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martedì 26 Settembre 2006, 14:08

Contrappasso carraio

E’ certamente una punizione divina per aver rivelato in pubblico le mie abitudini di parcheggio a San Salvario, ma da qualche giorno, quando tento di parcheggiare in viale Madonna di Campagna davanti al mio ufficio, mi succede sempre la stessa cosa.

Arrivo, e tutti i posti comodi sul viale, a pettine da un lato, paralleli dall’altro, compresi quelli sul marciapiede regolarizzati a forza di uso dai dipendenti Motorola, sono occupati. Così, mi tocca entrare nel famigerato controvialino: un budello rialzato largo pochi metri, comprendenti una fila di alberi su un fianco, in cui le auto parcheggiano su entrambi i lati lasciando così un passaggio largo esattamente come un’auto più due specchietti più cinque centimetri, a cui si accede tramite gli stretti scivoli dei cancelli.

Immettersi con un’auto non microscopica è una tragedia: la curva richiede almeno tre o quattro manovre per evitare le fiancate delle auto già parcheggiate, ammesso che una di esse non sia talmente vicina al bordo da bloccare il passaggio. Parcheggiare è anche peggio, bisogna sfruttare abilmente gli interstizi tra un’auto e l’altra per infilare il muso mentre si curva all’indietro, e sperare che ci sia spazio sufficiente, nel contempo evitando gli alberi e le auto dall’altro lato.

Insomma, ogni volta parcheggiare lì dentro richiede dai tre ai cinque minuti, e dure manovre avanti e indietro, sempre a passo d’uomo, sempre a pochi centimetri dal rifarsi la fiancata.

E poi, regolarmente, spengo il motore, esausto, slaccio la cintura, scendo, e scopro che si sono appena liberati almeno tre comodissimi posti nel viale.

Qualcuno sa chi sia il santo protettore degli automobilisti in cerca di parcheggio, di modo che io possa effettuare gli opportuni riti purificatori sacrificandogli un paio di agnelli?

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5 commenti a “Contrappasso carraio”

  1. Michele:

    Quelli come te, che pretendono di parcheggiare a non piu’ di 200 m dal posto di lavoro, meritano le strisce blu ad vitam. ;)

  2. vb:

    Ma non è che pretenda niente (spesso vengo in bici, se non devo andare in quattro diversi punti di Torino durante la giornata…), è solo che davanti al mio ufficio, a parte in mattinata, si trova parcheggio abbastanza facilmente.

  3. marcello:

    tanto con le strisce blu non cambia una sega comunque. Per fortuna che a Torino ci vengo solo la sera o lo stretto neccessario…
    Buon parcheggio e sklero a tutti

  4. marcello:

    Comunque tornando al discorso del parcheggio in doppia fila se non rompe le palle a nessuno e non da fastidio per me può anche starci.

  5. Fabrizio:

    Se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata una bicicletta, invece

 
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