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Archivio per il giorno 15 Giugno 2011


mercoledì 15 Giugno 2011, 22:27

Il mio primo consiglio comunale

Benvenuti al mio primo consiglio comunale, e lasciatemi dire che io mi sento ormai pronto a ogni esperienza, mi sono abituato persino alle telecamere (per quanto sempre con quel retrogusto di amara finzione), ma quando ci siamo messi tutti sull’attenti, è entrato il gonfalone della città ed è risuonato l’inno nazionale, mi sono proprio emozionato: l’ho cantato tutto e me lo ricorderò a lungo.

Pensavo di raccontarvi il consiglio in tempo reale: l’altra volta avevo controllato, e ogni banco è dotato di una presa elettrica e una Ethernet. Peccato che la rete non ci sia, né wireless né cablata: c’è solo la rete locale del Comune. Forse in futuro mi daranno un accesso di qualche genere, oppure mi porterò una chiavetta.

Comunque, in previsione del problema, eravamo attrezzati in maniera ridondante: io avevo il cavo di rete e la webcam integrata (ne ho anche una esterna ma mi mancava il cavo giusto), Chiara aveva il cellulare attrezzato col minitreppiede. Il suo ha funzionato, e dunque ci siamo messi online a fare streaming con quello, in attesa che cominciasse la riunione.

Ora vi devo spiegare la questione procedurale: tecnicamente non abbiamo trovato alcuna norma che vieti a un consigliere di riprendere la seduta, anzi esiste un parere favorevole del Garante della Privacy, che però stabilisce che le riprese possono comunque essere regolate dal Consiglio Comunale. In altre parole, la maggioranza può probabilmente fare una regola che ci vieta le riprese (anche se stiamo approfondendo la questione). D’altra parte non vogliamo certo fare le cose di soppiatto, anche perchè, senza comunicazione preventiva alle persone oggetto di ripresa, violeremmo senz’altro le leggi sulla privacy.

Per questo motivo abbiamo sollevato la questione una prima volta lunedì scorso, alla riunione dei provvisori capigruppo. Il sindaco ci ha risposto che la questione era complessa e imprevista, e ci ha chiesto se potevamo soprassedere per la prima riunione e rimandare la questione a dopo l’elezione del presidente del consiglio comunale. Noi abbiamo detto che ci avremmo riflettuto, e abbiamo girato la domanda a voi, su Facebook e sul blog. La risposta è stata netta: riprendete.

E così abbiamo fatto, dandone una ulteriore comunicazione oggi pomeriggio al presidente temporaneo della riunione. E’ stata la strada giusta, perché non ha dato modo di ridiscutere la questione prima della seduta, e dunque l’unica possibilità che hanno avuto (dopo conciliabolo) è stata quella di segnalare la cosa pubblicamente subito dopo l’apertura della seduta. Pronti via, il primo intervento di questa legislatura comunale è stato il mio, chiamato a giustificare la cosa (qui dal minuto 26). Credo di essere andato più che bene, a cominciare dal far notare che – a differenza di quanto sostenuto dal presidente – non c’era affatto stata una decisione contraria, ma solo un invito del sindaco, a cui noi sfortunatamente non intendevamo accondiscendere. Solo che (da neofita) non mi sono ricordato che il regolamento prescrive che ci si alzi in piedi per parlare… ma quando me l’hanno fatto notare avevo già finito.

