Nuovo cinema Lufthansa (3)
Ci sarebbero molte cose da raccontare su questo viaggio a Boston: per esempio, com’è che siamo invece finiti a New York, in un albergo (peraltro piuttosto carino) dove un divano appena un po’ allargato viene spacciato per un letto matrimoniale; e a cenare da un coreano troppo impegnato a scacciare gli ubriaconi a fucilate, un po’ come Apu nei Simpson.
E invece, siccome sono stanco ed è tardissimo in qualsiasi sistema orario, mi limito a segnalare che in volo ci hanno deliziato con Australia, che non avevo ancora visto. Non è completamente da buttar via, soprattutto se si scopre il gioco, peraltro abbastanza esplicito, che è quello di rifare un film anni ’40 con sessant’anni di ritardo. Interpretato in quel senso – cioè partendo dall’idea di andare a vedere una specie di Via col vento – Australia diventa un polpettone quasi accettabile, anche se viene costantemente schiacciato da tonnellate di antica retorica cinematografica e politicamente corretta. Si salva un po’ di più la seconda parte, quella della guerra, e secondo me Hugh Jackman è un buon attore, ma molto del film si regge sulla performance del chirurgo plastico di Nicole Kidman.
E’ stato così davvero rinfrescante vedere subito dopo The Rocker, una allegra commedia rocchettara su un quarantenne che, con vent’anni di ritardo, ha finalmente l’occasione giusta per roccheggiare. E sì, si vede pure Rock Band. Ma soprattutto, finalmente un film con un messaggio sensato: ave al glam rock degli anni ’80, e più in generale a quella meravigliosa esperienza che è fare del rock per locali con un gruppo di amici.
P.S. Giusto per non dimenticare, Watchmen merda.
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