Shock
Stamattina, tornando dall’aeroporto di Caselle (tra l’altro sia la superstrada che la strada di Borgaro sono interessate da lavori in direzione Torino: aspettatevi code epiche su entrambe), sono andato a fare la spesa al solito Lidl di corso Potenza. La scena che mi si è presentata è stata raccapricciante.
Per tutto il supermercato, anziani, immigrati, coppiette e massaie si aggiravano smarriti, non sapendo più cosa fare, dove andare, come comportarsi. Ogni tanto lo smarrimento lasciava il posto all’ira, e uno dei clienti si avventava su un malcapitato commesso gridando “i pelati!! dove avete messo i pelati!!!”, mentre il commesso atterrito si aggrappava alle pareti cercando invano di resistere. Altri clienti, persa ogni speranza, scoppiavano improvvisamente in lacrime, cercando inutilmente di consolarsi a vicenda.
Non si trattava del normale caos da discount, con casse di prodotti abbandonate in giro e prezzi ballerini attaccati con lo scotch. No, il dramma è molto più radicale: per qualche imperscrutabile motivo, almeno in quel punto vendita, Lidl ha completamente rivoluzionato la disposizione dei prodotti.
All’inizio, dove c’erano crackers e patatine, ora ci sono i dolci e il cioccolato, che da sempre stava in fondo alla terza corsia. Al posto del cioccolato (e del tonno e scatolame, che stava sul retro dello stesso scaffale) ora c’è una serie di bassi espositori per vestiario. Là dove c’è sempre stata la verdura, ora c’è il frigo con gli hamburger, inopinatamente messo a inizio giro in modo che la carne vada a male prima. I pelati sono finiti al posto della schiuma da barba… insomma, un disastro, una blasfemìa, un’empia violazione di tutte le regole non scritte del mio shopping.
Non so se il cambiamento sia definitivo – imposto da qualche markettaro che ha concluso che si vende più cioccolato mettendolo all’inizio – oppure temporaneo, per via di qualche lavoro (stavano armeggiando coi frigo). So che nel negozio c’erano sconti mai visti persino su prodotti di punta (i Fior di Cioccolato a 1,39 euro!), il che mi fa pensare che lo sconvolgimento sia stato davvero profondo. Ma nessuno sconto di quaranta centesimi può valere il senso di vuoto e di perdita che ci ha colpiti tutti stamattina.
[tags]lidl, spesa, supermercato, marketing[/tags]
19 Novembre 2009, 12:50
I “markettari” sostengono la necessità di modificare l’organizzazine dei supermercati periodicamente in modo che l’utente sia costretto a variare i percorsi e scoprire i prodotti che normalmente non gli capitano davanti al naso durante i percorsi abituali.
19 Novembre 2009, 13:03
Vibbi, in questo post mi ricordi Sheldon.
19 Novembre 2009, 13:13
La disposizione delle merci in un supermercato è disciplinata dalla seguente regola (vera): i beni di prima necessità vanno nascosti oppure messi a fine giro; i beni voluttuari vanno in bella vista ed ad inizio giro. Quindi lo zucchero lo troverete solo dopo aver vagato per tutto il supermercato, quando vinti dalla disperazione vi accascerete a terra e vedrete pacchi di zucchero messi sul ripiano più basso dello scaffale più lontano, visibile solo rimanendo seduti per terra guardando uno spiraglio tra gli aspirapolvere in offerta e lo shampo miracoloso 3×2…
Nel frattempo il vostro carrello si sarà riempito di ogni altra cosa…
19 Novembre 2009, 14:23
@Andrew: interessante. Al Lidl dove vado di solito trovo il pane a inizio giro e cioccolato e patatine alla fine.
Vuol dire che cambiero’ dieta :-)
19 Novembre 2009, 16:00
La vision di Raccoss mi sembra la versione evoluta di quella di Andrew. In pratica dentro al Lidl c’e’ un tizio pagato dalle redistribuzioni finanziarie della ricchezza reale dei lavoratori del materiale, per incasinare loro le abitudini di tanto in tanto, quando vanno a fare spesa al discount, con la speranza che cosi’ facendo spenderanno di piu’ garantendo quindi al marchettaro la copertura finanziaria per il suo posto di lavoro. Questa e’ perversione; un livello altissimo di psicosi paranoide. Ma chi diavolo addestra i markettari!? Il Mossad!? VB, segna nome e cognome del markettaro di quel Lidl: quello lo mannamo a sorvegliare i CPT di Lampedusa, DA DENTRO PERO’ (e la chiave delle porte la tengo io sotto il cuscino a fianco alla mazza da baseball; quando avra’ stilato un paper sufficientemente convincente sul numero di peli pubici di extracomunitario, ma senza poter usare questionari cartacei o altri strumenti tradizionali di indagine… lo tiriamo fuori e sara’ una persona diversa).
19 Novembre 2009, 16:03
@maxxfi:
anni fa (molti) partecipai ad una sorta di ‘corso di autodifesa dalla pubblicità ’, di cui la senilità mi ha quasi cancellato ogni traccia, però alcune nozioni di base le ricordo… Infatti mentre mia moglie cade di continuo nelle offerte speciali (che sono ad inizio supermercato), nel ‘costa solo 1 euro’ (pattume cinese assolutamente inutile), io entro al supermercato con una lista (come suggerito al ‘corso’) e vado dritto sul bersaglio. Mi può distrarre solo lo scaffale delle birre e la zona libri!
Nel tuo caso, quello che fanno è controproducente (per loro) a meno che il supermercato non abbia un percorso obbligato: se entro per comprare pane e latte e li trovo appena entrato, li prendo, esco e non compro altro. Se c’è un percorso obbligato, avere il pane all’inizio od alla fine è indifferente, tanto devi percorrere tutto il percorso ‘previsto’.
19 Novembre 2009, 16:18
I beni voluttuari stanno (anche) vicino alle casse, perché possono venire presi all’ultimo momento. Scaffali alti e bassi sono invece riservati ai prodotti dove c’è meno margine.
19 Novembre 2009, 18:27
Andrew, anche io solitamente vado con la lista, ma soprattutto nei grandi ipermercati io mi faccio tentare sempre dal banco frigo dei surgelati :(((
Per quanto riguarda il percorso obbligato, a volte e’ solo per far sembrare certe cose “nuove” anche se le hai da anni.
19 Novembre 2009, 19:02
Del resto, nei supermercati “normali” (non discount), è normale trovare ad altezza occhi i prodotti delle grandi marche o quelli meno convenienti, e ad altezza piedi quelli più convenienti. L’idea è che in questo modo sfrutti al meglio entrambe le categorie di potenziali clienti: quelli più attenti al prezzo si mettono a guardare e trovano qualcosa di conveniente, mentre a quelli che se ne fregano fai subito trovare il prodotto dove guadagni di più.
Spesso poi il supermercato stesso si fa pagare dalle varie marche per garantire l’esposizione in certe posizioni…
19 Novembre 2009, 21:30
Ricordo di aver intravisto, qualche giorno fa, uno spot del Lidl “anomalo” che millantava l’arrivo di “grandi novità ”…
In ogni caso è sempre vero che il cambio di abitudini nella spesa è drammatico, specie dopo anni che vai nello stesso posto, dove potresti girare anche ad occhi chiusi. Ricordo la disperazione di mia madre quando chiusero il suo diperdi favorito…
Io, per evitare il problema, vado a far la spesa dove capita tra il discount LD e l’Esselunga con tutta una serie di sfumature in mezzo (ovviamente il problema lo evito perché tanto sono sempre sperduto come un PG con un master particolarmente bastardo in mezzo ad un dungeon :-D )
19 Novembre 2009, 22:05
Hayabusa, bhug… anche io nei supermercati mi sento come un topo in un esperimento :(
The True Mouse Show. C’e’ un tizio, Paco Underhill, che di lavoro fa’ il registratore di topi da supermercato: http://punto-informatico.it/1994212/Telefonia/News/push-morto-grazie-internet.aspx
Quando l’ho scoperto ho cominciato ad introdurre errore statistico comportamentale (entro dall’uscita, ri-esco e ri-entro dall’uscita, ri-esco e rientro dall’entrata, etc; ci metto mezz’ora solo per riuscire ad entrare nel supermercato senza farmi catturare da una telecamera del Grande Fratello Paco); l’unica cosa che potra’ dedurre dal mio filmato e’ che sono handicappato. Li’ ho sentito fortemente la necessita’ di studiarmi i manuali psichiatrici perche’ prima o poi mi tocchera’ convincere uno psichiatra che non sono handicappato. Allorche’ poi ho cominciato con i manuali legalesi perche’ dopo lo psichiatra e’ probabilche serva presentarsi da un giudice per difendersi dallo psichiatra (sperando pero’ che i poliziotti ti ci facciano arrivare vivo dal giudice). E poi non c’ho capito piu’ niente… i codici umanistici sono una trappola per topi peggio dei supermercati…
20 Novembre 2009, 11:25
Non e’ che magari LIDL sia l’emblema di quella societa’ globale dove tutti si allineano a quello che rende di piu’? La tua descrizione sembra quella di un qualunque LIDL qui in Irlanda da almeno un anno e mezzo. Con la crisi tra l’altro LIDL e’ cresciuta tantissimo e sta aprendo nuovi punti vendita in aree impensabili (zone molto fighe dove non penseresti che la gente vada al discount).
Vuoi vedere che la resa al metro di scaffale per questa disposizione e’ piu’ alta e quindi la stanno applicando un po ovunque? Tu che faresti se fossi il sig. LIDL? Inoltre da almeno un anno LIDL ha quasi raddoppiato il numero di capi di abbigliamento / scarpe in vendita e magari stanno facendo spazio pure a quello in quel supermercato.
A questo punto dipende da voi…cambiate supermercato per 6 mesi…e fra 6 mesi tornera’ come prima…forse :)