A che servono le conferenze
La cosa più straordinaria di conferenze come l’IGF Italia non è tanto l’evento in sé.
La cosa più straordinaria è la mescolanza di persone eccezionali, dalle provenienze più disparate, con la voglia di scambiare e la capacità di provocarsi a vicenda nuove idee.
Capita dunque di passare la serata in Piazza della Pera accanto a Fiorello Cortiana e Luciana Castellina che discutono di anni ’70, di Lotta Continua, di visite a Sofri in carcere e delle ragioni della morte di Alex Langer.
O di incrociare Stefano Rodotà , sempre così gentile con tutti, e chiedersi se per caso avrà scambiato due idee con Sabino Cassese a proposito della sentenza che tutti aspetta(va)no.
O di trovarsi a cena con Anna Masera e, aggirando scheletri di balena nel museo zoologico dentro la meravigliosa Certosa di Calci, discutere del futuro dei giornali di carta e di bit.
O di dare un passaggio dalla conferenza all’albergo a un gentile signore e solo dopo due giorni scoprire che è uno dei membri del direttivo del Partito Pirata italiano e che voi due dovreste proprio fare una chiacchierata.
O di conoscere quelli di Stampa Alternativa e scoprire così i Bianciardini, gli eredi moderni dei millelire, e soprattutto che è possibile produrre un libro tascabile di 64 pagine a tirature abbordabili con un costo netto di 7 centesimi di euro a copia.
L’unico vero assente era il governo, temendo la contestazione – perché poi, si sa, Internet è di sinistra (proprio come la stampa, la magistratura, la Borsa, gli arbitri e i geni che regolano l’altezza).
Però l’anno prossimo vedete di venire anche voi.
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