Le scale fisse
Io, di mestiere, non fabbrico scale mobili. Eppure non riesco a capacitarmi di una cosa: come è possibile che le scale mobili siano così spesso rotte?
In particolare mi riferisco a quelle della metropolitana torinese, che sembrano rompersi con una frequenza preoccupante. Forse le cose sono leggermente migliorate da qualche settimana, ma c’è stato un periodo in cui alla stazione Rivoli, dove io scendo, sia la scala mobile che porta dalla piattaforma all’atrio che quella che porta dall’atrio alla strada erano regolarmente rotte. Ma la stessa cosa mi è successa alla fermata della metro di Porta Nuova qualche settimana fa, a quella Re Umberto ieri, alla nuova Porta Susa sotterranea la settimana scorsa.
Eppure si tratta di impianti nuovissimi o comunque con due-tre anni di vita al massimo, eppure le scale mobili sono una tecnologia consolidata e vecchia di cent’anni… come è possibile? O chi gestisce i nostri soldi per queste grandi opere compra apparecchi di scarsa qualità , o forse risparmia sulla manutenzione, finendo poi per spendere il triplo in riparazioni; o magari vuole proprio spendere il triplo in riparazioni, chissà . Oppure, più facilmente, chi è responsabile della cura di questi impianti se ne frega, tanto lo stipendio a fine mese arriva comunque.
Io credo però che siano proprio queste piccole cose che danno più fastidio, e che lasciano nel cittadino il segnale più amaro: quello che ormai il bene pubblico, anche quando appena costruito con gran profluvio di denaro, sia abbandonato all’incuria nell’indifferenza generale.
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