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lunedì 27 Aprile 2009, 19:36

Cani e padroni di cani (2)

Oggi, all’ora di pranzo, ho fatto un salto al solito Lidl per fare la spesa. Ed è stato interessante, non solo perché vendono a 50 euro un bidone da compostaggio casalingo (per quelli di voi che hanno l’orto).

Una delle cose interessanti del Lidl è l’umanità che ci si ritrova, molto più varia che in qualsiasi supermercato; ci si sentono tutte le lingue del mondo, con una certa predilezione per quelle dell’Europa orientale. Stavolta sono arrivato alla cassa e davanti a me c’era un signore più o meno mio coetaneo, vestito con una specie di piumino e con occhiali da sole fighetti, che aveva in braccio (niente carrello) un paio di ciabatte e poca altra roba. Il signore apre bocca e rivela un accento milanesissimo, tanto forte da stordire.

Mi dice: “Uè scusa, devo solo andare a prendere il sacco per il cane!”; è una tecnica che usano in molti, ossia prendere il posto nella coda e poi andare ancora in giro per aggiungere le ultime cose. Al che lo faccio passare all’indietro perché vada a prendere il sacco, e intanto comincio a sistemare la mia roba sul nastro trasportatore della cassa. Dopo un minuto lui torna trascinando un gigantesco sacco di crocchette für Hunde, arriva, mi guarda e fa: “Ma non mi hai lasciato il posto!”.

Io guardo, e mi accorgo che lui ha sì posato il resto della sua spesa prima di andare a prendere il sacco, ma invece di metterlo sul nastro come marcatore del posto l’ha buttato in mezzo ai gerani in offerta speciale presso le casse. Scuoto la testa tra me e me e lo invito a passare; però lui non sa cosa fare, non sapendo come mettere le cose sul nastro, visto che tra me e la signora davanti non è rimasto il posto. Allora mi sporgo e infilo un braccio in mezzo al nastro mentre scorre, in modo che la mia roba resti ferma: e magicamente gli creo il posto.

Lui tutto contento deposita il materiale; arriva il suo turno, e chiede alla cassiera dove stanno le spazzole in offerta volantino, che non le ha trovate. La cassiera glielo dice, lui dice che non ci sono, la cassiera fa notare che la cliente precedente ne aveva una, lui allora ammutolisce, si ferma un attimo, e poi cambia argomento; le dice “Scusa, del sacco del cane me ne batti due che poi torno dentro e ne prendo un altro, si può vero?”. La cassiera lo guarda perplesso – visto che era andato a prenderne uno, poteva prenderne subito due – ma dice di sì. Il tizio allora paga, mettendoci una vita – come se non avesse mai maneggiato dei soldi in vita sua – e poi va a prendere un altro sacco… ma stavolta abbandona tutta la sua roba sul ripiano della cassa bloccando la coda.

Al che la cassiera sbuffa, io mi ingegno, ci aggiustiamo costruendo una linea continua tra lei che batte e io che inscatolo nel carrello, e alla fine il tizio torna e si prende la sua roba sottobraccio Рsempre senza carrello n̩ sacchetti.

Quando io arrivo nel parcheggio sotterraneo, lo vedo caricare i suoi due sacchi di croccantini superscontati su un gigantesco fuoristrada da 50.000 euro; non solo, ma comincia a uscire in retromarcia dal posto proprio mentre sto passando io, non curandosi minimamente del fatto che ci possa essere qualcuno che passa (o forse non essendo assolutamente in grado di vedere dietro a sé, con un bidone del genere). Gli suono, inchiodo e riesco ad evitare lo scontro.

La domanda è: ma un bauscia senza problemi di soldi (o forse con problemi di soldi ma senza che ciò lo renda propenso a rinunciare al macchinone) perché viene al Lidl, e perché solo per comprare il cibo del cane? L’unica teoria che sono riuscito a concepire è che il cane sia in realtà della sua squinzia, e che quindi gli voglia male anzichenò; però siete liberi di proporre altre ipotesi.

[tags]lidl, milanesi, cani, suv, gente di un certo livello[/tags]

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8 commenti a “Cani e padroni di cani (2)”

  1. mfp:

    Vabbe’, questa volta lo dico io (la prossima pero’ lo dici tu eh, perche’ da come lo descrivi … ce l’avevi in testa anche se sei gentile, non lo dici, e non vuoi istigare cultura violenta): la mia ipotesi e’ che e’ uno stronzo, che te lo saresti dovuto lasciare alle spalle con 4 parole serene ma decise (“e’ una fila, rispettala”), quando si e’ lamentato che non gli avevi lasciato il posto. Io “ai trucchi” non ci credo; siamo tutti portati a fare quello che ci fa piu’ comodo/piacere/etc. Se vai allo sportello elettronico del Tribunale Civile di Roma ci trovi una infinita’ di avvocati che entrano e escolo dalla fila senza ritegno, e tu che in quel posto sei un “laico” ti ritrovi a non poter nemmeno decidere con cognizione di causa quale fila prendere appena arrivato … perche’ magari ci vedi 4 persone, ma mentre aspetti ti si infilano altri 7-8 che erano andati a comprare la marca da bollo, a prendere la presenza in un procedimento, a fare la fotocopia, a … e figurati questi sono gli avvocati, quelli cioe’ che piu’ di tutti dovrebbero istintivamente – dopo anni di addestramento giuridico – fare attenzione anche alle questioni formali. Gente che ha perfino un Ordine Professionale, e quindi se avessero un minimo di sale in zucca potrebbero chiedere e ottenere facilmente che il Tribunale non gli faccia perdere tempo nelle code tutti i giorni, con un minimo di informatizzazione. E invece no, tutti li’ ad appestarsi a vicenda, quotidianamente. Il titolo e l’ordine bisognerebbe cancellarglielo gia’ solo per questo. Macchine logiche senza piu’ logica nemmeno per essere piu’ efficienti e padroni del proprio tempo. Piccoli idioti che non sono degni di essere stati salvati dalla soluzione finale nazista.

