Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 21 - 12:34
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 21 Ottobre 2006


sabato 21 Ottobre 2006, 23:25

Mediaset Premium Howto

Stasera c’era Cagliari-Toro (col senno di poi, è più corretto Cagliari-Abbiati), ed essendo stato paccato dal mio club per una visione collettiva, mi sono detto: perchè non vederla a casa, sfruttando le meraviglie della pay per view?

Se non avete comprato abbonamenti o pacchetti vari, una partita di serie A può essere visibile in tre modi:

  • via satellite, su Sky, per 8 euro (ma dovete già essere abbonati almeno al pacchetto base di Sky);
  • via digitale terrestre, su Mediaset o su La 7 a seconda della squadra e del campo, per 5 euro;
  • via streaming Web, su Rosso Alice, credo per 3 euro.

Scartato lo streaming Web per dubbi sulla qualità dello stesso, ho scelto quindi di provare il brivido di essere uno dei pochi italiani ad utilizzare sul serio la grande innovazione del digitale terrestre; ma con il dubbio di saper come fare.

Il Toro è una squadra Mediaset, il che significa che Mediaset trasmette non solo le partite in casa, ma anche tutte le trasferte, comprese quelle sui campi delle squadre che hanno il contratto con La 7 (è una novità di quest’anno: i due operatori si sono reciprocamente incrociati i diritti per cinque squadre a testa): a me conviene quindi comprare la tessera Mediaset Premium. C’è un sito abbastanza ben fatto (certo meglio di quello orrido di Sky) che fornisce un bel po’ di informazioni, ma ho pensato di lasciare comunque traccia di quel che dovete fare.

Supporrò che abbiate già un “box digitale interattivo”, a forza degli incentivi di Berlusconi, e che abbiate già verificato di ricevere Mediaset Premium; a questo scopo basta effettuare la ricerca dei canali e verificare che nella lista compaiano dei canali denominati “Mediaset Premium 1”, e così fino a 6, e “Premium Attivazione”.

A questo punto vi serve la tessera, che si compra in un qualsiasi negozio di elettronica che abbia i decoder (io l’ho presa da Saturn all’8 Gallery). Si tratta di una scatoletta con tessera e libriccino, che costa 30 euro e vi offre un credito di 25 (se in Italia ti portano via un dazio di ricarica gli operatori telefonici, perchè non dovrebbero farlo anche quelli televisivi?). La si può poi ricaricare acquistando ricariche in negozio, oppure sul sito, con carta di credito.

Una volta ottenuta la tessera, è necessario attivarla. A questo scopo, dovete segnarvi il numero di 12 cifre che è scritto sul suo retro, quindi inserirla nel decoder, accenderlo, e sintonizzarvi sul canale denominato “Premium Attivazione”. Il decoder mi ha risposto subito con un messaggio rassicurante: “Smart card illegale”. Incurante di questo, io ho chiamato il numero verde indicato sulla confezione (ma potete anche usare un SMS o il sito Web), premuto 4, e poi digitato il numero di serie della tessera. La voce registrata risponde che il numero non è valido… calma, sangue freddo, riprova… e voilà!

Due secondi dopo lo schermo del televisore si riempie di una grande scritta lampeggiante “TESSERA ATTIVA” e di un “Benvenuto nel mondo della libertà digitale!” che sembra tratto dall’ultimo discorso di Silvio. Eureka!

Ma la cosa più carina è come fare a comprare il singolo evento: basta guardarlo. Sintonizzandosi sul canale dove sta iniziando o è in corso una trasmissione a pagamento, il sistema manda automaticamente un pop-up per chiedere se si vuole pagare. Con un doppio OK sul telecomando, si effettua l’acquisto e la trasmissione diviene immediatamente in chiaro.

Il che vuol dire che credito residuo e autorizzazione alla visione sono entrambi in locale. Interessante…

divider
sabato 21 Ottobre 2006, 14:52

Processo al SUV

Ogni tanto noto insospettabili cedimenti nelle persone più impensate. In questo caso, mi sono stupito nel leggere .mau. dare peso alle lamentele dell’unica categoria neotassata su cui tutta l’Italia (tranne ovviamente gli interessati) è d’accordo, quella dei possessori di SUV. L’argomento sarebbe che si tratterebbe di una categoria mal definita, e che a quel punto non si capisce perchè non supertassare allo stesso modo tutte le auto di elevata potenza o di elevato costo. Mi sembra quindi necessario raccogliere esplicitamente i numerosi capi d’accusa contro questo tipo di veicolo.

Adotterò per primo quello più debole o comunque più opinabile: il fatto che sia sufficiente girare per le nostre città per osservare l’anomala quantità di cattivi comportamenti tra i guidatori di SUV. Se per tutti noi il SUV è sinonimo di parcheggi irregolari, sosta in doppia fila in posti impossibili, utilizzo dell’auto anche per fare cento metri, manovre assurde di ogni genere, tagli di strada e inversioni vietate, o siamo tutti vittima di una allucinazione collettiva, o qualcosa di statisticamente vero c’è.

Del resto, venendo a criteri più oggettivi, è indubbio che la caratteristica di questi veicoli di essere sostanzialmente dei fuoristrada permetta loro anche in città di salire su gradini e marciapiedi. In zone poco parcheggiabili, è assolutamente la norma trovare SUV parcheggiati sugli scivoli, sui marciapiedi, sulle piste ciclabili, persino su aiuole e giardinetti.

Dal punto di vista del parcheggio, poi, hanno un altro problema: sono grossi. Nei parcheggi a pettine, ad esempio, stanno in larghezza tra le due righe di pochi centimetri: di fatto, se gli parcheggi vicino, nè tu nè lui riuscite più a salire in macchina. Di norma, portano via due posti invece di uno. Se parcheggiano normalmente a bordo strada, sporgono in larghezza e ostruiscono la visibilità. E quando escono, non si fanno tanti problemi a toccarti o bollarti la macchina, tanto loro sono più grossi.

Quello della visibilità è un altro grosso problema che i SUV causano nelle nostre città intasate. Se sei dietro a uno di loro, non vedi nulla. Se quello davanti a lui inchioda, lui può inchiodare, ma tu gli finisci matematicamente dentro. Se lui (come abitudine) scarta all’ultimo secondo per evitare un ciclista o un pedone, tu rischi di non riuscire a fare lo stesso. Nelle strade strette di molti centri storici, l’arrivo di un SUV costringe i passanti a buttarsi nei portoni per non essere presi sotto.

Ma anche se eliminassimo tutti questi problemi, ne rimarrebbe ancora uno che direi insuperabile: il consumo (e quindi, l’inquinamento). Non è affatto vero che a parità di potenza consumo e inquinamento siano uguali, e quindi un’auto sportiva e un SUV andrebbero supertassate allo stesso modo. Io sono andato su Quattroruote a cercare qualche dato: anche confrontando veicoli dello stesso costruttore e quindi con motori certamente simili, ad esempio la sportiva BMW Z4 e il SUV BMW X5, in due allestimenti di potenza quasi uguale, la seconda (che, pur con 10 kW di potenza in più, ha una velocità massima di 30 km/h inferiore, ed è del 10% più lenta in partenza da fermo) consuma in città 18,2 litri di benzina per 100 km, contro i 12 della prima. Fa un buon 50% di consumo in più, anche rispetto a una “normale” auto di lusso di pari potenza.

Non provate nemmeno a fare il confronto non dico con una utilitaria, ma anche solo con una berlina di classe media. Rispetto a una Ford Focus, l’X5 consuma il doppio; rispetto alla Grande Punto, 2,3 volte; rispetto alla Nuova Panda, 2,5 volte. E tutto questo facendo sempre confronti con modelli a benzina; rispetto a una Nuova Panda con motore turbodiesel Multijet, il consumo è quasi il quadruplo – e per la maggior parte degli usi urbani, dove le persone viaggiano quasi sempre da sole e le velocità sono limitate per forza, la comodità dei due mezzi è quasi la stessa.

Tutta questa benzina bruciata in più si ripercuote non solo in inquinamento aggiuntivo nelle nostre città, con conseguenti targhe alterne e più malattie per tutti e non solo per loro, ma in un aumento generalizzato del prezzo del petrolio: si calcola che il consumo dei SUV a livello mondiale sia pari all’intera produzione dell’Arabia Saudita. Tutto questo petrolio consumato inutilmente fa salire il prezzo del carburante per tutti, compresi i contadini del Terzo Mondo.

A questo punto, se uno proprio vuole utilizzare un veicolo pesante, ingombrante, pericoloso per gli altri, socialmente costoso, e soprattutto molto più inquinante degli altri a parità di prestazioni, faccia pure; ma paghi una tassa extra per compensare di tutti questi danni alla collettività. Io trovo anzi che ci sarebbero molte buone ragioni perchè nei centri urbani i SUV fossero vietati del tutto. Esattamente come sta accadendo per le vecchie e inquinanti auto Euro 0 e Euro 1, che però sono tutte di anziani e poveracci.

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike