio o peggio; non voglio nemmeno considerare l’eventualità. Però posso dire che è una persona sciatta.

    Ultima cosa, citi l’esempio di Fiat; bene, confronta il manager del filmato con Marchionne, considera se hanno lo stesso stile. Cerca su YouTube qualche discorso di Marchionne e fa il confronto, poi si può discutere.

    Ciao

  11. Lobo:

    Vorrei anche far notare che il concetto di Waterloo come sconfitta non e’ “globale”. Waterloo per gli inglesi e’ stata una vittoria :P

    Ha solo confuso Napoleone con il duca di Wellington (o von Blucher, a scelta) :PP

  12. deeproland:

    quindi, ogni volta che un’azienda fallisce la colpa è di chi ci lavora. mi sembrava di sapere però che esiste un deux ex machina che è il mercato, il grande livellatore. quindi, mi si perdoni il sillogismo tirato per i capelli, un lavoratore che non lavora bene è necessariamente uno che va contro le tavole della legge del mercato.
    i tot miliardi che sono stati dati a cimoli per l’alitalia, invece? i tot milioni che lo stato (quindi un po’ tutti quelli che pagano le tasse in italia anzichè in liechtestein o a san marino) regala a ditte fantasma, giornali, imprenditori finti? lo studio del latino no, quello delle scienze lo abbiamo già abbandonato, in che cosa consiste lo studio dell’imprenditoria?

  13. frank:

    condivido abbastanza la tua opinione. Giudicare pubblicamente la professionalita’ e la carriera di una persona mai vista ne sentita prima in base a uno strafalcione e ad un video di pochi minuti non lo trovo molto corretto e neppure molto elegante. Quindi al di la’ della risata per lo strafalcione, personalmente non mi spingerei.

  14. Bruno:

    Probabilmente il dirigente è assolutamente convinto che Telecom andrà a fondo, e nello stress del parlare a braccio (e in pubblico) è incorso in un macroscopico lapsus.

  15. Kling:

    Andiamo gente, andiamo! Ma è davvero imbarazzante cercare di giustificare! Per favore, leggete e fate tesoro di cosa scrive Leo Perutz al n.9. Ma come può a qualcuno sembrare ammissibile che una persona che guadagna 858k all’anno si esprima volgarmente A UNA CONVENTION, usi espressioni da trivio? E che c’entra la storia? “Una Waterloo” è un’espressione di senso comune per definire una disfatta apocalittica.
    Ma come li giustifichiamo i denari che prendono costoro? Imperdonabile, e punto. Rispetto, per favore, per chi guadagna 800 al mese, e va a casa per molto meno. Rispetto a loro, non a questi. Perché costui, misteriosamente, a 23 anni era in Procter & Gamble, e a 27 già manager.

    RISPETTO, per favore, dell’Italia che lavora davvero.

  16. Jose:

    Non capisco le motivazioni di questa difesa dell’indifendibile.
    Una persona che non preparara bene un discorso motivazionale o che si fa prendere dallo stress durante quest’ultimo, come può essere un grande dirigente Telecom?

  17. Isadora:

    non solo gli errori capitano a tutti, ma continua a sfuggirmi perché, per essere un buon manager, sia necessario sapere a memoria tutte le battaglie di Napoleone senza errori.

    No, non deve saperle tutte, le battaglie di Napoleone. Bastava che si ricordasse la prima strofa (la prima!) della nota canzoncina degli Abba. A parte gli scherzi, da un manager ci si aspetta 1. che mastichi un attimo di inglese (e in inglese Waterloo è la disfatta per antonomasia), 2. se proprio è così ignorante, che si documenti prima di parlare, 3. che utilizzi un vocabolario appropriato al suo ruolo. Se avesse soddisfatto almeno due di queste condizioni (necessarie ma non sufficienti) tutto questo non sarebbe successo.

  18. JOHNIS:

    SCUSA EH

    MA HA SPECIFICATO PIANURA BELGA

    QUINDI NON SI TRATTA DI ERRORE

    NE è PROPRIO CONVINTO

    CORREGGI IL POST GRAZIE

  19. Salvofan:

    Beh…Waterloo e’ anche un negozio di cessi qua vicino Dublino…per la precisione a Dun Laoghaire!
    http://www.salvofan.com/images/f_images/water.jpg

    Scusate…era troppo bella per non dirvela…mo vitto mi banna per sempre :p

    Salvo.

  20. Fabio Forno:

    Vb, cmq sei sempre un bel troll ;)

  21. allo stato brodo:

    Ho visto ragazzi lavorare in telecom 8h al giorno per 300€ al mese grazie ai contratti a progetto.
    Il TOP manager in questione quante ore lavora per giustificare un tale stipendio?
    Altra domanda…se lavora…COME lavora?Se un precario di un call center ha un lapsus può essere licenziato dall’oggi al domani…se lo fa Luca Luciani i boss non lo cacciano mica!E qualcuno vorrebbe anche difenderlo?
    Con tutti i soldi che si è messo in tasca farebbe una miglior figura a dimettersi e a donare un bonus a tutti i dipendenti telecom!

  22. rectoscopy:

    “tutto lo snobismo italiano nello studiare il latino invece dell’organizzazione aziendale è una delle concause per cui le nostre imprese, sul mercato globale, fanno mediamente schifo” meriterebbe l’apertura di un tumblelog solo per poterlo citare eheh

    E’ un po’ affrettato dare dell’incapace e del raccomandato a Luciani. Ma allo stesso tempo, in assenza di altri dati, mi sembra fuori luogo sbilanciarsi nel difenderlo. In altre parole, abbiamo qualche dubbio che sto Luciani conosca la storia (e il latino). Ma siamo sicuri proprio che conosca la teoria delle organizzazioni?

  23. MCP:

    Poteva guardarsi Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” e prendere esempio per un buon discorso motivazionale.

  24. D# AKA BlindWolf:

    wow, una reazione seconda solo (per ora) al famigerato post sul Lidl.

    In mezzo a tante sentenze (pro o contro il manager) vorrei fare qualche osservazione e nutrire qualche dubbio.
    1) inizialmente ho pensato anch’io ad un lapsus, ma la parola “Waterloo” è citata 3 volte nel testo (oltre alla citazione del Belgio)
    2) la citazione era il cardine del discorso, ed a quanto pare al manager le citazioni piacciono (all’inizio dice che la volta prima aveva parlato di Alessandro). Una tampa simile è sicuramente imbarazzante.
    3) la conoscenza della storia ottocentesca non è fondamentale per fare il manager in una ditta di alta tecnologia. Non penso che debba dimettersi per questo. Però dal punto di vista motivazionale (visto che era questa la funzione del discorso) direi che è stato un bel flop.
    4) siccome non conosco il manager in questione non posso esprimere nessun giudizio sulle sue capacità nel ricoprire tale ruolo.
    5) può darsi che l’improvvisato regista sapesse dell’alta probabilità di gaffe del protagonista del filmato, altrimenti perchè l’avrebbe ripreso? Inoltre la qualità audio/video è sorprendentemente buona per essere una registrazione “clandestina”.

    @vb: l’italiano (in media) è sicuramsnte invidioso e perdente. Ma non opponiamo a qualunque attacco più o meno giustificato a persone più o meno capaci lo scudo del “parli così perchè sei invidioso di una persona con più successo di te”, altrimenti finiamo veramente nel luogo comune.
    Non sappiamo neppure se l’autore del filmato sia una persona mediocre invidiosa del superiore (capace) o una persona capace insoddisfatta del superiore (mediocre).

    Mi chiedo comunque in base a quale motivazione YouTube abbia accordato la rimozione del filmato (che nel frattempo è stato presumibilmente riprodotto da molte altre parti).

  25. MCP:

    @Blindwolf: ma si trova ancora su Youtube, in almeno un paio di forme…

  26. M/:

    Il filmato è stato rimosso da YouTube e in seguito anche da Libero, ma è stato mandato in onda su almeno una trasmissione televisiva e ripreso da tv.repubblica.it e dal corriere.it che ne hanno tuttora una versione completa. Quanto a beccare chi ha fatto il filmato, forse sarà anche facile, ma mi sembra strano leggere dalla tua “penna” che speri che lo appendano al muro… In fin dei conti, se a Riccardo Ruggero hanno dato 17 milioni di buonuscita per andarsene da Telecom e solo 10 punti per essersi fatto beccare a 311 kmh in autostrada, per Luca Luciani sarà necessario istituire un Nobel per la comunicatività!

  27. torefifty:

    A Waterloo caddero oltre 45.000 uomini.
    Il capolavoro di Napoletone sarà quello di snellire di altrettanti dipendenti l’azienda?
    Forse è proprio questo il mandato del Top Manager. Altro che lapsus o ignoranza!

