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Si sa, i tifosi di calcio – specie quelli che ancora si azzardano a seguire la squadra in trasferta – devono rassegnarsi a subire qualsiasi imposizione, sensata o insensata che sia; compresa quella di andarsi a comprare i biglietti con giorni di anticipo, personalmente, documento alla mano, senza poter usare Internet e senza potersi affidare al tabaccaio di fiducia o ai normali canali di vendita, perché ogni società si mette in piedi i propri canali nei modi più assurdi, assoldando negozi di vario genere non si sa come, oppure affidandosi alla banca cittadina; e comunque, molto spesso vai nei luoghi indicati e non ne sanno nulla.
Però, a vedermi dare un elenco di biglietterie settore ospiti in cui i due punti vendita più vicini a me sono un colorificio e la mia ex palestra di capoeira mi pare di aver toccato proprio il fondo!
[tags]calcio, tifosi, biglietti, toro, bologna, colorifici[/tags]
11 Dicembre 2008, 18:00
Andavi a sferrar calci in Piazza Robilant?
12 Dicembre 2008, 11:50
Sì, e peraltro ci vanno tuttora vari commentatori fissi di questo blog…
12 Dicembre 2008, 15:39
Sapevo di Andrea, ma ultimamente non commenta molto. Oltre a te e lui non conosco di persona altri frequentatori di questo blog.
Io ogni tanto faccio qualche allenamento di hit ball nella vicina Alberti.
12 Dicembre 2008, 23:10
Interessante che tutti i commenti del post siano relativi solo alla sua penultima riga
13 Dicembre 2008, 13:49
perché il resto serviva solo per scrivere quelle due ultime righe.
14 Dicembre 2008, 22:48
poi – detta tutta – perché mai uno dovrebbe andare persino in trasferta a vedere certe squadre?
14 Dicembre 2008, 23:14
Per contestarla meglio.
15 Dicembre 2008, 08:48
caspita, allora ieri sera sarei potuto venire a trovarvi. Ne avrei avuto quanto voi da contestare! :-(
15 Dicembre 2008, 10:27
.mau.: Per scene impagabili come questa: stanchi morti, dopo aver atteso per due ore incacchiati neri in autogrill a Modena un promesso incontro con la squadra che non si è materializzato, mentre invece si è mobilitata la Digos, arriviamo col nostro pullman a Torino da Piacenza. Bene, all’una e mezza di notte sotto il ponte della Torino-Savona ci aspettava una pattuglia a lampeggianti accesi. Ha cominciato a seguirci per mezza tangenziale, e noi abbiamo cominciato a chiederci cosa volessero farci: daspo (divieto di stadio) a tutti per sosta eccessiva in autogrill? Poi, dopo l’uscita di corso Unione Sovietica, la pattuglia accelera, si affianca, ci stringe e ci costringe a fermarci, bloccando il raro traffico dell’autostrada. Il nostro autista tira giù il finestrino, e il poliziotto gli fa: ma non dovevate uscire a Stupinigi? L’autista risponde: no, li ho caricati da un’altra parte, vado laggiù. E il poliziotto: ma a noi ci avevano detto che dovevate andare alla Sisport! Noi ci guardiamo un attimo, poi scoppiamo a ridere: sono riusciti a scambiarci per il pullman dei giocatori! Alla fine la pattuglia si allontana in mezzo a un festoso coro di “Parapparà , parapparà , parapparappappà : figur di merda!”. Meno male che ci sono loro che garantiscono l’ordine…
15 Dicembre 2008, 10:57
cioè qualcuno era convinto che i giocatori fossero così coglioni da fermarsi all’autogrill sapendo che c’erano i tifosi?
15 Dicembre 2008, 11:23
Guarda che è normale, spesso in momenti di contestazione o dopo pessime partite squadra e capi-tifo si danno appuntamento per chiarirsi; scusarsi di persona è considerato un segno di rispetto da parte della squadra verso i tifosi, e nessun giocatore è mai stato menato in una di queste situazioni. In casa, di solito una manciata di tifosi tra quelli accalcati ai cancelli ottengono un colloquio con alcuni giocatori, oppure (come è successo domenica scorsa dopo la Fiorentina) i giocatori si presentano direttamente al cancello a parlamentare. In trasferta, il luogo deputato è il casello dell’autostrada o il primo autogrill – per esempio, a Genova l’anno scorso, dopo Genoa-Toro, venne Corini di sua volontà al casello di Genova Est senza nemmeno bisogno di chiedere.
Questa volta la cosa non s’è fatta – dopo lunghe telefonate al cellulare tra alcuni ultras e capi-club e uno dei giocatori che, in assenza di un team manager, faceva da tramite – essenzialmente perché sul pullman erano rimasti solo in cinque o sei, tutti ragazzini: gli altri giocatori erano già corsi via per andare in disco a Riccione o dalle loro mogli / fidanzate / amanti… e la cosa non è passata inosservata, quelli che erano su quei tre bus che sono rimasti lì due ore sotto la pioggia ad aspettare inutilmente ora hanno un motivo in più per disprezzare la squadra.
17 Dicembre 2008, 02:49
e ancora ti stupisci??? Nessuna società vuole i tifosi in trasferta. Semplice. A noi Per Milano i biglietti sono stati polverizzati in un’ ora Per Lecce idem dopo il primo giorno di vendita i biglietti erano esauriti
Per trovare il biglietto per Verona ho impiegato un’ ora in banca a Moncalieri