La folla folle di Natale
Gli ultimi giorni prima di Natale sarebbe il caso di decretare il coprifuoco: infatti uscire e andare in giro per la città diventa sempre un delirio. Quest’anno confidavo nella crisi, e invece niente: sono lo stesso tutti per la strada a fare acquisti.
E così, me le sono viste tutte, a cominciare da una signora in SUV che qualche giorno fa percorreva via Pilo (una via stretta dove le due auto nei sensi opposti passano a malapena) a circa cento all’ora, ovviamente stando nel bel mezzo, perché aveva visto verde il semaforo due isolati più in là : abbiamo mancato il frontale solo perché ho inchiodato e mi sono buttato verso un portone, e la signora non ha nemmeno rallentato.
Qualche giorno dopo è stato il turno di un motociclista che, arrivando da via Fratelli Bandiera, ha pensato bene di svoltare a sinistra in corso Ferrucci col rosso pieno, sfruttando il fatto che sull’altra carreggiata non arrivava nessuno: per cui ha affiancato dal centro strada il flusso di auto in direzione largo Orbassano, percorrendo il corso completamente contromano. Peccato che dopo un po’ stessi arrivando io, e il motociclista prima ha fatto l’indifferente, poi, capendo che non mi sarei spostato, è rientrato in mezzo alle auto in corsa tagliando la strada a tutti.
Lasciamo perdere lo splendido tizio che, mentre ero in mezzo a una lunga fila di auto ferme al semaforo della via che va dalle Gru a via Veglia, ha sorpassato tutta la coda contromano, salvo poi rischiare il frontale con le auto che avevano cominciato ad arrivare in senso opposto; e parliamo della geniale signorina ferma con le quattro frecce davanti a un bar di via Tripoli nel pieno doppio caos del traffico da dopopartita e da mercato di corso Sebastopoli (a proposito: ormai è frequente ma sempre geniale l’idea di tenere il mercato in corso Sebastopoli in contemporanea con le partite all’Olimpico). Centinaia di auto cercavano disperatamente di defluire, ma lei doveva proprio fermarsi lì.
E di gente nelle preferenziali ne ho vista ovunque, ma cosa dire del tizio che, dopo aver parcheggiato nel piccolo spazio (per taxi, credo) che sta in piazza Rivoli all’inizio di corso Trapani proprio sopra lo sbocco del cavalcavia, ha cercato di reimmettersi nella rotonda della piazza percorrendo contromano la carreggiata del bus, finendo faccia a faccia con un 2 che stava uscendo dalla rotonda? (Almeno guardare che non arrivi il bus pare brutto?)
Secondo me sono tutti pazzi; d’altra parte, essendo da quelle parti, l’altro giorno sono andato da Eataly a cercare un regalino mangiabile. Non ho comprato nulla, non perché non potessi, ma perché i prezzi mi sono sembrati immorali: per dire, mezzo chilo di normalissima pasta confezionata (naturalmente fatta a mano nel presidio di San Gennaro Ncoppamunnezza) costava sei euro e mezzo. E sì che qualche indizio sul fatto che sia tutta una operazione di marketing dovrebbe essere evidente, tipo il fatto che vendano anche lo zucchero industriale Eridania (ex Montedison) e il cioccolato Novi: buono eh, ma pur sempre lo stesso che trovi al supermercato a metà del prezzo. Comunque, vedere torme di borghesotti firmati uscire da Eataly coi carrelli pieni mi fa pensare che per la borghesia italiana le tasse siano ancora troppo basse: IVA al 40 per cento su tutto lo slow food, presto!
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