Le strade africane
Le strade africane sono molto diverse da quelle occidentali; e non certo perché sono sterrate invece che asfaltate (anzi, sempre di più sono asfaltate pure quelle africane).
In Occidente, la strada è uno strumento: serve a collegare un posto con un altro secondo il percorso più breve possibile. In Africa, la strada è uno scopo; è per molti il centro della vita. Si esce dalla propria casupola o capanna, e si va sulla strada a far mercato e a stare insieme; le donne e i ragazzi si piazzano sul bordo della strada con una stuoia e qualcosa da vendere. Anche se la vendita è il loro sostentamento primario, non è comunque il motivo principale per stare lì, visto che spesso venderanno sì e no due cose in un giorno. In realtà , stare lì è stare nel mondo: vedere le persone passare.
Le strade africane, quindi, sono sempre piene di gente. Ovviamente fuori dalle città e dai villaggi di gente ce n’è relativamente poca; gruppi di persone che aspettano il bus o che vendono prodotti della campagna. Ma non appena si avvicina un agglomerato, la strada si riempie; talvolta è un fiume di persone in cammino. Del resto, nessuno ha un’auto, quasi nessuno ha una bicicletta, e molti non possono permettersi nemmeno i bus: e così, si va a lavorare, a studiare, a comprare a piedi, camminando per due, cinque, dieci chilometri al giorno.
Anche le strade europee sono piene di gente; ma è tutta gente assente, che ha spento il cervello e sta semplicemente svolgendo una funzione di spostamento, spesso intruppata in movimenti collettivi. In Africa, invece, le strade sono piene di moltitudini attive; ognuno sta facendo una cosa diversa e interagisce con le altre persone che si trova accanto. Trovi la donna che cammina con un sacco in testa, i due uomini che contrattano un lavoro, il gruppetto che guarda la televisione dentro la finestra di una casupola-bar, i bambini che giocano correndo nel fango.
Le strade africane, insomma, emanano energia; anzi, emanano una energia spaventosa, perché sono piene di vita. Per noi, dopo un po’, diventano stancanti ed intimoriscono; non siamo abituati a tutta questa densità di energia. E però, in confronto, è come se le strade europee sembrassero di botto come quelle del paese degli zombi: piene di morti viventi.
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4 Settembre 2008, 10:50
In Cambogia io e la mia compagna ci chiedevamo da dove venissero e dove andassero tutte le persone che vedevamo camminare lungo le strade in mezzo al nulla.
In Sud Africa uguale.
Mia sorella, appena tornata dall’India, mi ha detto la stessa cosa.
Mi sa che siamo noi quelli strani!
4 Settembre 2008, 11:38
Si potrebbe chiamarle viagorà :-)