Fessbook (2)
Alla fine, ho ceduto e stamattina mi sono iscritto a Facebook. Non è che siano cambiati i giudizi già espressi qui sopra tre mesi fa; semplicemente, durante tutta l’infilata di cene natalizie ho assistito a gente che si ritrovava con Facebook, si dava appuntamento su Facebook, scherzava su Facebook e così via. Fin qui, comunque, era ancora tollerabile, ma le cose che mi hanno fatto seriamente capire che era ora di agire sono state le seguenti:
1) Un cliente che mi ha chiesto se poteva farmi amico su Facebook, e alla risposta “non lo uso” mi ha guardato come un povero vecchio, peggio che se avessi detto che usavo ancora la macchina da scrivere o che andavo in banca di persona per fare un bonifico, e per uno che di mestiere realizza infrastrutture tecnologiche non è il massimo;
2) Un amico che, di fronte alle resistenze mie e di altri, ha risposto “Beh ma non c’è problema, vi apro l’account io, metto la vostra foto e ve lo gestisco, così non dovete nemmeno faticare!” – e all’idea che altri possano prendere in gestione il mio nome su Internet (sia pure amici, ma c’è il rischio che lo faccia un qualsiasi sconosciuto) mi sono venuti i brividi.
Così, almeno ora esisto, pur avendo disabilitato tutto il disabilitabile; la prima impressione è che l’interfaccia sia carina ma che potessero spendere due lire per tradurlo in un italiano decente. I suggerimenti di amici forniti dal sistema sono stati completamente sballati, ma non avendo particolare voglia penso che aspetterò che mi aggiungano gli altri.
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