Treni vuoti, però velocissimi
Dal 13 dicembre, con l’orario invernale, entra in funzione per intero la nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano.
Essa sarà percorsa da ben sette treni al giorno, che collegheranno le due città in un’ora e permetteranno di andare da Torino a Roma in 4 ore e 10 minuti, ritardi permettendo. I treni non sono nemmeno cadenzati; da Milano i ritorni partono due ai :00 da Centrale, quattro ai :58 da Porta Garibaldi, uno dai :15 da Centrale – portatevi dietro gli orari.
Il tutto, per il modico e accessibile prezzo di 31 euro (per Milano) o 93 euro (per Roma), sola andata di seconda classe: andarci da soli con una berlina costa la metà .
Ah già , e però, per velocizzare l’attraversamento di Milano, nella maggior parte dei casi questi treni non andranno a Milano Centrale, ma a Milano Porta Garibaldi (l’unica stazione principale di Milano senza una metro che porti in Duomo) e poi a Milano Rogoredo. Se volevate scendere a Milano Centrale per prendere un treno per, che so, Venezia, Lugano, Pavia, Parma… o i bus per gli aeroporti milanesi, dovrete metterci in mezzo un tratto in metropolitana.
Infine, per risparmiare ben tre minuti sulle quattro ore e dieci tra Torino e Roma, dal 13 dicembre i treni alta velocità NON fermeranno più a Torino Porta Susa. Il fatto che ci abbiano smarronato per trent’anni con Porta Susa sotterranea nuova stazione principale progettata per l’alta velocità è, evidentemente, irrilevante. Il fatto che a Porta Susa salga normalmente l’80% dei passeggeri diretto a Milano evidentemente lo è altrettanto. Anche il fatto che per ogni passeggero che va in treno da Torino a Roma ce ne siano dieci che vanno da Torino a Milano non è degno di considerazione. L’importante è “competere con l’aereo”, mica offrire un servizio utile a prezzi decenti: quando si dice “orientarsi al cliente”.
Del resto, la linea alta velocità Torino-Milano è costata agli italiani circa 11 miliardi di euro: per fare un paragone, l’intera linea 1 di metropolitana torinese con i suoi prolungamenti a Rivoli e a piazza Bengasi costa circa 1,5 miliardi di euro, mentre raggiungere il 90% delle case italiane con una dorsale in fibra ottica – una infrastruttura che davvero cambierebbe il futuro del Paese – costa 18 miliardi di euro. Gli investimenti (pur molto minori) previsti per la fibra sono stati recentemente cancellati, però abbiamo una linea ad alta velocità talmente utile che ci viaggeranno solo sette coppie di treni al giorno. Anche supponendo di ammortizzarla in trent’anni, fa circa 70.000 euro a treno al giorno.
Intendiamoci, ho il sospetto che con un servizio che fermi nelle stazioni utili e sia disponibile una volta all’ora (ogni mezz’ora nelle fasce di punta) sarebbe possibile far viaggiare questi treni sempre pieni anche vendendo i biglietti a prezzi umani, rendendo l’infrastruttura davvero utile. Ma tanto l’obiettivo del progetto alta velocità era sfilarci gli 11 miliardi di euro, con un costo per chilometro circa quattro volte superiore al resto d’Europa; dopodiché farci girare qualche treno, così per bellezza, è solo un fastidio necessario.
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