    E’ una piccola cosa ma quel modo di fare e’ deprimente, umiliante; come se il tuo tempo – e quello di chiunque altro, tutti limitati allo stesso modo… sigaretta piu’ sigaretta meno – valesse meno del loro. Non serve discuterci perche’ tanto chi a 35 anni non ha percezione autonoma dei propri simili che lo circondano di certo non lo puoi educare tu in fila da Lidl; ma almeno 4 parole semplici e non dargli quello che vuole, lo DEVI fare. Non solo per te, ma anche per noi altri, per una sorta di QoS distribuito. Se no e’ inutile pure cercare di intervenire politicamente. Comprendo che appare come lo stesso principio delle odiate Ronde; della giustizia gridata; della giustizia personale; e quant’altro … pero’ credo che opporsi in maniera pacifica (4-parole-4, che poi magari tu riesci a farlo anche in 2-parole-2, io non ce la fo’; la tua posizione fisica gia’ avanti a lui, senza alzare le mani, tirarsi indietro se la persona si dimostra violenta, etc) sia proprio quella differenza tra pacifismo passivo e pacifismo attivo a cui teneva tanto Gandhi (diamine, un avvocato … ogni volta che lo “nomino” mi viene da ridere; gli scherzi della storia umana). E’ dovuto. Cosi’ invece non sei stato pacifico, ma pecora. (senza offesa alcuna eh; io qui e ora parlo cosi’ perche’ hai sollecitato feedback dai lettori, ma piu’ spesso di often la soluzione Giusta mi viene in mente solo dopo qualche minuto almeno; ahime’, questa gente c’ha il macchinone proprio perche’ pensando poco agisce piu’ in fretta)

  2. marina:

    eheh anche io ho pensato a quell’ipotesi mentre leggevo, senza dubbio non vuole molto bene a quel cane. poveretto (il cane).

  3. roberto celani:

    Nella località in cui risiedo il Lidl non c’è, ma è ben sostituito da altri Discount tutti molto frequentati.
    In uno di questi io acquisto i prodotti per l’igiene domestica.
    Ma puoi incontrarci in coda perfino imprenditori e notai…
    Avranno anche loro cani poco simpatici da avvelenare lentamente o saranno piuttosto inguaribilmente attratti dai prezzi stracciati?

    P.S. Il recipiente da giardino per il compost qui è distribuito gratuitamente dall’azienda che gestisce i servizi ambientali (altri 50 euro risparmiati!)

  4. Lord:

    Sono un notaio di 50 anni guadagno 500.000,00 euro netti all’anno, non ho come si può vedere alcun problema finanziario. Tuttavia anche a me piace frequentare i discount e carpire l’offerta più vantaggiosa sia alimentare, sia in materia di casalinghi, elettrodomestici e quant’altro. Certo sono aiutato nel mio entusiasmo anche da una certa avarizia, insomma non spendo volentieri, tranne che nei pc e accessori vari. Non mi interessano i bei vestiti o le auto di lusso. Credo comunque che la caccia all’offerta speciale sia lo sport preferito degli Italiani ricchi o poveri che siano!

  5. Carlo:

    Credo che abbia ragione Lord e che sia anche un tipo in gamba, pochi di questi tempi sono così schietti. Gli ipocriti si vergognerebbero a dichiarare in pubblico i loro redditi. Credo che Lord sia un notaio onesto, anche perchè ,intendendomene, so che la cifra dichiarata non è poi alta essendo molto alti gli onorari notarili per legge. Ora o lord notaio cinquantenne,e quindi all’apice della carriera, rifiuta del lavoro, e non credo proprio,o è veramente onesto. Bravo Lord!

  6. vb:

    Carlo: La tua simpatia per Lord c’entra qualcosa con il fatto che avete lo stesso indirizzo IP e un indirizzo di mail che differisce solo di un carattere?

  7. Massimo Manca:

    Oggi ero ai giardinetti con mio figlio e c’ra la coda per l’ambitissima carrucola. Mio bimbo in coda e anche bimbetto slavo, entrambi sui quattro-cinque anni. Arriva bimbone cabinottino sugli otto anni che dice papale papale: “Adesso vi faccio vedere che ci vuole furbizia”, e passa davanti a tutti e due. Io dico fra me e me: “sgrunt sgrunt, che maleducato, chissà dove sono i genitori di questo qua, quasi quasi ci faccio un pezzo sul blog”; mentre io sono assorto in cotali meditazioni, si fa avanti il papà slavo di bimbo slavo, fisico identico a Obelix, faccia di quello che si fa il mazzo dodici ore al giorno scaricando cassette per 10 euri, voce di Ivan Drago; acchiappa il cabinottino per la collottola, lo alza di peso e lo piazza dietro i bimbi nostri dicendo (prego immaginare voce di Ivan Drago): “Tu la furbizia la lasci a casa”. Bimbone rispettosissimo per tutta la mezz’ora seguente e tutti amici. Se c’è una speranza per l’Italia, sta nei clienti abituali del LiDl.

  8. Paolo:

    La mia teoria è che la somma tra quanto spendi di macchina e quanto spendi per fare la spesa è una costante.

 
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