Capodanno
Vi state preparando a festeggiare il Capodanno? Naturalmente sì: è una di quelle feste comandate in cui bisogna per forza fare qualcosa. Non è necessariamente un caso negativo; in genere è l’occasione per farsi una bella mangiata con un po’ di amici (so che c’è anche gente che festeggia andando a dimenarsi in locali e capannoni vari, ma da quello mi sono sempre tenuto ben lontano).
La situazione può diventare pesante solo se si finisce nell’inevitabile festa degli avanzati: quelli che al 29 dicembre non hanno ancora combinato niente e si fanno però prendere dalla frenesia del non restare soli con la donna di picche in mano. A quel punto tutti gli avanzati si mettono insieme, e nascono incroci improbabili tra gente che non si vede da mesi, talvolta da anni; in quel caso la serata può anche virare verso la malinconia che inevitabilmente tutte le feste forzose generano in noi.
Quest’anno, comunque, io ho optato per qualcosa di diverso: dieci giorni di ritiro di coppia a Diano Marina. All’inizio avevo un po’ di timore, visto che è da quando ho compiuto diciott’anni che non trascorro una serata di Capodanno con meno di otto persone; anzi, il mio primo Capodanno di gruppo fuori dalla famiglia – a Bardonecchia con la classe del liceo – fu uno dei momenti che segnarono la mia transizione verso l’età quasi-adulta. Invece sono proprio contento, perché il mare ispira (specie quando si hanno tutta una serie di articoli arretrati da scrivere) e il riposo è assicurato, così come una controllata enfasi mangiatoria.
Effettivamente, questo è l’unico periodo dell’anno in cui la Liguria recupera un po’ della sua originaria bellezza; non oserei mai avvicinarmi alla Riviera di Ponente in agosto, pur avendoci trascorso buona parte dele mie estati da bambino. Dal balcone del monolocale in cui stiamo – in un ex albergo anni ’50 ristrutturato in appartamentini, con quel magico sapore di cemento invecchiato e di fasti trascorsi che caratterizza sempre la Liguria – c’è una vista spettacolare; e anche la passeggiata fino in centro, per i rifornimenti di focaccia, è della lunghezza giusta.
Diano Marina è piuttosto piena di gente, anche se spesso ti trovi in mezzo a decine di persone e realizzi improvvisamente che siete gli unici sotto i cinquant’anni… ma questo ha anche i suoi vantaggi, per esempio nelle lunghe code alla focacceria ogni tanto si guadagna qualche posizione perché a qualcuno dei vecchietti prima di te cede la prostata. C’è comunque anche qualche famigliola con bimbi piccoli, anche se dall’accento sembrano quasi tutti locali. L’unità economica di Diano è il diecieuro, non esiste niente che costi di meno; ma basta prendere la macchina e andare nei discount della vicina Oneglia.
Insomma, le cose procedono bene, ragion per cui metto in frigo il mezzo chilo di paste in due (da unirsi a un pandolce e un panettone) e vi auguro buon anno.
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1 Gennaio 2009, 11:46
Buon anno vb, conosco Diano come le mie tasche, come penso la maggioranza di piemontesi che mi capita di incontrare quando sono là . Se vai verso Imperia partendo dal molo Landini per quella strada franosa chiusa al traffico che costeggia il mare, dovresti incontrare dei rulli di fibra ottica, poco prima dei faraglioni, abbandonati sulla strada, se non sono stati tolti da Agosto. Ci sono ancora?
5 Gennaio 2009, 18:21
Sì, ho fatto la passeggiata e in effetti i rulli sono ancora lì… (la storia della strada statale realizzata per intero, devastando la costa per cinque chilometri con un enorme sbanco e una gigantesca colata di cemento, e praticamente mai aperta al traffico è davvero splendida)