Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Sab 23 - 10:59
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 30 Aprile 2010


venerdì 30 Aprile 2010, 19:46

Mezz’ora di normale ingorgo

Oggi, proprio all’ora di uscire dagli uffici, nel cielo su Torino si è scatenato un temporale. E il risultato dei temporali è noto: appena finiscono scatta l’ingorgo, in parte per le strade allagate, in parte perché tutti sono rimasti al chiuso fin che non ha smesso e poi si sono riversati sulle strade nello stesso momento.

Però, venti minuti da piazza Sabotino a piazza Rivoli – pur conoscendo tutte le stradine e infilandomi in tutti i passaggi segreti – non ce li avevo mai messi. Era completamente intasato corso Racconigi, a causa dello smontaggio del mercato, con tutte le vie circostanti; ma l’intasamento era tale da bloccare da un lato corso Vittorio e dall’altro corso Peschiera, dove la coda nel viale centrale iniziava quasi in piazza Sabotino. E poi, il normale grumo di piazza Rivoli nell’ora di punta, moltiplicato dalla geniale idea di fare lavori in mezzo a corso Lecce in piena primavera (non potevano farli ad agosto?), aveva riempito di auto corso Vittorio fino quasi in via Cesana.

Il problema di fondo è dato dalla schizofrenica incapacità di cooperazione tra pubblico e privato, che tirano ognuno in direzione perfettamente opposta. Da una parte c’è una amministrazione pubblica che – in modo esasperato grazie all’assessora rifondarol-chic, Maria Grazia Sestero – considera il traffico privato come un male a prescindere, ma non si preoccupa di fornire alcuna vera alternativa; la sola strategia del Comune per limitare l’uso dell’auto è asfissiare la città in un unico gigantesco ingorgo.

Si è cominciato anni fa trasformando l’asse di corso Svizzera-Racconigi in uno stretto budello a servizio del mercato; poi l’asse di corso Ferrucci-Tassoni è stato azzoppato dall’abbattimento della sopraelevata di corso Mortara, con tanto di cartelli gialli che da lustri invitano a “percorso alternativo in corso Lecce-Potenza-Grosseto”; poi si è prima stretto e poi chiuso corso Principe Oddone per i lavori del passante ferroviario. Avendo eliminato con successo tutti gli assi di scorrimento nord-sud tranne uno, tutto il traffico si è riversato in corso Lecce-Potenza, dove persino la signora Sestero è stata costretta ad approvare l’onda verde dei semafori, che normalmente a Torino è esplicitamente vietata perché secondo loro incentiva all’uso dell’auto. E però, già che c’erano, ci hanno messo in mezzo degli altri lavori; e poi c’è sempre il piano folle di abbattere entro un paio d’anni anche la sopraelevata tra corso Potenza e corso Grosseto, così tanto per aumentare ancora un po’ traffico e inquinamento.

Dall’altra parte c’è il privato: una cittadinanza che in gran parte non riesce a rinunciare all’auto nemmeno per andare dal panettiere. Che sia il mercato, che sia la scuola, che sia un ufficio pubblico, qualsiasi polo di attrazione ormai è punteggiato di macchine in doppia fila o direttamente in mezzo alla strada, senza nemmeno più provare a cercare un parcheggio. E nonostante la crisi, in giro è pieno di macchine nuove; toglietemi tutto, ma non il mio SUV. D’altra parte, come può il pubblico arginare questa tendenza se basta accendere la televisione o prendere un giornale per trovare pubblicità di auto, recensioni di auto, racconti di gare automobilistiche, insomma un assalto di feticismo automobilistico a cui nessuno potrebbe resistere?

E’ chiaro che così non si risolve niente; per ridurre il traffico c’è un metodo solo, quello di convincere i torinesi che le alternative al mezzo privato costano meno e funzionano meglio. Con i divieti e gli ingorghi scientifici si va poco lontano, sia perché esistono comunque dei casi in cui l’auto è oggettivamente insostituibile, sia perché i divieti fomentano la “resistenza a quei comunisti che vogliono toglierci la macchina”. La battaglia va combattuta da un lato organizzando meglio la città e le altre forme di trasporto, e dall’altra cambiando la cultura delle persone con il dialogo e con meccanismi di incentivo economico: già solo trasferendo su chi usa l’auto i relativi costi sociali ed ambientali le dinamiche cambierebbero radicalmente, senza per questo impedirne l’uso quando serve davvero.

Dopodiché, io sarei comunque favorevole a fare di Torino la prima città “SUV-free”, dando un congruo numero di anni di preavviso in modo che chi deve cambiare auto ne sia conscio…

[tags]traffico, urbanistica, torino, sestero[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike