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venerdì 26 Dicembre 2008, 15:33

Furbate autostradali

Ieri, per il pranzo di Natale dai parenti, ho dovuto attraversare due volte l’appennino sulla Torino-Savona, sotto una fitta nevicata.

All’andata il tempo era peggiore, nevicava già a Torino e non ha smesso fino a quando è apparso il mare. Sull’autostrada non c’erano spartineve e il fondo era decisamente bianco, ma si viaggiava comunque tranquillamente tra gli 80 e i 100 orari, a patto di avere le gomme da neve e di usare dolcezza nelle manovre. Gli unici pericoli sono venuti da quelli che, nel tratto in discesa e con curve molto secche, si piazzavano nella corsia di sinistra – che ovviamente era la più sporca – e poi, prendendosi paura, inchiodavano prima delle curve, tendendo a sbandare e soprattutto costringendo a frenate brusche e pericolose anche quelli che arrivavano da dietro; in più, un certo numero di geni insisteva con questo comportamento e proseguiva sulla corsia di sinistra a non più di 50 orari senza mai rientrare, creandosi dietro uno strascico di gente bestemmiante che cercava di non tamponarli e aspettava il modo di passare.

Dopo Altare, io mi trovavo in questa situazione già da una decina di chilometri, e le mie segnalazioni coi fari erano state completamente ignorate (anzi, posso immaginare che il tizio – peraltro con un fuoristrada Toyota! – piantato lì a 40 all’ora sulle curve nella corsia di sinistra pensasse anche di essere un giustiziere della notte: non concependo che qualcuno potesse avere le gomme da neve, avrà pensato “guarda ‘sti pazzi che vogliono andare veloce anche oggi, per fortuna ci sono io che li blocco”). A quel punto, dietro di me è comparso addirittura un bus granturismo, che ovviamente ha cominciato a strombazzare alla grande, visto che se inchiodare per un’auto in curva sulla neve è difficile, immaginate quanto lo è per un bus. Ecco, non volendo venire tamponato da un bus, lì mi sono stufato e ho deciso che la cosa meno pericolosa fosse il sorpasso a destra: in dieci secondi ho risolto il problema, ma certo che le nostre strade sono pericolose anche per l’alta densità di guidatori col cappello che non solo non sanno guidare o vanno troppo piano, ma non si preoccupano neanche di lasciare strada.

Comunque, questo è niente rispetto al ritorno: già, perché nel pomeriggio il tempo era migliorato e nevicava di meno, ma purtroppo c’erano in giro gli spazzaneve. Bene, questa è la tecnica adottata dall’autostrada Torino-Savona sotto la nevicata: si piazzano due mezzi antineve sulle due corsie e li si fa procedere affiancati a non più di 30 orari. Ovviamente, dietro di loro si crea subito un serpentone di decine di auto che, gomito a gomito, cercano disperatamente di mantenere la bassa velocità e non ci riescono; per cui è tutta una bagarre di accelerate, frenate improvvise, sorpassi a destra a sinistra o in mezzo, tamponamenti mancati di un soffio. Quando alla fine i mezzi rientrano, dopo almeno una decina di chilometri, tutti sorpassano e… ne trovano un’altra coppia dopo cinque minuti!

Come si possa avere un’idea del genere onestamente mi sfugge: anche qui, avranno pensato di “calmierare” il traffico costringendo la gente ad andare piano, ma il risultato è incredibilmente pericoloso, molto più di quanto non sarebbe se si potesse andare liberamente. Già, ma poi qualora nell’ingorgo dietro gli spazzaneve ci scappasse l’incidente la società autostradale potrà tranquillamente attribuirlo ai “soliti pazzi” che “vogliono andare veloce persino con la neve”!

[tags]autostrade, traffico, maltempo, neve, torino, savona, incidenti[/tags]

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6 commenti a “Furbate autostradali”

  1. mfp:

    Per il bus granturismo ci penserei bene… in caso di neve quei mezzi sono i piu’ sicuri in assoluto: pesano (piu’ trazione) e hanno 4 gomme per asse (meno deriva laterale) invece di 2 come noi con le macchinine. Intuitivamente ci intimoriscono perche’ sono grossi, ma contro-intuitivamente c’e’ da stare tranquilli… ovvio… neanche quelli possono inchiodare e sperare di frenare in tempo, e se ci sono 3 metri di neve neanche il peso di una betoniera blindata (carica di cemento) riesce a portare la gomma fino all’asfalto… pero’ e’ piu’ difficile che sbandino, e possono andare piu’ veloce di una macchina senza aumentare sensibilmente i rischi. Insomma, se non li guida un cammionista russo ubriaco c’e’ da stare tranquilli ad averne uno dietro. Non ho mai studiato la cosa, pero’ tempo fa ho guidato un mezzo simile (cammion con cassone carico di terra; passo piu’ corto ma con 4 gomme per asse e peso d’eccezione) su una piana innevata (l’amico cammionista mi ci ha fatto divertire un po’), e ho avuto questa sensazione… inoltre 4-5 anni fa mi e’ capitato di trovarmi in mezzo al putiferio della A1 bloccata da Firenze al Cantagallo e li ho osservati BENE BENE (paura->adrenalina) mentre mi sfrecciavano a sinistra… sembravano particolarmente stabili… sono sicuramente piu’ pericolosi i fighetti col suv e i guidatori col cappello…

  2. D# AKA BlindWolf:

    @vb: o la colpa era del guidatore con 0.2g/l di alcool in corpo :-P (in pratica aveva mangiato un cuneese al rum)

  3. rectoscopy:

    il tamponamento dietro agli spazzaneve che evochi, a quale velocità si dovrebbe verificare? 30 all’ora?

    una curiosità: le auto a 80-100 km/h sulla neve (con le gomme da neve) che spazi di frenatura hanno? i conducenti di queste auto tenevano una distanza di sicurezza conguente a tale spazio?

  4. vb:

    In assenza degli spazzaneve c’era una macchina ogni qualche centinaio di metri, visto che il traffico era decisamente ridotto; il pericolo maggiore, in caso di scivolamento, era l’eventuale urto con il guard-rail.

    Sulla neve, comunque, le situazioni pericolose non sono tanto dovute alla velocità in sé, ma a manovre improvvise e brusche – per esempio se qualcuno dalla corsia di destra si sposta a sinistra mentre sta arrivando qualcuno, senza considerare che in condizioni normali il qualcuno può inchiodare (e avviene costantemente: ormai su qualsiasi autostrada è pieno di veicoli lenti sulla corsia centrale/di destra e conseguentemente di veicoli a media velocità che si buttano su quella di sinistra costringendo quelli veloci a inchiodare) mentre con la neve l’inchiodata è impossibile. Tuttavia in questo caso il rischio è creato dalla mancata precedenza di chi si sposta, non dalla velocità di chi arriva.

    In tutto questo, l’idea di compattare le auto facendole viaggiare a tre metri l’una dall’altra, proprio in una situazione in cui la precisione di guida è ridotta e le distanze dovrebbero essere superiori, continua a sembrarmi inutilmente pericolosa.

  5. AlePollon:

    Sindrome da Safety car

  6. Ciskje:

    A me pare più uno sfogo da automobilista incallito. Pretendere di andare in sicurezza a 100 all’ora sulla neve anche con le gommine “da neve” è da 0,2gr/l, sicuro di non aver bevuto?

 
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