  28. MCP:

    Ripeto, c’e’ ancora su Youtube, semplicemente perche’ tanti utenti l’hanno copiato cambiandogli il titolo.

  29. vb:

    Beh, vado via due giorni e scopro che l’argomento vi è piaciuto :) Per carità, come ho detto fin dal principio, il tizio è lampadato e un po’ cafone, e peraltro è ben possibile che non sia particolarmente capace; ed è vero che uno strafalcione del genere denota comunque approssimazione e faciloneria nel preparare un discorso importante. Tuttavia, a me dà proprio fastidio il clima disfattista e lagnoso che regna in Italia. Il tuo capo è un cretino? Va bene, però l’azienda comunque dà da mangiare anche a te, non è che perché il tuo capo è un cretino allora tu sei autorizzato a mandare l’azienda a fondo o a “remare contro”, anche perché con questa mentalità – quella di cercare prima le manchevolezze degli altri e solo molto dopo le proprie, quando non di usare le manchevolezze degli altri per minimizzare le proprie, il famoso “benaltrismo” – non si va da nessuna parte, se non verso il sottosviluppo e la lotta tra poveri.

  30. PETIZIONE:

    AZIONE COMUNE – CLASS ACTION, LA MIA PROPOSTA:

    – tutti noi abbonati di Telecom/Tim autoriduciamo il pagamento di una bolletta (esempio: la prossima, quella del terzo bimestre) di una cifra simbolica ma significativa (esempio: 100 euro).

    Poi ci costituiamo in associazione (o anche no) e scriviamo le motivazioni a Telecom/Tim, qualcosa tipo:

    “Richiedo che la cifra non pagata venga sottratta dallo stipendio/bonus del sig. Luca Luciani, in quanto la ignoranza di questo personaggio non è IN ALCUN MODO compatibile con lo stipendio ricevuto. Non intendo contribuire in alcuna maniera al sostentamento di un manager aziendale che non conosce NEMMENO le più elementari nozioni di Storia. Se sta bene a chi dirige Telecom/Tim non sta bene a ME. Non con i miei soldi.”

    Quindi ci facciamo trascinare davanti al Corecom (organo regionale che si occupa delle piccole controversie tra cittadino e gestori delle telecomunicazioni, metto il link di quello della Lombardia in materia):

    http://www.corecomlombardia.it/pagine/pagina.aspx?ID=Checose001&L=IT

    In ogni caso è lì che ti porta la Telecom quando c’è qualcosa che non va.
    Il Corecom di solito fa una delibera in cui dice che si fa a mezzo della cifra in contenzioso.

    E io credo che un 100/2 = 50 euro in meno al sig. Luciani Luca possano aiutarlo a riflettere. Soprattutto se moltiplicati per N clienti.

    Tra le motivazioni bisogna introdurre anche il “danno di immagine”, che un manager di questo livello ha sicuramente provocato all’azienda con la sua ignoranza.
    E la maniera migliore è che lo stipendio glielo riduca chi effettivamente glielo paga.
    Cioè NOI, non certo il signor amministratore delegato Bernabé, che lo porta a cena con un buon vino, il bamboccione!

    http://www.wikio.it/economia/telecomunicazioni/telecom_italia/luca_luciani?wfid=51933579

  31. vb:

    @PETIZIONE: qed.

  32. bruno:

    Dì la verità, VB: “Petizione” sei tu, ti sei fatto un auto-assist… ;-)

  33. vb:

    No, la cosa triste è che è veramente un cliente Telecom…

  34. bruno:

    Accidenti, è davvero un cliente? Mi sa allora che l’ignoranza del povero Luca costerà cara alla Telecom. Peccato, questi clienti disfattisti che remano contro l’Azienda mi mandano in bestia….

  35. vb:

    Beh, ma se un cliente Telecom trova veramente troppo grave lo svarione su Waterloo anche a fronte di un servizio di cui è soddisfatto, fa benissimo a disdire il contratto e cambiare fornitore. Se invece sta solo cercando una scusa per non pagare le bollette…

  36. Elleerre:

    Scsuate, ma quale “task” (uso un termine caro ai Top Manager) che si erà dato il manager in questione ?
    Motivare la pltatea con sistemi di tipo caporalesco mi sembra .

    E come lo ha svolto ?
    Bene !? allora lo si lodi. Male ? allora lo si critichi. Molto male !? allora lo si licenzi o quanto meno lo si penalizzi in qualche modo.

