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lunedì 26 Aprile 2010, 23:06

Chitarre, più o meno

Sappiamo che – come usava dire Elio – la storia del chitarrismo mondiale si esaurisce col più grande virtuoso italiano vivente della materia, Ghigo Renzulli (qui in uno dei punti più alti della sua carriera, quando al concerto del Primo Maggio 1993, purtroppo non inquadrato, riesce a sbagliare più di una volta il difficilissimo assolo finale di El Diablo).

Se però proprio vi piacciono i dischi dei chitarristi (il che vuol dire che siete malati, in quanto di solito più i chitarristi sono virtuosi e più le loro composizioni sono più o meno equivalenti al fischio di un modem a 28.800 baud, ossia una serie di rumori striduli e fastidiosi troppo veloci per significare alcunché) per stasera vi potreste accontentare dei due shamisen degli Yoshida Brothers.

E se anche non sapete chi sono gli Yoshida Brothers, il loro pezzo Tabidachi potrebbe suonarvi familiare, almeno se, come me, siete fan del Maestro Battiato

[tags]musica, chitarra, litfiba, ghigo renzulli, battiato, yoshida brothers, shamisen[/tags]

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10 commenti a “Chitarre, più o meno”

  1. D# AKA BlindWolf:

    Il primo disco che ho comprato in vita mia è stato http://en.wikipedia.org/wiki/Passion_and_warfare … Vai è un virtuoso ma ha gusto!

  2. MailMaster C.:

    Una delle poche volte che dissento quasi completamente, caro Vittorio.
    Mi piacciono i chitarristi puri, anche solisti, a partire dal capostipite dei velocisti, tal Eddie van Halen, a finire con i più recenti. Sono d’accordo che spesso la tecnica prevale sul contenuto, per cui personalmente pur riconoscendo per esempio l’estramo talento di Malmsteem, non lo annovero fra i miei preferiti, mentre i primi album di Satriani ed alcuni di Vai li ritengo notevoli, sia da un punto di vista tecnico che di contenuti.
    E non mi sento “malato”, sappilo! :)
    E poi se non apprezzi la velocità di esecuzione di un modem a 28.800, ti sarai chiesto se forse non è colpa tua che non ci arrivi? :)))
    Ad ogni modo, non mi posso aspettare molto da chi stravede per i Deep Purple e non stravede abbastanza per i Led Zeppelin! :)))

    Ok, vado a nanna, senza offesa, neh?

    Mandi

  3. Giorgetto:

    Interessante,
    ma giusto per capirci, non ci parli piu di Movimento 5 stelle? Io ero veramente interessanto!

  4. Yari:

    Beh insomma, c’è chitarrista e chitarrista, c’è virtuoso e virtuoso. E comunque a me questi Yoshida Brothers garbato parecchio.

  5. Fripp:

    Una piccola precisazione da “vecchio” appassionato del rock: se vogliamo parlare di capostipite dei velocisti, non credo si possa che far riferimento ad Alvin Lee(se non altro per questioni anagrafiche).
    Quanto alle mie preferenze, il nick dice tutto …

  6. vb:

    @Giorgetto: Non voglio mettere altra benzina sul fuoco, siamo in un momento delicato, quel che dovevo dire l’ho detto e ora ognuno fa ciò che ritiene giusto; tuttavia mi sembrerebbe sbagliato mandare in pezzi tutto quello che abbiamo costruito alla prima divergenza sulla composizione dello staff. Dunque per le polemiche consiglio http://www.piemonte5stelle.it e i commenti ai vari post colà ospitati, per il resto sicuramente parlerò ancora del Movimento su questo blog, ma quando lo potrò fare in termini pacati e propositivi.

    E poi nessuno ha commentato l’assolo di Ghigo Renzulli…

  7. D# AKA BlindWolf:

    Ok, tocca a me commentare Ghigo…

    Per carità, non è un fenomeno. Ma neppure uno che non distingue una sei corde da una zappa. In studio fai quello che vuoi, eventualmente monti nota per nota; dal vivo come viene, viene: non tutti i concerti riescono col buco (come un atleta gioca bene alcune partite e disastrosamente delle altre). Se il giorno del concerto del Primo Maggio hai i reumatismi alle dita ed hai dormito due ore causa indigestione di cozze avariate mi stupisco che tu possa prendere in mano una chitarra… ma sul palco, per ovvi motivi, ci devi andare e non ci puoi mandare la riserva.
    Non so in che condizioni fosse in quel concerto, ma i Litfiba li ho visti dal vivo nel ’92 ad Acqui Terme (in treno io ed altri 4 casalesi implumi eravamo nel compartimento con 2 ultras dell’Alessandria, che culo…) e ti assicuro che Renzulli sa fare sicuramente di meglio.

  8. D# AKA BlindWolf:

    P.S.: anch’io ho gradito il video dei suonatori di shamisen, e mi permetto di segnalarvi una canzone dei Cacophony in cui l’assolo ne riprende lo stile: http://www.youtube.com/watch?v=drVLDnyYJ7c#t=4m01s

  9. vb:

    @D#: In effetti, 15 anni dopo il primo album dei Cacophony, Marty Friedman ha registrato un disco suonando (anche) lo shamisen…

  10. MailMaster C.:

    @Fripp: hai ragione, Alvin Lee è stato forse il primo dei velocisti (rimasi assolutamente folgorato la prima volta che sentii, per altro per caso, il suo intro di Going Home a Woodstock 69), il mio pensiero è stato per Eddie perchè oltre che velocista ha dato un notevole impulso alla nascita degli ipertecnici, “inventando” una serie di tecniche, come il doppio tapping, che lo portano quasi in cima alle mie preferenze. Ma in effetti potevo essere più preciso.

    @vb: concordo con D#, e aggiungo: se Ghigo, seguendo il tuo ragionamento, è il “più grande virtuoso italiano vivente della materia” e sbaglia tre volte l’assolo di El Diablo, ti informo che David Gilmour ha sbagliato due volte l’intro di Shine on you crazy diamond a Udine nel 1994, diventando seduta stante il DIO in Terra delle 6 corde…
    Ed altri esempi ti posso fare… Mark Knopfler che sbaglia l’attacco della reprise di Sultans of Swing a Milano (non ricordo la data, ma ho la cassetta), e via dicendo… Insomma, sparare a zero così su Ghigo, mi pare un po’ gratuito… :)

    Mandi

 
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