Al-Zarqawi
Solo una breve postilla al post di ieri: oggi, a quanto pare, gli americani hanno seccato Al-Zarqawi, il presunto capo di Al-Qaeda in Iraq. Cosa cambierà adesso? Beh, la mia previsione è ovvia: nulla di significativo.
L’unico obiettivo pratico dell’uccisione di un presunto leader terrorista è quello di permettere a Giorgino Bush di andare davanti alle telecamere con faccia compunta e fare il Grande Leader In Guerra, per cercare di tirare un po’ su il suo inguardabile indice di gradimento.
Per una cultura iperindividualista e schwarzeneggeriana come quella americana, è difficile afferrare il concetto che, persino in una guerra, gli individui siano tutto sommato poco rilevanti, in un quadro di eventi determinato da motivi sociali e storici di massa.
Sono sicuro che gli americani immaginano ‘sto Zarqawi come il cattivo dei film di Stallone, un supernemico in armi che viene immancabilmente spianato nel finale. In realtà , Al-Qaeda è figlia dei tempi di Internet, opera per cellule diffuse e vagamente coordinate sparse in tutto il mondo, esiste perchè ne esistono le cause sociali e culturali, non perchè ne esistono i leader.
Del resto, le Brigate Rosse furono sconfitte quando il rapimento di Moro eliminò il supporto sociale diffuso ai loro obiettivi, e non certo quando la “prima generazione” fu catturata. E così, soltanto l’instaurazione di un governo che disponga di un largo consenso può salvare l’Iraq dalla guerriglia in cui è caduto; non certo la morte di qualcuno.
9 Giugno 2006, 13:00
Invece Al Zarqawi era proprio questo: un personaggio da Rambo che doveva essere spianato nel finale. Una parte della favola che viene raccontata tramite le televisioni: aveva la faccia adatta e la propaganda americana gli ha dato la parte.
http://en.wikipedia.org/wiki/Al-Zarqawi#Credibility_questions
9 Giugno 2006, 14:30
Ma no, i telegiornali oggi fanno vedere le “scene di giubilo per le vie di Baghdad”: tre secondi di cinque uomini baffuti cinque, inquadrati in super-close-up in modo che non si veda che non c’è nessuno intorno, che ballano una specie di tarantella (che evidentemente per gli americani è la danza nazionale irachena).
Tristezza.