    A parte che si vede lontano 1 anno luce che il personaggio in questione agisce con la superbia (per non dire boria) di un Tarquinio (l’ultimo Re di Roma) senza però averne la minima legittimazione se non uno stipendio che suona come insulto ai lavoratori (veri). A parte che è recidivo (lui stesso dice di aver tenuto una lezione su Alessandro Magno, peccato averla persa). A parte che lo strafalcione su Waterloo potrebbe anche essere perdonato se non fosse citato in un contesto di sgrammaticatezza da far invidia a Bombolo o Alvaro Vitali.

    Mi chiedo, ma perché bisognerebbe dare contro proponendo licenziamenti a lavoratori che tirano la carretta per stipendi 20/30/40 volte inferiori magari portando qualcosa di concreto alla propria azienda e invece ammantarsi di buonismo con personaggi di questa sorta ?

    Mistero.

    Ultima cosa, negli USA ci ho lavorato e il manager ignorante (non necessariamente lo è, anche questo è un luogo comune) prepara comunque scrupolosamente i suoi interventi e, quanto meno, non si mette a dare lezioni di storia. Conosce i propri limiti, un pregio sconosciuto al nosro eroe.

  37. PaoloU:

    D’accordo che non si può giudicare una persona che non si conosce guardando un video di pochi minuti, ma anche se per assurdo Napoleone avesse davvero vinto a Waterloo e Luciani non fosse un dirigente da più di 800mila annui, l’impressione che si ricava da questo video è nettamente negativa.
    Io credo che il “successo” di questo video dipenda dal fatto che purtroppo esso sia emblematico di una situazione che per esperienza personale molti di noi hanno vissuto: lo squallore della dirigenza italiana, sia pubblica che privata.

  38. daria:

    Il suo lucido intervento controcorrente è davvero poco controcorrente. Questa difesa ad oltranza del successo a prescindere dalla cultura è il motivo per cui l’Italia sta perdendo la sua identità. Siamo il paese di Dante, siamo stati il paese dell’Arte e della Cultura e finchè è stato così avevamo una identità. Nell’attuale grottesco tentativo di annullare le nostre origini in nome di un sedicente progresso, nell’insipiente sciommiottamento di altri paesi con altre storie, altre identità, altri valori, stiamo perdendo le nostre radici, ciò che ci rendeva orgogliosamente diversi. Forse un manager (perchè si dice manager non dirigente…troppo italiano!) può non essere tenuto a conoscere la storia, ma allora potrebbe avere l’umiltà di non parlarne o ancora più furbamente andare su google dal suo cellulare TIM e scrivere waterloo…così giusto per essere sicuri. Sa perchè, secondo me serve la cultura? perchè ti dà la socratica umiltà di non sapere.
    Con ciò parlare di Luciani e del suo stipendio è davvero come sparare sulla crocerossa…d’altronde la cultura non “paga” nel senso in cui tutti intendono.

    “Dato che dobbiamo costruire il Paese, costruiamo repertori, enciclopedie, dizionari” (A.Gramsci)

  39. simonecaldana:

    @Daria: lei sta scrivendo di usare un servizio USA (google) su un cellulare che ha scarse probabilita’ di essere stato costruito o anche solo progettato in Italia, usando una rete radio costruita solo parzialmente con tecnologia ideata in Italia. In piu’ tutto questo lo sta scrivendo su un apparecchio non costruito in Italia, che ha un sistema operativo non prodotto/commercializzato da aziende italiane a cui menti Italiane hanno, nella migliore delle ipotesi, contribuito solo marginalmente.
    Spero di averla illuminata su qual è oggi (in contrapposizione a 700 anni fa) la posizione italiana nella noosfera.

  40. jetsx:

    Mi occupo di formazione manageriale da 15 anni. Non posso dire di essere guru (tutt’altro) ma qualcosina ho imparato (e aiutato ad apprendere) su come si parla in pubblico e sulla motivazione. Tecnicamente l’intervento di Luciani è sbagliato per questi motivi:

    1. uso della retorica: la domanda di attacco è imbarazzante…nessuno gli aveva chiesto perché fosse…”arrabbiato”: la maggior parte degli ascoltatori avrà pensato “e chissenefrega…”

    2. uso del linguaggio: da trivio e comandante “macho”…fuori luogo davanti ad un pubblico che sarà stato in parte femminile e soprattutto inadatto ad una persona di spessore come dovrebbe essere un dirigente di quel livello. Notevoli poi gli errori nella costruzione delle frasi e nell’utilizzo dei verbi.

