Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Mer 11 - 9:45
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 18 Agosto 2008


lunedì 18 Agosto 2008, 18:09

Consigli per le sagre (2)

Per quest’anno ormai è finita, ma sabato sera abbiamo provato per voi una ulteriore sagra: per la precisione, la Sagra del Cinghiale di Pontey (AO), anche se sarebbe più corretto definirla la Sagra della Coda di Pontey (AO). Infatti, siamo giunti sul posto alle 19:20 – prendendocela anche un po’ comoda, temendo di arrivare troppo presto – e ci siamo trovati in mezzo a un ingorgo da festa di San Giovanni a Torino, con grumi di auto che si inerpicavano su per una stradina per parcheggiare accanto al campo sportivo, dove si tiene la fiera, e poi sopra e su per i monti in ogni tornante e angolo disponibile.

Così, dopo aver parcheggiato, alle 19:35 ci siamo messi in coda; una coda che attraversava tutto il tendone della sagra, poi usciva da un angolo e lo costeggiava per un ulteriore lato, e poi si sfrangiava nel mezzo del campo di calcio. I più esperti si erano dotati di generi di conforto, ma noi non eravamo preparati e siamo così rimasti in piedi praticamente per un’ora e mezza, sbucando davanti al punto di distribuzione del cibo alle 21:00 precise.

Gli è infatti che qui sono valligiani; invece di adottare, come in qualsiasi altra sagra, una coda per la cassa e poi una coda per la distribuzione del cibo – o ancora meglio un servizio al tavolo come a Cortanze -, questi hanno pensato bene di fare un’unica fila modello self service, in cui si prendono i piatti man mano che si scorre e si paga alla fine. Il problema è che i piatti sono cucinati al momento, per cui, su sette o otto pietanze, ce n’è sempre una che è in cottura: a quel punto, invece di far scorrere quelli che non la vogliono, al primo avventore che la richiede tutta la coda si ferma completamente per tre o quattro minuti, in attesa che arrivi la pietanza mancante. Insomma, solo a servire la coda ci sono una decina di volontari del posto, ma per la maggior parte del tempo otto o nove di loro sono lì con le mani in mano a guardare l’unico che deve servire il suo piatto. Aggiungeteci che non sono molto pratici (vabbe’, è una sagra) né molto oculati nelle scelte – mitica la “grigliatina”, piatto che costringe chi lo serve a prendere sei o sette pezzettini di carne inseguendoli uno per uno per il tegame e mettendoci mezzo minuto – e il risultato è un vero disastro.

La coda ha però avuto almeno il vantaggio di farci ammirare due tipi da leggenda: lui, cinquantacinquenne vestito da vela (in piena montagna?) e tutto sportivo; lei, squinzia quarantacinquenne un po’ passatella, tipo “so’ donna dell’omo vero”. Si sono infilati bellamente poco davanti a noi approfittando di una distrazione, poi hanno passato un’ora e mezza in coda affiancati senza dirsi una parola, nemmeno ciao: un grande rapporto! Alla fine dubitavamo persino che stessero insieme, e invece no, perché verso la fine hanno conversato per trenta secondi, argomento “cosa prendiamo”. E poi sono riusciti a prendere l’antipasto (l’unica cosa quasi priva di cinghiale) e la grigliata, schivando le cose più buone. Mah.

Bene, direte voi, dopo tutta questa coda – che mi ha permesso di pianificare abbondantemente le critiche da fare sul blog e le lettere di lamentela da inviare all’edizione locale della Stampa – il giudizio non potrà che essere negativo? E invece no: perché il cibo era davvero ottimo, con punte di eccellenza. Per qualcosa meno di venti euro a testa abbiamo preso un primo, un secondo e un dolce, più vino o acqua; le porzioni erano abbondanti e soprattutto buone. Sia i ravioli al cinghiale che la pasta al forno al ragù di cinghiale erano ottimi, ma la cosa davvero eccezionale era il cinghiale al civet con polenta, con la carne tenerissima e il sugo speziato al punto giusto. La grigliatina di cinghiale, in confronto, era soltanto passabile, consistendo di due bistecchine con l’osso e tre-quattro salsiccette, buone ma non indimenticabili. Infine, il dolce: la torta di pere e cioccolato era buonissima, ma la crema di Cogne – una crema pasticcera con dentro pepite di cioccolato fondente, da mangiare con un torcetto che era burro croccante – era davvero speciale.

Appuntamento quindi al Ferragosto dell’anno prossimo, rigorosamente non oltre le 18:45, che così magari in un’oretta ce la facciamo.

[tags]sagre, pontey, valle d’aosta, cinghiale[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike