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martedì 17 Marzo 2009, 17:01

Sei metri sopra l’incrocio

Da qualche settimana, all’incrocio sotto casa mia – tra via Zumaglia e via Pilo – è comparso questo:

IMAGE_059s.jpg

Come vedete, si tratta di un parcheggio riservato per un invalido.

Lasciamo perdere il discorso sull’inspiegabile proliferazione di posti per disabili a Torino (se fossero tutti assegnati a disabili veri, saremmo la città più handicappata d’Italia), e notiamo invece un’altra cosa: il posto è tracciato subito accanto alle strisce pedonali, iniziando esattamente in corrispondenza dell’angolo della via, ben guardandosi dal rispettare i sei metri di distanza dall’incrocio previsti dal codice della strada per poter parcheggiare. Anche se al giorno d’oggi nessuno rispetta più tale distanza, un’auto che parcheggiasse in quel punto sarebbe multata, e infatti, se ricordate, tempo fa esattamente lì fu multata mia mamma.

Evidentemente, persino il Comune ha deciso che parcheggiare attaccati all’incrocio è una pratica accettabile e persino consigliabile, addirittura agli invalidi; e io, come già feci qualche tempo fa con i vigili che sfrecciavano sui viali e giravano col divieto di svolta, prendo nota.

[tags]strada, codice, traffico, parcheggi, disabili, legalità, regole, torino[/tags]

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6 commenti a “Sei metri sopra l’incrocio”

  1. .mau.:

    ben guardandosi dal rispettare i sei metri di distanza dall’incrocio previsti dal codice della strada per poter parcheggiare.

    A parte che i metri sono cinque e non sei, si vede che non hai letto bene il codice della strada :-P
    (articolo 158, comma 1 sub f)

    Comunque quella foto mi ha fatto ricordare l’incrocio dove cercarono di rubarmi la bici nel 2002…

  2. mousse:

    Beh, a parte la posizione, i posti per i disabili non vengono sempre assegnati ad una specifica persona.

    Ne esistono in realtà 2 tipologie, quelli intestati (riportano il numero del contrassegno di parcheggio dell’intestatario) e quelli liberi. Ogni 20 (mi pare) posti segnati è obbligatorio che ci sia un posto per disabili “libero”, cioè non intestato.

    Quindi se ci sono tanti posti per disabili, non è tanto perche’ ci sono tanti disabili ma perche’ ci sono tanti posti segnati.. Il problema è più che altro quando chi ha diritto ad utilizzare il posto non può perche’ lo stesso è occupato da uno che non ne ha diritto. E se uno è effettivamente disabile direi che la cosa è piuttosto seria.

  3. vb:

    In effetti non sono andato a controllare sul codice della strada, ero sicuro che l’avresti fatto tu :-P

  4. D# AKA BlindWolf:

    Sui posteggi (segnati) per disabili a Torino di recente sono state trovate parecchie furbate per farseli assegnare…
    BTW un’auto vicina ad un incrocio è più fastidiosa per il traffico se è appena prima dell’incrocio (ostacola la visuale a chi viene dalla traversa) anzichè appena dopo (siccome via Zumaglia è a senso unico il parcheggio nella foto è dopo l’incrocio).
    Ai tempi in cui ho preso la patente la distanza da lasciare era maggiore (mi pare 7-8 metri) e si parlava di un fantomatico (quasi mai visto) segno giallo sul marciapiede per indicare l’inizio del divieto di sosta, ma mi pare che fosse solo prima dell’incrocio.

  5. Lobo:

    Vittorio, secondo me dovresti riattivare ToBlog parallelamente a Near a Tree, e usarlo per le notizie strettamente riferite al locale, incluse le eventuali denucie di sprechi/comportamenti illegali. Magari con una mini-redazione e non completamente scritto da te. Potrebbe aiutare ad allargare il circolo degli interessati, tra l’altro, con un nome cosi’.. adatto.

  6. Bastiano:

    in realtà in Comune hanno considerato essere la strada a senso unico, il che fa si che il veicolo in sosta in deroga ai 5 metri, non intralcia il traffico. In tale caso la segnaletica di parcheggio handicap deroga alla normativa generale del c.d.s. Purtroppo i portatori di handicap ci sono eccome!!! E’invece profondamente da biasimare il comportamento di molti parenti degli stessi che utilizzano i contrassegni per il loro comodo, con grave pregiudizio per le situazioni reali di handicap.

 
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