Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Dom 22 - 7:20
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
venerdì 13 Marzo 2009, 15:38

La bolla del libro

Lo scandalo del premio Grinzane è esemplificativo di molte delle peggiori caratteristiche di questo Paese; se ne potrebbe parlare a lungo e già tanti l’hanno fatto.

Abbiamo una persona, Giuliano Soria, che mette in piedi un premio letterario, e sicuramente con competenza, visto il prestigio che il premio si conquista negli anni. D’altra parte, questo prestigio cresce ed è alimentato da un baraccone mediatico e finanziario, basato sulle amicizie e sui fondi pubblici procurati dalle amicizie stesse, nonché dal fratello Angelo Soria, alto dirigente della Regione, attualmente capo della comunicazione della Bresso e quindi responsabile di molti fondi.

Il baraccone conveniva a tutti: gonfiandosi progressivamente, permetteva a quanto pare laute trasferte gaudenti e altre prebende per gli amici, compresi amministratori pubblici di ogni colore; nonché permetteva a Giuliano Soria di arricchirsi, comprandosi appartamenti di pregio e terreni per miliardi. Tutto questo apparentemente condito, ed è aspetto altrettanto disgustoso, da quello che lui stesso definisce “un brutto carattere”, cioè vessazioni ai dipendenti e ai collaboratori, insulti, minacce a sfondo sessuale, comportamenti da star e da padrone assoluto.

Ci sono alcune cose che colpiscono, in questo scandalo; e non sono certo quelle che evidenzia La Stampa.

La prima è che esso non è venuto fuori per qualche tardiva ma giusta indignazione di qualcuno dei tanti esponenti della Torino bene, politica e culturale, che sapevano perfettamente come andavano le cose, ma solo per la coraggiosa denuncia dell’ex maggiordomo extracomunitario vessato in ogni modo. Lo stesso Angelo Soria è ancora al suo posto; si è preso un mese di ferie, e la Bresso non pare avere la minima intenzione di cacciarlo.

La seconda è quindi che si è scelto di concentrare tutto sul comodo capro espiatorio, cioè sullo stesso Giuliano Soria. Fa comodo a tutti scaricare uno solo, e il personaggio peraltro si presta; certo fanno un po’ ridere le sue sceneggiate napoletane, dato che la sua fine è ben meritata, ma a quei banchetti, a quelle feste, a quei giri di consulenze partecipavano tutti; non uno che si assuma la responsabilità di aver permesso che tutto questo durasse 28 anni, nemmeno politicamente. Anzi, è partito il tentativo di far finta di niente, nominando Odifreddi, un altro intellettuale organico al PD cittadino: insomma cambiando la faccia perché cambiasse il meno possibile. Alla fine lo scandalo è stato troppo grosso, e nessuno ha più voluto averci a che fare; lo stesso Odifreddi è stato prontissimo, appena fiutato il vento, a far marcia indietro e rinunciare di corsa. E Torino è ancora piena di aziende paramunicipalizzate e parapubbliche di ogni tipo, talvolta costruite solo per dare stipendi generosi agli amici, di cui nessun giornale parla mai.

La terza però è la suggestione di questo baraccone che si gonfia all’infinito, sempre più ricco e sempre più protervo, fino ad esplodere di botto. E’ una bolla: è come una di quelle banche che tirano avanti finché riescono a coprire il fatto di essere piene soltanto d’aria e di coperture importanti, ma alla fine non ce la fanno più e, nonostante i disperati tentativi di salvarle, vanno a gambe all’aria. Penso che nei prossimi mesi scopriremo storie simili anche per certe banche vere (e già ci sono state in passato, vedi Banca 121).

Insomma, questa storia è davvero esemplare su come venga gestita la cosa pubblica oggi in Italia e a Torino: come la proprietà privata di un gruppo di amici, messa lì a loro disposizione per divertirsi come più gli aggrada.

[tags]torino, grinzane, scandalo, soria, bresso, malversazione[/tags]

divider

5 commenti a “La bolla del libro”

  1. Elena:

    Quando leggo di questa vicenda penso a tutti quei denari spesi per attovagliare critici e scrittori, politici e vippame di varia natura e penso anche a tutti quegli studiosi e ricercatori che si arrabattano per avere un finanziamento, una borsa, uno stipendio da 800/1000 euro mensili e mi chiedo che significato abbia la parola “cultura”. Festival vippaioli e di rappresentanza oppure lavoro quotidiano in laboratori e biblioteche?

  2. Elena:

    A proposito, un link interessante di due anni fa:
    http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/fieradellibro/200705articoli/2954girata.asp

  3. Elena:

    Forse non sapete neanche – come nessuno sa – che Soria e’ professore nella lontana universita’ di Roma… una mia amica lo ha avuto come professore e non lo vedeva mai, ha dovuto cambiare materia per la tesi per poter finire gli studi. Insomma un assenteista da competizione… Mi chiedo chi lo coprisse.

  4. Fabrizio - ikol22:

    La prima tua considerazione è la mia da qualche giorno: il maggiordomo (figura per altro un poco desueta), una povera vittima che non ha più retto, già, e gli altri? Nessuno sapeva? Leggo di alcuni vicini che eran lì a urlargli contro al momento dell’arresto. Possibile mi chiedo dunque che nessuno sapesse delle gesta di questo galantuomo?

  5. mantopelo:

    viviamo tutti in questa italietta (minuscolo) da avanspettacolo, dove anche lo spettacolo è pietoso, e non nel senso di pietas citato da Soria stesso nelle sue interviste farneticanti da “roi soleil apres le deluge”… ma proprio nel senso che è schifoso, di bassa lega.

    che il prof soria fosse una sorta di missing person in facoltà a roma lo sapeva qualunque studente, anche io ho amici che pur di non averci a che fare hanno cambiato indirizzo di studi… che fosse una specie di sociopatico con risvolti da delirio di onnipotenza, a torino lo si sa da sempre, ad iniziare dai suoi fornitori…
    lo sapevano tutti, tranne i controllori, ma anche qui “nihil sub sole novum”, anzi è la prassi consolidata!

    l’inghiottitoio di pubblici denari è creatura nota e consolidata, qualunque sia l’attività che si metta in piedi: intendo dire che dal “pubblico” non becchi una lira mai e per principio, a meno che tu non sia disposto a dare via il culo (in senso traslato e/o fisico), venderti-noleggiarti-prostituirti, scendere a patti e ristornare in nero parti sostanziose di contratti che vengono a quel punto artatamente gonfiati, non sia in grado di garantire visibilità e ritorni agli amici degli amici (favori assortiti, tessere, numeri, quantomeno voti quando è ora).
    Tra gli ultimi in ordine di apparizione, si veda il caso della nota multinazionale dei telefonini che ha saccheggiato il saccheggiabile alle casse comunali, mollando baracca e burattini dalla sera alla mattina (e non è poi nemmeno vero… da mesi c’erano chiari segnali a iniziare dalla “strana” rilocazione preventiva in altra sinecura del loro AD legato a figure note dell’ambiente)… adesso è intervenuto like salvatore della patria il buon Reply, stracaricato di soldi e di commesse -pubblici entrambi- per assorbire forse per il biennio il 50% dei dipendenti e degli altri chi se ne fotte, mentre l’oblio è calato come un sipario sulle centinaia di interinali/bodyrented sciolti come neve al sole dal venerdì sera al lunedì mattino….
    io sono sinceramente schifato, oltre il vomito per chiarire, dalle facce di bronzo che a titolo vario si affannano sulle sedie della dirigenza della cosa pubblica più che dalle bande di pirati che depredano i vascelli

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike