Oltre
Mentre all’iSummit ascolto il discorso del signor Kadokawa presidente della Kadokawa Shoten – per i meno esperti, vuol dire Cowboy Bebop, Tenchi Muyo, Evangelion e tonnellate di altri manga tra cui il mitico Chrono Crusade, la storia di una suora diciottenne in giarrettiere che combatte i demoni a pistolettate – mi riviene in mente la sensazione che ho provato quando, sul modulo per l’immigrazione ovviamente copiato da quello degli americani, ti chiedono (risposta obbligatoria “no”) se stai importando materiale pedopornografico; un po’ come se alla frontiera italiana ti guardassero storto e ti chiedessero con grande rigore “non starai mica pensando di importare mozzarella?”.
Ieri, per esempio, uno dei video premiati nel concorso nazionale di video liberi – una competizione di alto livello, con Ryuichi Sakamoto in giuria, per dire – era una animazione di una bambina sui 10-12 anni che girava per la strada completamente nuda, a parte un filo di mutanda bianca. Ok, il disegno è completamente fumettoso, molto kawaii e assolutamente privo di realismo, ma le varie parti del corpo sono chiaramente disegnate. Soprattutto, il brano è una fiaba per bambini dove cade una stella dal cielo e bisogna ritrovare chi l’ha perduta, e il fatto che la bambina sia nuda o vestita non fa alcuna differenza: segno che per loro disegnare bambine nude è completamente normale. Avessero mostrato un video del genere da noi, papa Ratzinger avrebbe fatto irruzione in sala con le armi in pugno, portato in spalla da Chuck Norris con tutta la Papamobile.
(Comunque il Giappone mi ha aperto nuovi mondi di tamarraggine; per esempio, nonostante ci fossero dei video molto belli, il concorso è stato vinto da un inguardabile remix di un brano techno con un testo in inglese delirante – questo è il video scelto dall’autore.)
Nell’atrio, poi, c’è una demo di Hatsune Miku (se riesco faccio un filmato). Hatsune Miku è… ecco… insomma, c’è un software pazzesco chiamato Vocaloid che sintetizza un cantato partendo dal testo, dalla melodia e da alcuni campioni vocali, producendo un risultato indistinguibile dal vero. Poi c’è un modello 3-D di una bella ragazza in stile manga, disegnata con grande accuratezza – tra i video proiettati nella dimostrazione c’è “cinque minuti di modellazione 3-D del culo e della minigonna di Hatsune Miku” – e associata a tutta una serie di particolari di vita fittizi; cioè, siccome i giapponesi sono precisi, ti dicono esattamente quanto pesa, quanto è alta, quando è nata e così via, anche se si tratta di un personaggio immaginario. E poi, ci sono i video in cui questa bella ragazza – che però si capisce che è un robot musicale, perché le hanno disegnato la manopola del volume sulla minigonna e un equalizzatore sul braccio – canta canzoncine di vario genere.
Io sono certamente aperto alle nuove tecnologie, però questa è… oltre. Non so nemmeno oltre cosa, però è sicuramente oltre.
[tags]giappone, video, tecnologia, icommons[/tags]