Cacana
Il succo di cacana è una delle novità che abbiamo scoperto quaggiù in Mozambico. Ce lo ha dato la nostra amica che ci ospita, quando siamo partiti per un viaggio in giornata: invece dell’acqua, ci ha detto, portatevi questo. Dopo la prima ora e mezza di viaggio in auto nel sole più totale a trentacinque gradi, il nostro autista (nero) ci ha detto che voleva fermarsi a comprare dell’acqua; io allora gli ho porto il succo di cacana, cioè un liquido giallino simile al té chiuso in una bottiglia di plastica riciclata. Lui lo ha guardato in modo strano e ha risposto che no, quello era per noi. Così, mentre gli compravo l’acqua, ho provato a berlo.
Ecco, è difficile descrivere il gusto del succo di cacana; la mia definizione al primo impatto, che è già diventata popolare nella comunità europea di Maputo, è che è disgustoso in dieci modi diversi. In effetti è contemporaneamente amaro, puzzolente, oleoso, ributtante e tante altre cose ancora: sembra un po’ come se nel té verde giapponese avessero sciolto olio di ricino, candeggina, piscio di cane e un cucchiaio di batteri del colera fritti. Ciò nonostante, incredibilmente, funziona: toglie completamente la sete. Credo che sia perché è talmente disgustoso che lo stomaco si stringe e si intorcina e per un po’ rifiuta di ingerire alcunché, sia liquido che solido.
Ci hanno poi detto che ha numerose altre funzioni, tra cui quella di ottimo antimalarico e di diuretico per il corpo e per l’anima; inoltre, se usato in abbondanza, aumenta il ciclo nelle donne e può persino stimolare l’aborto. In effetti dà assuefazione: dopo un po’ di volte, continua a essere disgustoso in dieci modi diversi ma allo stesso tempo, dopo qualche ora che non lo bevi, ti viene desiderio di assumerne ancora. Magari ci sciolgono dentro anche delle sigarette.
[tags]viaggi, mozambico, maputo, cacana[/tags]