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domenica 9 Marzo 2008, 09:43

[Serj Tankian – Elect The Dead]

Oggi è domenica, e mentre voi riflettete sulla sindrome di Gabriella Carlucci io vi concedo un alleggerimento parlando di musica; ma non quella roba elettropoppettina che ascoltano i deboli di cuore.

Il disco è uscito ormai da alcuni mesi, ed è da un po’ che volevo parlarvene: è l’esordio del cantautore armeno Serj Tankian, un ragazzo che ha da poco lasciato il gruppetto di amici con cui suonava e si è dato alla carriera solista, pur promettendo una reunion tra tre anni. Serj è armeno, ma nato in Libano e cresciuto a Hollywood, che contrariamente a quel che credete è oggidì una zona di Los Angeles alquanto in declino, popolata in buona parte di immigrati armeni.

Serj è una persona interessante, e non solo perché basta guardarlo in faccia per scoprire che io e lui dobbiamo essere in qualche misura cugini. La sua musica è… ecco, è come se i Red Hot Chili Peppers, tornati da un soggiorno di cinque anni in Medio Oriente, avessero deciso di abbracciare contemporaneamente l’heavy metal e il piano classico. In più, come facilmente immaginabile viste le sue origini, Serj non ha preso proprio benissimo la politica estera di Giorgino Dabliù, e quindi suole alternare una invettiva furiosa sulla corruzione del governo americano a un brano apocalittico sugli effetti della guerra e sulla società moderna. Non è quindi a caso che il suo sito, in questo tempo di elezioni primarie, si apra con il seguente messaggio:

“WE ARE THE CAUSE OF A WORLD THAT’S GONE WRONG – CIVILIZATION IS OVER – ELECT THE DEAD”

Non so se Veltroni e Berlusconi siano più vivi dei candidati americani; peraltro Elect The Dead è anche il titolo del disco e dell’ultimo brano.

Serj ha fatto le cose in grande, e ha realizzato un video per ciascuno dei brani; ed è stato veramente difficile sceglierne uno da mostrare. Avrei potuto scegliere l’inquietante guerra di soldatini di The Unthinking Majority o lo scenario post-nucleare e derelitto di Sky Is Over, oppure cercare chicche come Praise The Lord And Pass The Ammunition oppure Beethoven’s Cunt, canzone dedicata a quanto lui amasse la sua ex ma lei non fosse troppo a proprio agio con un compositore asociale e ossessionato dalla fine del mondo.

E invece, mi sono limitato al primo singolo, Empty Walls, e al suo video, che all’inizio sembra soltanto una ilare presa in giro e denuncia del militarismo americano. Certo non è normale uscire su MTV con un video che dopo mezzo minuto ha già rimesso in scena l’attentato alle Twin Towers, pur se con le costruzioni dei bimbi! Enjoy, ovviamente a volume sufficientemente alto, perché la musica di Tankian è molto più complessa di quello che sembra; e se vi piace, il 17 aprile probabilmente ci si vede all’Alcatraz di Milano.

Your empty walls, your empty walls
Pretentious adventures, dismissive apprehension
Don’t waste your time on coffins today
When we decline from the confines of our mind
Don’t waste your time on coffins today

Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning
Dying of anticipation, choking from intoxication
Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning
Dying of anticipation, choking from intoxication

I want you to be left behind those empty walls
Told you to see from behind those empty walls

Those empty walls
When we decline from the confines of our mind
Don’t waste your time on coffins today

Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning
Dying of anticipation, choking from intoxication
Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning
Dying of anticipation, choking from intoxication

I want you to be left behind those empty walls
Told you to see from behind those empty walls
Want you to be left behind those empty walls
I told you to see from behind those empty walls
From behind those empty walls
From behind those empty walls
The walls
From behind those empty walls (I loved you yesterday)
From behind those empty walls
From behind those empty walls (Before you killed my family)
The walls

Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning
Dying of anticipation, choking from intoxication
Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning (I want you)
Dying of anticipation, choking from intoxication (To be left behind those empty walls)

I want you to be left behind those empty walls
Told you to see from behind those empty walls
(Desolate and full of yearning, dying of anticipation, choking from intoxication)
Want you to be left behind those empty walls
(Don’t you see their bodies burning? Desolate and full of yearning, dying of anticipation, choking from intoxication…)
I told you to see from behind those empty walls (Fuck your empty walls, fuck your empty walls)
From behind those empty walls (Fuck your empty walls, fuck your empty walls)
From behind those fucking walls (Fuck your empty walls, fuck your empty walls)
From behind those goddamn walls
Those walls, those walls

P.S. Ma siccome nemmeno quest’altra mi esce dalla testa, farò uno strappo alle usanze e incollerò qui sotto anche il video di Lie Lie Lie. Rimettetevi le cuffie, alzate il volume e in men che non si dica sarete catturati da una antica melodia di stampo russo in versione power metal, e vi troverete anche voi a cantare allegri “lalalala lalalala lie lie lie”, sulla storiellina leggera leggera di un fratello e una sorella che si amano sia platonicamente che carnalmente, e visto che così non si può andare avanti lui la convince a suicidarsi insieme; ma poi, giunti sul bordo della scogliera, lui la butta giù da sola e la sfotte perché ci è cascata.

[tags]serj, tankian, elect the dead, empty walls, lie lie lie, musica, system of a down[/tags]

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Un commento a “[Serj Tankian – Elect The Dead]”

  1. D# AKA BlindWolf:

    Ogni volta che sento un pezzo dei SOAD (o, in questo caso, di un suo componente) mi viene un voglia di comprarne tutta la discografia (Chop Suey! è grandiosa…)

 
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