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martedì 17 Novembre 2009, 11:32

Perché in Italia non si fa la rivoluzione

Il filosofo Umberto Garimberti e padre Alex Zanotelli spiegano qual è il vero potere che controlla la società. Al di là delle conclusioni personali inserite nella seconda parte del video da chi lo ha fatto, quelle dei due intervenuti mi sembrano osservazioni interessanti e molto centrate.

Per chi volesse saperne di più, mercoledì 2 dicembre (ore 21 al Teatro Araldo di via Chiomonte 3/a) Torino a 5 Stelle presenta il telepredicatore finanziario Eugenio Benetazzo, che nel suo spettacolo spiega a suo modo le dinamiche dell’economia mondiale. Non ho mai visto lo spettacolo e non so se sarò d’accordo con tutte le sue conclusioni (del resto, non ho nemmeno comprato la biowashball) ma ne ho sentito parlare bene da chi l’ha già visto. Il biglietto costa 7 euro, una parte va a lui (che di questo ci vive) e una parte va a pagare le spese del teatro e, se ci avanza qualcosa, a finanziare l’associazione. Ecco una piccola anteprima:

[tags]economia, rivoluzione, italia, wto, banca mondiale, garimberti, zanotelli, benetazzo[/tags]

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7 commenti a “Perché in Italia non si fa la rivoluzione”

  1. D# AKA BlindWolf:

    Benetazzo l’ho conosciuto grazie ad un link del buon mfp postato qui: http://bertola.eu/nearatree/?p=1364#comment-46146 . Blekgek me lo sono visto tutto a partire da quel link; l’unica cosa che mi lascia dubbioso è che il trader/economista veneto fa l’assunzione che l’economia non riuscirà ad autoregolarsi sulla penuria di greggio e che la scienza e la tecnica non riusciranno a ridurre a sufficienza la dipendenza dall’oro nero.

  2. Piero:

    Interessanti i discorsi di Garimberti e Zanotelli su chi decide i nostri destini. Loro pongono il mercato e il potere economico finanziario al vertice delle decisioni che vengono prese. Ci era arrivato anche Beppe Grillo in un suo spettacolo: http://www.youtube.com/watch?v=z2ybZh7WiV8 .

    D’accordo, hanno ragione. Ma alla base ci siamo noi che diamo credito a quei poteri come a quello politico con le nostre decisioni, perché bene o male ciascuno di noi fa parte di quel sistema di potere che già dai tempi biblici viene sintetizzato con “Mammona” o “Vitello d’oro”, oggi con “Dow Jones”.

    Del resto Gesù è stato chiaro, ancora prima di Marx, dicendo che non si possono servire due sistemi di potere: Dio e Mammona. Quindi a noi spetta la decisione di quale scelta fare tra i due sistemi e di assumerci le responsabilità della scelta.

  3. mfp:

    WARNING, WARNING, WARNING: ucci ucci, sento odor di pretucci…

    Non te la prende Pieri’; io quando parla un religioso sto buono e calmo fino a che non sento tirare fuori un suo simbolo religioso… e tu hai nominato “Gesu’ Cristo”. Nun se fa’. Kattivo Bambino. Io lo posso nomina’ perche’ non sono cattolico (ie: no battesimo), non sono cristiano (ie: sono solo culturalmente precondizionato, non credo alle favolette; al piu’ le uso come un politico/prete), e cerco di essere greco come Garimberti. Ma tu no.

    Non esiste nessuna scelta perche’ – almeno fino a che i religiosi non si saranno messi d’accordo su chi e’, come e’ fatto, ando’ sta’, etc – non esiste nessun dio. O cmq non uno solo. C’e’ solo Mammona. L’unica cosa CERTA – anche nel caso di Benetazzo, che come giustamente dice D#, e’ troppo sicuro che il petrolio sia finito e che non ci siano tecnologie distruptive in qualche laboratorio – e’ che qualunque disciplina e’ inutile se tutti coloro che ne sono coinvolti non la onorano scrupolosamente. Che si chiami Vangelo, Liberismo, Comunismo, Finanza, …, e’ uguale. Volendo potrebbero convivere tutte senza troppi problemi; basta “solo” eliminare gli Eletti che vengono educati dai decani appositamente per evangelizzare una disciplina, piusttosto che l’altra. In questo senso ebrei e musulmani hanno molto da insegnare ai cristiani. E anfatti non appena gli europei hanno cominciato a sanguisugare il continente africano, e contigentare il Vaticano, i musulmani hanno “scalato” (demograficamente) l’Africa in un batti baleno. Inoltre, se proprio vogliamo essere precisi-precisi-precisi, ci sono scienziati cattolici che fanno egregiamente il loro lavoro salvando Dio e Mammona… quindi hai detto ‘na cazzata.

  4. piero:

    mfp, non sono un religioso, ma un cristianuccio. Come fai a sentir odore di preti, quando invece l’orco cattivo sentiva odor di cristiani da mangiare? Non credi alle favole, ma usi una espressione tratta dalla favola degli “stivali delle sette leghe” : http://it.wikipedia.org/wiki/Pollicino , una favola dove Pollicino è un bambino molto furbo che usa la sua furbizia per sottrarre l’oro all’orco e liberare i propri genitori dall’indigenza, una sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per aiutare i poveri. Siamo sempre lì, il dio oro al di sopra di tutto.

    Un lieto fine, a differenza della “favola” di Gesù dove il lieto fine viene dopo la morte del protagonista. Pollicino non muore per salvare i suoi sei fratelli, lui è più furbo, usa la strategia dell’inganno come un adulto, come la sanno usare bene coloro che operano nel settore economico e finanziario, ma che di cristiano ha ben poco.

  5. mfp:

    Piero, lo so, infatti ho scritto “odore” non “presenza”. Guarda, perfino io puzzo un po’ di prete… ma solo perche’ sono andato a scuola dai preti… e sai com’e’… “datemeli tra i 5 e i 10 anni e saranno miei per sempre”… a meno che non pretendono di censurare le vignette satiriche che il bambino attacca alla bacheca di classe, facendolo incazzare come una biscia… o non lo mettano col banchetto in un sottoscala, faccia al muro, a cercare di convincerlo che il mondo non ruota intorno a lui. ‘Sti preti creano mostri…

  6. D# AKA BlindWolf:

    @mfp (commento #3): in realtà non nutro speranze di tecnologie distruptive o di petrolio che inizi a zampillare sotto l’aiuola di mia madre… la speranza che nutro è che la chiusura del rubinetto di oro nero sia sufficientemente graduale da permettere all’economia di adeguarsi.
    Per esempio concordo con Benetazzo quando dice che non possiamo fare a meno di mettere degli idrocarburi dentro al motore di un trattore John Deere da nonsoquantimila cavalli, ma…
    …possiamo evitare di usare degli idrocarburi da altre parti, e rimane del gasolio ad un prezzo ancora abbordabile per il nostro mostruoso trattore verniciato di verde
    …possiamo ottenere degli idrocarburi da altre fonti. Costeranno di più di quelli da “pozzo” ai prezzi attuali o di qualche anno fa, ma d’altra parte chi cerca un fonte d’energia diversa quando il petrolio costa $10 al barile? A $200 il discorso cambia.
    …possiamo cambiare il tipo di approvvigionamento del cibo: invece del cibo da latifondo trebbiato da un Daitarn 3 a quattro ruote e trasportato dall’altra parte del mondo diventerà più conveniente (anche se ovviamente ad un prezzo comunque maggiore di quello attuale) comprare dal contadino della porta accanto

    Personalmente confido nella capacità di adattamento delle cose che trascendono l’individuo: società, tecnologia, natura, ed anche l’economia. L’ometto viziato potrà non riuscire nel fare a meno della carta igienica ultramorbida, ma il resto del mondo riuscirà a fare a meno di lui.

  7. D# AKA BlindWolf:

    (BTW, purtroppo mi sono perso lo spettacolo a teatro… troppi impegni di lavoro in quel periodo!)

 
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