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Archivio per il giorno 12 Settembre 2008


venerdì 12 Settembre 2008, 15:08

Leoni (2)

Sulla strada, davanti a noi, c’è un grappolo di auto ferme. Capiamo che è successo qualcosa, perché il cielo si riempie di uccelli; saranno una decina, tra aquile e avvoltoi, e continuano ad arrivare; planano sugli alberi vicini, e guardano giù. Ogni tanto qualcuno osa avvicinarsi, ma poi torna sui rami più alti.

Arriviamo in coda al gruppo, e ci fermiamo. Cerchiamo con lo sguardo, e alla fine le vediamo: due leonesse, accucciate in una buca sotto i cespugli, a meno di tre metri dalla strada. Fanno la guardia, rivolte verso la strada, e da dietro di loro arriva del rumore: capiamo che c’è una terza leonessa che sta mangiando una carcassa. Ecco perché è pieno di avvoltoi.

Dopo un minuto, si danno il cambio: una delle leonesse va a mangiare, e viene sostituita da quella che stava mangiando prima. Durante il cambio un avvoltoio prova a buttarsi, ma gli fanno capire subito che non è il caso. Il pasto dura ancora qualche minuto.

Poi, d’improvviso, una delle leonesse decide che è ora di andare. Si alza, e viene tranquillamente, a passo lento, verso la strada. Si gira verso di noi, e ci punta: viene dritta nella nostra direzione. Un po’ ci spaventiamo, e intimiamo al guidatore di smettere di riprendere e chiudere il finestrino. La leonessa, però, ci passa accanto a mezzo metro. Ci supera tranquilla, nel centro della strada, e poi comincia a camminare. Tiene la destra, non facendosi il minimo problema per le auto che arrivano e che, peraltro, si spostano per evitarla. Cammina, e sparisce in lontananza nel sole, verso il prossimo autogrill.

Poi anche la seconda si muove. Anche lei arriva a bordo strada, si gira nella nostra direzione, si ferma; è lì, a un paio di metri, sulla striscia di terra accanto all’asfalto. Si ferma, e, per la prima volta, sorride. E’ felice, anzi, gode, mentre si mette in una posizione inequivocabile.

E, tutta soddisfatta, caga con gusto uno stronzo di mezzo metro.

leoni-2.jpg

[tags]viaggi, africa, sud africa, kruger, safari, savana, leone[/tags]

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venerdì 12 Settembre 2008, 11:06

Leoni (1)

L’esperienza con i leoni è un mondo a parte; nessun altro animale fa la stessa impressione. L’incontro dal vivo permette poi di capire che i poveri leoni dei nostri zoo non c’entrano nulla con la realtà; sono pallide imitazioni, e lo si capisce facilmente guardandoli negli occhi.

In realtà, al parco Kruger non ho visto leoni: ho visto solo leonesse. Del resto è noto che tra i leoni, la specie suprema della savana, le donne cacciano, cucinano e preparano tutto, mentre l’uomo aspetta seduto sotto un albero sulla collina con una birra in mano, davanti allo spettacolo della natura, finché la donna non gli porta il pranzo. Per questo motivo le leonesse sono facili da avvistare, mentre i leoni lo sono di meno, a meno di non essere invitati a casa loro per vedere la partita.

Il primo incontro con questo animale è stato all’alba, quando il cielo era ancora completamente nero. Stavamo percorrendo la strada con le torce, quando uno di noi ha avvistato un leopardo accucciato in un posto assurdo, cioè in cima a un albero. Ci siamo fermati, abbiamo spento il motore e abbiamo cercato di capire come fosse finito lì sopra.

A quel punto, qualcuno grida: “A lion!”. Ma tutto è buio, e non si riesce a capire niente: davanti a noi c’è solo l’erba ingiallita e altissima della savana.

Poi, a un certo punto, si è sentito un rumore debole, ma molto vicino: frush. Il rumore dell’erba che si piega. Frush. Non si vede niente, è buio, ma il rumore è vicinissimo e a molti prende un po’ di paura; anzi, vorrebbero gridare all’autista di mettere in moto e scappare. FRUSH. D’improvviso, una torcia si sposta e a un metro, un metro e mezzo da me sbuca dall’erba gialla una faccia gialla: è una leonessa. Si muove sinuosa con grande tranquillità; non ci guarda nemmeno e comincia a passeggiare lentamente sulla strada sterrata.

Davanti a lei ne sbuca un’altra; si guardano, si annusano, probabilmente si comunicano qualcosa. Dall’altro lato della macchina, altra gente ne individua un’altra ancora. La guida, a bassa voce, ci dice di non sbracciarci e di non sporgere nulla dal bordo del veicolo, perché per i leoni un veicolo aperto con della gente dentro è un ostacolo inanimato, ma un pezzo di carne che si muove all’esterno è una preda.

Una leonessa si accuccia a bordo strada. Le piace, è caldo, e tanto avrà da stare lì parecchio. Gli occhi sono impressionanti, gialli e cattivi. La guida ci spiega che i leoni cacciano e uccidono i leopardi, non per mangiarli ma per difendere il territorio ed eliminare un concorrente per il cibo. Un’altra leonessa fa un tentativo: si arrampica di botto sui rami bassi dell’albero e ruggisce. Il leopardo ruggisce in risposta, ma non è la stessa cosa. Per sua fortuna, la leonessa è troppo pesante per salire oltre: desiste e torna giù.

Il leopardo sa che deve soltanto resistere una o due ore: dopo l’alba farà presto caldo, e le leonesse se ne andranno per cercare un po’ d’ombra. A quel punto sarà in salvo, naturalmente facendo attenzione a controllare che se ne siano andate davvero.

leoni-1.jpg

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