Leoni (1)
L’esperienza con i leoni è un mondo a parte; nessun altro animale fa la stessa impressione. L’incontro dal vivo permette poi di capire che i poveri leoni dei nostri zoo non c’entrano nulla con la realtà ; sono pallide imitazioni, e lo si capisce facilmente guardandoli negli occhi.
In realtà , al parco Kruger non ho visto leoni: ho visto solo leonesse. Del resto è noto che tra i leoni, la specie suprema della savana, le donne cacciano, cucinano e preparano tutto, mentre l’uomo aspetta seduto sotto un albero sulla collina con una birra in mano, davanti allo spettacolo della natura, finché la donna non gli porta il pranzo. Per questo motivo le leonesse sono facili da avvistare, mentre i leoni lo sono di meno, a meno di non essere invitati a casa loro per vedere la partita.
Il primo incontro con questo animale è stato all’alba, quando il cielo era ancora completamente nero. Stavamo percorrendo la strada con le torce, quando uno di noi ha avvistato un leopardo accucciato in un posto assurdo, cioè in cima a un albero. Ci siamo fermati, abbiamo spento il motore e abbiamo cercato di capire come fosse finito lì sopra.
A quel punto, qualcuno grida: “A lion!”. Ma tutto è buio, e non si riesce a capire niente: davanti a noi c’è solo l’erba ingiallita e altissima della savana.
Poi, a un certo punto, si è sentito un rumore debole, ma molto vicino: frush. Il rumore dell’erba che si piega. Frush. Non si vede niente, è buio, ma il rumore è vicinissimo e a molti prende un po’ di paura; anzi, vorrebbero gridare all’autista di mettere in moto e scappare. FRUSH. D’improvviso, una torcia si sposta e a un metro, un metro e mezzo da me sbuca dall’erba gialla una faccia gialla: è una leonessa. Si muove sinuosa con grande tranquillità ; non ci guarda nemmeno e comincia a passeggiare lentamente sulla strada sterrata.
Davanti a lei ne sbuca un’altra; si guardano, si annusano, probabilmente si comunicano qualcosa. Dall’altro lato della macchina, altra gente ne individua un’altra ancora. La guida, a bassa voce, ci dice di non sbracciarci e di non sporgere nulla dal bordo del veicolo, perché per i leoni un veicolo aperto con della gente dentro è un ostacolo inanimato, ma un pezzo di carne che si muove all’esterno è una preda.
Una leonessa si accuccia a bordo strada. Le piace, è caldo, e tanto avrà da stare lì parecchio. Gli occhi sono impressionanti, gialli e cattivi. La guida ci spiega che i leoni cacciano e uccidono i leopardi, non per mangiarli ma per difendere il territorio ed eliminare un concorrente per il cibo. Un’altra leonessa fa un tentativo: si arrampica di botto sui rami bassi dell’albero e ruggisce. Il leopardo ruggisce in risposta, ma non è la stessa cosa. Per sua fortuna, la leonessa è troppo pesante per salire oltre: desiste e torna giù.
Il leopardo sa che deve soltanto resistere una o due ore: dopo l’alba farà presto caldo, e le leonesse se ne andranno per cercare un po’ d’ombra. A quel punto sarà in salvo, naturalmente facendo attenzione a controllare che se ne siano andate davvero.
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12 Settembre 2008, 11:36
In Africa non importa se sei leone o leopardo: se compi gli anni ti fanno gli auguri.
12 Settembre 2008, 11:43
non ci conosciamo ma mi permetto di farti gli auguri :-) Che il gelo non affligga mai i tuoi cavoli, che tu possa avere parole calorose in una sera fredda, una luna piena in una notte scura, e una strada piana per arrivare alla tua porta.
12 Settembre 2008, 13:16
Auguri, africano!
12 Settembre 2008, 14:29
Auguri Vitto!
12 Settembre 2008, 14:47
ti leggo sempre con piacere, in particolare i tuoi resoconti di esperienze vissute mi piacciono molto. Questo post, poi, è stato per me un’illuminazione: ho sposato un LEONE!
12 Settembre 2008, 14:49
…e 34! Hai battuto anche Gesù. Posso fondare un culto su di te?
12 Settembre 2008, 17:44
Grazie per gli auguri, per il culto non è il caso… :-)
12 Settembre 2008, 20:03
Peccato. Avevo già fatto i santini con The Gimp…
Almeno quello in cui trasformi l’acqua in zabaione posso commercializzarlo? Quello in cui sei crocifisso tra lo juventino e l’interista (e qui non mi esprimo su qual’è quello “buono”) lo tirerò fuori a tempo debito.