Aerei
Supponete di trovarvi nella situazione in cui mi sono trovato io giovedì sera sul volo di ritorno, su un grosso Airbus della Lufthansa.
Grazie al fantastico check-in automatico dei tedeschi, mi ero assegnato da solo un bel posto vicino al finestrino; tuttavia, prima della partenza, è arrivata la hostess a chiedere se potevo fare cambio col signore che sedeva vicino all’uscita di sicurezza e a cui la cosa dava molto fastidio, e io, per gentilezza, ho accettato.
Già il tutto era iniziato male, visto che non potevo più tenere il mio sacco con vari souvenir fragili con me, e ho dovuto metterlo nelle cappelliere e sperare in bene; e che avevo scoperto solo dopo che le porte di sicurezza degli A320, a differenza di quelle ad esempio dei 737, non hanno l’oblò; e che il viaggio si era rivelato piuttosto turbolento, con in più il problema di non poter guardare fuori.
Poi, quando abbiamo iniziato la discesa, ho sentito qualcosa che mi cadeva sui pantaloni. Mi sono girato e ho visto che dal bordo superiore della porta di sicurezza stavano cominciando a cadere delle grosse gocce d’acqua, che dopo pochi minuti, quando eravamo ancora a parecchi chilometri d’altezza, sono diventate piuttosto copiose. Fuori non pioveva, per cui ho pensato che fosse condensa; ho guardato la porta dall’altro lato, per cercare di capire se fosse normale, ma di là non gocciolava niente. E quindi mi sono chiesto cosa fare.
Poi ho pensato che se veramente fosse stato qualcosa di anomalo e di pericoloso, comunque ci sarebbe stato poco da fare; da scendere s’aveva comunque, e non è che un eventuale malfunzionamento o fessura nella porta si potesse riparare al volo, con scotch e olio di gomito. In compenso, l’idea di mostrare quelle gocce alla hostess e di parlarne ad alta voce davanti a un congruo numero di passeggeri, con il pericolo di impanicarne un po’, mi è sembrata poco sensata.
Così, ho aspettato tranquillamente l’atterraggio, che è effettivamente avvenuto senza problemi, e poi ho fatto vedere la porta alla hostess mentre uscivo dall’aereo. Avrò fatto bene?