A questo punto hanno preso la parola prima il piddino-radicale Viale, a dichiararsi favorevole alle riprese, e poi i capigruppo di PDL e PD, contrari. Sapendo però di non avere nulla di solido a cui appigliarsi, quest’ultimo ha chiesto se per “cortesia istituzionale” potevamo spostare la fotocamera nella zona dei giornalisti (noi ci eravamo già seduti lì vicino, apposta per togliere l’argomento “così mostrate cose che non si devono vedere”: il nostro angolo era lo stesso dei giornalisti). A quel punto, per “cortesia istituzionale” abbiamo accondisceso, ottenendo così due obiettivi: abbiamo fatto la bella figura di persone ragionevoli, e abbiamo fatto passare il principio, tutt’altro che scontato, che uno di noi possa sedersi nella zona dei giornalisti e riprendere come gli pare. Se lo confrontate col fatto che a quelli che sono entrati tra il pubblico è stato chiesto di consegnare la macchina fotografica (vedi anche il mio video del 2009) mi sembra già un enorme passo avanti; poi se ne parlerà la prossima settimana, e vedremo come andrà a finire.

Ora qualche commento a tutto il resto… intanto, quello che vedete in aula è abbastanza una recita. Un’ora prima del consiglio comunale, c’è stata una riunione in cui maggioranza e minoranza hanno dichiarato i nomi delle persone da eleggere presidente e vicepresidenti, e si sono pure raccomandati: ognuno vota i suoi, niente scherzi! Infatti, in teoria, la maggioranza ha abbastanza voti per eleggere il proprio e allo stesso tempo deviare un po’ dei propri voti su un candidato della minoranza, in modo da farne uscire uno diverso da quello deciso dalla minoranza stessa. Hanno persino detto “oh, resta inteso che poi in aula non saltano fuori altre candidature, eh!”.

Noi abbiamo votato scheda bianca; certo, sui vicepresidenti c’è stata comunque bagarre, perché quello del PDL ha preso più di 20 voti, contro i 13 di quello del PD; in pratica, metà della maggioranza ha votato il candidato del PDL, per mandare un segnale nelle loro lotte interne tra correnti. Entrambi sono stati eletti, ma certo il capogruppo PD Lo Russo (eletto per un solo voto di vantaggio dopo settimane di spaccature) avrà le sue belle gatte da pelare.

Poi, non si può non cazzeggiare in consiglio comunale! Ci sono tempi morti infiniti, specialmente in questo consiglio in cui c’erano tante votazioni nominali stile “presidente della Repubblica”: 40 persone devono sfilare nella cabina e nel frattempo non c’è niente da fare. Se ci vedete chiacchierare, usare il computer, alzarci, sappiate che non vuol necessariamente dire che stiamo facendo i fatti nostri: ci sono proprio interi quarti d’ora in cui non succede niente.

A fine riunione è stata votata una delibera che concede a sindaco e assessori la possibilità di ingaggiarsi staffisti e dirigenti fuori organico. Bontà loro, gli assessori si sono presi un budget staffisti di soli 90.000 euro lordi a testa (esclusi oneri, premi e altre prebende), mentre il sindaco non ha limiti di spesa, né è stato indicato un limite di spesa per i dirigenti. Noi abbiamo chiesto una rassicurazione sul fatto che negli ingaggi dei dirigenti esterni saranno rispettate le regole già decise in passato, sia in termini di numeri – massimo 16 – che di requisiti: dovrebbero essere almeno laureati, e invece in passato ce n’erano tre senza laurea, tra cui Carlo Bongiovanni, il fido assistente di Chiamparino. L’assessore Passoni ci ha risposto con frasi eleganti che volevano dire “sono fatti nostri chi assumere”, e dunque noi abbiamo votato no, i primi no dell’intera legislatura (le altre opposizioni si sono astenute o hanno votato a favore).

Infine, all’inizio c’è stata bagarre perché durante la riunione è stata consegnata a tutti i consiglieri una busta mandata da Curto (SEL), con fotocopie di articoli sull’intreccio tra mafia e politica. Effettivamente non era proprio il momento formalmente opportuno, e l’opposizione l’ha subito accusato di volersi fare pubblicità sfruttando la presenza dei media. Vedremo cosa accadrà quando noi, al momento giusto, chiederemo l’istituzione di una commissione antimafia.

[tags]torino, movimento 5 stelle, consiglio comunale[/tags]

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