A cosa serve il treno
La vicenda di Arenaways, operatore ferroviario privato che si è messo in testa di competere con Trenitalia per i treni tra Torino e Milano (ma anche per le tratte Torino-Alessandria e Alessandria-Milano), è arrivata in cima alla stampa locale solo recentemente – ma per chi segue da vicino il mondo dei trasporti si trascina ormai da anni.
Riassumendo, Arenaways vorrebbe offrire un servizio che sta a metà tra i regionali e l’alta velocità : al prezzo di 17 euro sola andata (contro i 9,55 del regionale e i 32 dell’AV) si viaggia in un tempo uguale (anzi persino un po’ superiore) a quello del regionale, ma su carrozze pulite, confortevoli, accessibili, col posto garantito e una serie di servizi aggiuntivi utili a chi viaggia per lavoro (dalla panetteria al wi-fi).
Da settembre dovevano partire due corse al giorno (partenza da Torino Porta Susa alle 7:22 e ritorno da Milano Porta Garibaldi alle 19:40; partenza da Milano Porta Garibaldi alle 7:04 e ritorno da Torino Porta Susa alle 18:14), che sono poi state rinviate di settimana in settimana, tra crescenti polemiche per i continui ostacoli burocratici, fino a fissare il nuovo avvio a lunedì prossimo.
Peccato che ieri l’apposito ufficio del Ministero dei Trasporti abbia comunicato che ad Arenaways sarà vietato effettuare qualsiasi fermata intermedia tra Torino e Milano, in quanto ciò costituirebbe una forma di concorrenza con i treni regionali di Trenitalia, che sono sussidiati dalla Regione Piemonte; dunque Trenitalia andrebbe immediatamente a chiedere dei soldi alla Regione Piemonte per indennizzarla della perdita di clienti; e la Regione Piemonte non vuole pagare.
Ciò deriva dal fatto che la concorrenza è permessa sui servizi ferroviari a media-lunga percorrenza, mentre sui servizi locali vige il monopolio di ciascuna regione, che tramite un bando internazionale affida il servizio a un operatore ferroviario; casualmente vince sempre o Trenitalia, o una joint venture tra Trenitalia e la Regione in questione. Dunque Arenaways faccia pure il Torino-Milano diretto, ma non fermi a Novara, Vercelli o Santhià , perché questo costituirebbe un danno per la Regione Piemonte e il suo monopolio; e chi se ne frega se invece ne vengono danneggiati l’azienda privata e soprattutto i suoi potenziali clienti.
La motivazione è pretestuosa per molti motivi. Per prima cosa, se queste fermate intermedie sono illegali, non si capisce perché allora vengano svolte quotidianamente da un certo numero di intercity di Trenitalia, anch’essi classificati come treni in regime di concorrenza: a questo punto dovrebbero vietare anche quelli.
Ma soprattutto, il servizio regionale Torino-Milano è per Trenitalia una miniera d’oro: facendo viaggiare treni vecchi, sporchi e assolutamente insufficienti rispetto alla domanda – tanto che nelle ore di punta è normale avere l’intero treno pieno di gente in piedi per buona parte del percorso – lucra pesantemente sui pendolari piemontesi, rifiutandosi allo stesso tempo da anni di mettere più treni con scuse varie (una volta era “la linea è satura, serve l’alta velocità ”, poi l’alta velocità è arrivata e il servizio regionale invece di migliorare è anche peggiorato). L’argomento per cui due treni da tre vagoni al giorno provocherebbero un danno a Trenitalia non sta in piedi; al massimo, ridurrebbero di un pochino i suoi profitti.
Ancora più agghiacciante è la posizione della Regione Piemonte, che invece di festeggiare perché finalmente i piemontesi potrebbero avere una alternativa in più (liberi poi di usufruirne o meno) a costo zero per il pubblico, e di difendere questa possibilità , fa di tutto per impedirne lo sviluppo. La stessa Regione che (con giunte di ambo i colori) non è mai stata in grado di ottenere da Trenitalia un servizio decente, né di bloccare a febbraio un insensato aumento del 20% del prezzo, ora si schiera con Trenitalia e contro gli interessi dei piemontesi.
A vedere come la politica faccia di tutto perché il servizio ferroviario tra Torino e Milano faccia schifo (mettiamoci anche i treni alta velocità rari e carissimi) davvero ci si chiede se l’obiettivo ultimo non sia favorire l’autostrada dell’amico gruppo Gavio, coi suoi bravi autogrill di Benetton… sarà mica a quello che servono i treni?
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11 Novembre 2010, 14:20
Non c’è da stuprisi se vince sempre Trenitalia. Trenitalia è una delle poche (se non l’unica) società con i permessi necessari a svolgere il servizio passeggeri. FNM o GTT, per dirne due, probabilmente non hanno la minima convenienza economica a infilarsi in una tratta ferrioviaria già sovraccarica. La Torino-Milano ha frequenze di treni da metropolitana, praticamente, e per farci entrare altri treni bisogna incastrare gli orari, cosa che costituisce un costo notevole.. Ora, la gara d’appalto sarà anche “pilotata” ma bisogna anche vedere se, da parte delle aziende fornitrici di servizio c’è l’interesse.
A quanto pare l’interesse c’è ma probabilmente c’è anche un contratto d’esclusiva in vigore. Violarlo (dando per esempio il servizio a qualcun altro) o interromperlo prima da una delle due parti probabilmente comporta delle penali. E se quella parte è la Regione siamo tutti d’accordo a dire che non va bene.
11 Novembre 2010, 15:02
A parte che la Bresso, proprio per contrasto contro i soliti disservizi Trenitalia, aveva indotto un bando europeo per cercare altri operatori, bando subito annullato da Cota. Non so cosa potesse fare di più, a parte sequestrare Moretti e costringerlo con la violenza a cambiare i treni, visto che le multe per i disservizi vengono regolarmente fatte pagare.
Ma tant’è all’elettorato grillino fa sempre comodo far passare la notizia che son tutti uguali.
A proposito, la banda B.B. di grillini al consiglio suppongo abbia vivacemente protestato quando hanno annullato il bando internazionale e si stia attivando per agevolare la concorrenza. Dicci, dunque, cosa stanno facendo?