Ripido
La giornata di ieri ha ridefinito il mio concetto di ripido; ma ne è valsa la pena.
Infatti, a differenza di oggi – in cui sono stato preso tutto il giorno in riunioni, e quel paio d’ore libere che ho avuto è stato speso facendo altre cose per l’Italia e crollando a dormire con la faccia sul letto – ieri mi sono preso la giornata libera e sono andato con un giro organizzato a vedere le piramidi di Teotihuacan.
Ed è stata una visita davvero impressionante: una città -tempio di duemila anni fa in cui anche solo il poco che è stato ricostruito è di un’imponenza impressionante; una cosa la cui grandiosità , tra ciò che ho visto, è comparabile forse solo con le rovine di Efeso, ma che ad esse unisce il fascino alieno di una civiltà lontana dalla nostra, un po’ come su per la montagna di Hattusha.
Ma quando si arriva in cima alla Piramide del Sole, o alla piattaforma di metà di quella della Luna (più su non si può andare), la sensazione è eccezionale. La prima è più alta, ma la seconda per me è stata più impressionante, perché è posta al fondo di una grande piazza perfettamente quadrata a cui si giunge da un enorme viale lungo un paio di chilometri, e da lì sopra tutto questo è inchinato ai tuoi piedi.
C’è solo un piccolo particolare: o questi aztechi discendevano dagli stambecchi, o avevano le gambe di due metri, perché tutti questi edifici sono accessibili soltanto mediante scalinate ripidissime. E quando intendo ripide dico sul serio: questo ad esempio è il punto più ripido dell’ascesa alla Piramide del Sole.
Oltre a questo, si è a circa duemila metri di altitudine; e la temperatura gradevole (circa venticinque gradi) non toglie il fatto che si è dritti sotto il sole e non c’è una nuvola in cielo da nessuna parte. Io mi sono limitato ad arrossarmi un po’, ma i miei compagni di viaggio finlandesi hanno rischiato grosso. Sulla salita, però, abbiamo rischiato tutti l’infarto, o in alternativa di perdere l’equilibrio per sfinimento e rotolare giù sulle pietre per qualche decina di metri.
E poi, la cosa è stata resa più difficile da un altro piccolo particolare: come in tutti i tour organizzati, la prima sosta obbligata è stata presso il classico “negozietto tipico di artigianato” dove ti dimostrano le abilità locali e poi cercano di farti comprare qualcosa. Solo che in questo, oltre alle statuine di ossidiana e ai tessuti di fibra di agave, ci hanno rifilato (alle dieci del mattino) una dimostrazione di liquori del posto: e prova il pulque, e prova la tequila, e prova il liquore alle mandorle, e quello rosso e quello verde… come tattica di vendita è interessante, e comunque, quando siamo usciti di lì e siamo arrivati alle piramidi, il clima era piuttosto allegro.
Però valeva la pena di andarci, e di riuscire a salire fin lassù: se non altro per essere riuscito a farlo senza ammazzarmi.
[tags]viaggi, messico, teotihuacan, piramidi, aztechi, tequila[/tags]
4 Marzo 2009, 09:20
Direi che siamo ai livelli di Angkor Wat, in Cambogia.
Non eravamo a 2000mt, non abbiamo tracannato liquori però la ripidità è identica, c’erano oltre 35°C e il millepercento di umidità !
Inoltre vedo che almeno lì in messico hanno messo un passamano.
Ad Angkor nulla. Mentre ero lì mi sono chiesto quanta gente fosse morta spiaccicata cadendo dalla cima di quei templi.
Curiosa comunque la somiglianza delle cotruzioni. Far away so close…
Martin for those… Mystere
4 Marzo 2009, 10:42
Un piccolo appunto: Teotihuacan non è stata costruita dagli aztechi. Quando arrivarono gli spagnoli il sito era abbandonato da secoli, e i Mexica non seppero fornire alcuna informazione a riguardo. A tutt’oggi non sappiamo nulla del popolo che costruì le Piramidi, il cui nome e origine sono oggetto di speculazioni. Tra tutti i popoli antichi, solo i Greci avevano lo strano ed egocentrico vizio di scrivere le cose che facevano, pensando che sarebbe stato interessante per gli altri leggerle. Gente strana, ma noi occidentalli abbiamo ereditato il loro terribile difetto: scrivamo libri e blog!
4 Marzo 2009, 15:29
Teotihuacan: come in cielo così in terra. Secondo alcune opinioni, il sito archeologico sarebbe una mappa delle stelle e dei pianeti del nostro sistema solare.
Teotihuacan, la città dove gli uomini divengono Dèi; questo il suo significato.
http://www.edicolaweb.net/edic112a.htm