Leoni (2)
Sulla strada, davanti a noi, c’è un grappolo di auto ferme. Capiamo che è successo qualcosa, perché il cielo si riempie di uccelli; saranno una decina, tra aquile e avvoltoi, e continuano ad arrivare; planano sugli alberi vicini, e guardano giù. Ogni tanto qualcuno osa avvicinarsi, ma poi torna sui rami più alti.
Arriviamo in coda al gruppo, e ci fermiamo. Cerchiamo con lo sguardo, e alla fine le vediamo: due leonesse, accucciate in una buca sotto i cespugli, a meno di tre metri dalla strada. Fanno la guardia, rivolte verso la strada, e da dietro di loro arriva del rumore: capiamo che c’è una terza leonessa che sta mangiando una carcassa. Ecco perché è pieno di avvoltoi.
Dopo un minuto, si danno il cambio: una delle leonesse va a mangiare, e viene sostituita da quella che stava mangiando prima. Durante il cambio un avvoltoio prova a buttarsi, ma gli fanno capire subito che non è il caso. Il pasto dura ancora qualche minuto.
Poi, d’improvviso, una delle leonesse decide che è ora di andare. Si alza, e viene tranquillamente, a passo lento, verso la strada. Si gira verso di noi, e ci punta: viene dritta nella nostra direzione. Un po’ ci spaventiamo, e intimiamo al guidatore di smettere di riprendere e chiudere il finestrino. La leonessa, però, ci passa accanto a mezzo metro. Ci supera tranquilla, nel centro della strada, e poi comincia a camminare. Tiene la destra, non facendosi il minimo problema per le auto che arrivano e che, peraltro, si spostano per evitarla. Cammina, e sparisce in lontananza nel sole, verso il prossimo autogrill.
Poi anche la seconda si muove. Anche lei arriva a bordo strada, si gira nella nostra direzione, si ferma; è lì, a un paio di metri, sulla striscia di terra accanto all’asfalto. Si ferma, e, per la prima volta, sorride. E’ felice, anzi, gode, mentre si mette in una posizione inequivocabile.
E, tutta soddisfatta, caga con gusto uno stronzo di mezzo metro.
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