[[Fratelli Calafuria – La nobile arte]]
Ho scoperto per caso da qualche giorno questo disco che si chiama Senza titolo, però ha come sottotitolo Del fregarsene di tutto e del non fregarsene di niente: già una cosa del genere ti fa drizzare le orecchie. Ne è autrice una giovane e promettente band denominata Fratelli Calafuria, anche se il mio intuito di critico musicale mi dice che potrebbero non essere veramente fratelli.
Il disco, comunque, pompa: è un mescolone di qualsiasi cosa rock udita negli ultimi vent’anni, un po’ Scanca Nancy o Marlene Truzz e un po’ delle band molto più serie che non merita storpiarne il nome, a partire dal fatto che buona parte del lato A dopo il singolo potrebbe uscire direttamente da uno degli ultimi dischi dei Faith No More. (Ma esiste ancora nel 2008 il concetto di lato A?) Ma anche il punkettino americano di fine millennio, i Reduci di Beppe (la band torinese diventata famosa in tutto il mondo da quando un gruppo californiano, i Red Hot Chili Peppers, ha cominciato a farne le cover) e persino i Police; d’altra parte i tre sono un trio (e questa è una tautologia) e il cantante fa dei falsetti alla Sting dapaura, ragazzi, dapaura!
Sopra tutto questo popo’ di musiche, i tre mettono dei testi di nonsenso soltanto apparente, che in realtà sotto sotto hanno dei significati: e qui si capisce il sottotitolo. Parliamo quindi del singolo: un singolo proprio carino, commerciale e radiofonico il giusto, e con quella geniale inversione del cazzo che fa sì che la canzone venga ricordata invece che censurata. E poi è anche il mio stile di vita preferito! Comunque il paragone con Elio e le Storie Tese non regge neanche un secondo: qui lo scopo del nonsenso non è farti ridere, ma straniarti e rompere i tuoi schemi di pensiero. Come nell’immortale (Uachi) La merendina, che vi rivela come suonano veramente i jingle pubblicitari del pomeriggio di Raiset nel caso in cui stamattina, appena alzati, non vi siate lavati il cervello.
Purtroppo i tre sono milanesi, per cui c’è da temere che presto comincino a tirarsela come gli Afterhours e i Baustelle (sì lo so che i Baustelle non sono di Milano, ma da come se la tirano credo gli abbiano dato la cittadinanza onoraria). Speriamo di no, e se fanno un giro all’Hiroshima sarà il caso di andarli a vedere.
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Ci vuole stile per andare in manicomio yeah
E non capisco perché, e non capisco perché
Bisogna farsi attraversare dalle cose yeah
E non capisco perché, e non capisco perché
Se c’ho il fisico non ho lo stimolo
Se c’ho lo stimolo non c’ho lo stomaco
Qua non so come fare a non uscire di me
Per cui mi dedico alla nobile arte, nobile arte
Di non fare un zzoca da mattino a sera
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
Un zzoca da mattino a sera, un zzoca da mattino, un zzoca da mattino, yeah
Ci vuole il fisico per andare in manicomio yeah
E non capisco perché, e non capisco perché
Bisogna fare le cose e attraversarle yeah
E non capisco perché, e non capisco perché
Se c’ho lo stomaco non c’ho il fegato
Se c’ho il fegato non c’ho il fisico
Oh sono troppo alternativo andate senza di me
Che io mi dedico alla nobile arte, nobile arte
Di non fare un zzoca da mattino a sera
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
Un zzoca da mattino a sera, un zzoca da mattino, un zzoca da mattino, yeah
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
La nobile arte, nobile arte di non fare un zzoca da mattino a sera
Un zzoca da mattino a sera, un zzoca da mattino, un zzoca da mattino, yeah
[tags]musica, rock, fratelli calafuria[/tags]