    3. stile emotivo: abbastanza buono, ma i vecchi sistemi aggressivi americani (chiamati “burning platform”) sono fuori dal tempo. Si vada a rivedere la tirata di Alec Baldwin nel film “Americani”…

    4. coinvolgimento e motivazione: utilizzo della seconda persona plurale. Anche nei corsi di base sulla motivazione si insegna che è meglio utilizzare un linguaggio cooperativo. Nessun comandante, da Alessandro a Napoleone, ha mai detto “voi” ma sempre e comunque “noi”.

    Senza fare il maestrino che corregge i compiti, mi sembra comunque che Luciani dia prova di notevole incapacità comunicativa e di totale mancanza di capacità di coinvolgimento e motivazione dei propri (immagino attoniti e frustrati) collaboratori.
    Buone ragioni per sollevarlo quanto prima dal suo incarico.

  41. vb:

    Vabbe’, avrete pure ragione. A me però non piacciono i linciaggi e soprattutto non piace constatare come praticamente tutti gli italiani, in questo momento storico, siano concentrati sulla ricerca di qualcuno da linciare… per il momento solo a parole, ma credo che sia una limitazione temporanea.

  42. Bruno:

    Non esageriamo, VB, nessuno ha linciato nessuno e Luca non sarà licenziato, dubito persino che la sua carriera subisca rallentamenti. Forse non varrà lo stesso per alcuni dei suoi sottoposti; in ogni caso, vestire il Luca dei panni della vittima è un’impresa troppo grossa anche per la tua dialettica.

  43. Yari:

    VB comunque resta un troll di serie A, non ci sono cazzi. Diciamo che questa bloggata potrebbe essere la sua Waterloo, uaz uaz uaz

  44. Tizio:

    A Waterloo ci fu chi vinse, of course, e ancora oggi ai francesi rompe tantissimo arrivare in TGV nella capitale londinese proprio nella stazione di… Waterloo.
    Suggerirei agli appassionati la visita alla splendida magione del vincitore, Apsley House (dove tra l’altro ci sta pure una …Waterloo Gallery), passando poi anche per Trafalgar Square, ma quella ricorda tutta un’altra battaglia

  45. Attila:

    Un’altra mirabile “vittoria” delle truppe napoleoniche… navali, però, nn so se contano nel test d’ignoranza…

  46. Bruno:

    Il troll più grande, però, è sempre PEDSANA…

  47. Pietro Torricelli:

    Io personalmente non ce l’ho con il signor Luca Luciani o con questa gaffe, che pure sarebbe potuta accadere a molti di noi.

    Io ce l’ho con quella mediocre classe dirigenziale italiana che egli rappresenta, in questo episodio e di cui a meno di incredibili smentite, egli fa parte a pieno titolo.

    Quella classe dirigenziale politica, economica, pubblica o privata, un po’ arrogante, un po’ ignorante, un po’ superficiale e incompentente, con l’aria di ‘so tutto io’ ma molto ben pagata e molto diffusa nel pubblico come nel privato. Nella fattispecie poi, se guardiamo oltre l’errore storico (perdonabile ma pure non trascurabile), analizzando contenuti e forma resta ben poco. Quei ‘cazzi’ e ‘cazzate’ con cui cerca di creare un atmosfera amicale, informale, condita di riferimenti tanto banali e scontati. Il tutto confezionato con tecniche da manuale di management buttate lì alla meglio. Patetico. Senza contare il CV davvero sospetto.

    Si fa presto a dire Top Manager in un regime di oligopolio; ma poi alle prime avvisaglie di concorrenza, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: vedasi Alitalia.

    Perché succede? Perché in questo paese di voti in vendita e favori, raccomandazioni ed amicizie, protezioni politiche e privilegi di posizione, non servono grandi manager ma Grandi Yesman che eseguano senza riflettere.

    Per questo ce l’ho con questa gente che egli rappresenta a torto o a ragione: perché stanno portando alla rovina questo paese. Ed allora capisco ed in parte anche condivido questa pubblica gogna. Ma sia chiaro, se vogliamo uscirne, deridere questa classe dirigente serve a poco; bisogna liberarsene.

  48. sant'elena:

    credo che tu abbia abiurato al senso critico che contraddistingue gli ITALIANI o che tu voglia fare il “bastian contrario” di principio.
    in breve:
    1)Il video è IL VIDEO UFFICIALE registrato durante l’ultima convention,a roma, il 28 marzo se non erro, non è stato ripreso a sproposito con un telefonino (e luciani sa di essere ripreso durante le convention)
    2)Non è stato un lapsus (ha reiterato più volte lo stesso errore, argomentandolo in maniera ridicola e penosa,
    3)Ha creato un danno di immagine all’azienda
    4)Dal suo cv chiunque puo’ evincere che ha quella posizione in quanto RACCOMANDATO (mi dici quanti laureati con master a 23 anni…e sarei curioso di vederli ‘sti titoli…riescono a diventare dirigenti a 30 anni?!?!?!?!?
    5)Credo sia troppo comodo focalizzarsi sull’errore storico, forse non hai notato il tono arrogante? e lo stile di partecipazione alla “armiamoci e partite”? la totale mancanza di umiltà e senso critico?
    6)una chicca…IN TIM organizzava anche il concorso “miss tim”…

  49. Tizio:

    urca, 48 commenti! (anzi, 49)
    presto arriveremo al record lidl!

    francamente ragazzi, vi devo dire che ormai a me luciani fa un po’ pena: crocifiggerlo (crucifige!) è diventato lo sport nazionale.
    su(v)via, è solo un suv(v)ista che sa come stimolare i nostri istinti più biechi

  50. NapoleTone:

    Bravo Bertola!
    finalmente qualcuno che mi capisce.
    Sono NapoleTone,
    ti scrivo da Quartu S. Elena (CA) e a Waterloo ho vinto davvero! Alla faccia vostra e di tutti gli invidiosi!
    La prova è che sto sempre qua col mio stipendio annuo di 850.000 euro.

  51. fB:

    vb, anche tu partecipi a uno dei nostri vizi nazionali: sei un bastian contrario. Non al livello esagerato del sottoscritto, ma te la cavi.

    Ho trovato curioso il dare dei spacciatori di fuffa a Microsoft e Accenture e, pochi post dopo, imbarcarsi in una difesa di questo management stile Christian de Sica, che di fuffa ne genera e ne spaccia in quantità ben superiore.

    Altro che dirigenti d’azienda statunitensi – i quali pure non stanno passando un buonissimo momento – uno che in quel contesto usa il “voi” piuttosto che il “noi” rivela una formazione di che discende dalle nostre aziende statali, non certo dalle business schools dell’Ivy League o dall’Ecole des Hautes Etudes Commerciales. Armiamoci e partite, come ricordato sopra, è roba tutta nostra.

  52. fB:

    | sed ‘s/una formazione di che/una formazione che/’;

  53. D# AKA BlindWolf:

    Il commento #52 è la cosa più nerd che ho visto fino ad ora in questo blog (che pure è scritto da un nerd e frequentato da nerd)

    :-D

  54. Bruno:

    Sono andato in giro per clienti con un dirigente della mia azienda, suvvato e tutto. Si è parlato del Luca, e il mio dirigente era scandalizzato, e ha semplicemente detto: uno che prende 800 mila e passa euro l’hanno deve far guadagnare due miliardi l’anno alla sua azienda, o sta rubando lo stipendio. Maledizione, non ne posso più di questi dirigenti suvvati e disfattisti, che remano contro…

  55. fB:

    @BlindWolf: naturalmente: l’uso di sed è un vezzo che era assolutamente standard sull’Usenet dei primi anni ’90, che allora era popolata esclusivamente da tipacci infrequentabili; ma li definirei geek piú che nerd… però a me non risulta che vb rientri in alcuna di queste due categorie, a dire il vero; non è che una formazione tecnica sia sufficiente.

  56. vb:

    Beh, una volta ero un nerd, poi fortunatamente sono guarito.

    Bruno: Sono d’accordo sull’obbligatorietà del rapporto tra stipendio e valore aggiunto generato, ma dov’è che abbiamo esaminato il lavoro del signor Luciani e concluso che non fa guadagnare due miliardi l’anno alla sua azienda?

  57. simonecaldana:

    Nemmeno Asia Carrera faceva guadagnare due miliardi all’anno alla sua azienda (hint: come si definisce CHI fa guadagnare? Ricordo un certo svedese che disse “lavoro per pagarvi lo stipendio”)

  58. Davide Tesoro-Tess:

    @vb – sono d’accordo, cosi’ come centinaia di persone che lavorano con Luciani. Vedi http://gallodidiospot.blogspot.com/2008/04/i-stand-by-luca-luciani.html

  59. Velante:

    Sono passato a Tiscali.

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike