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mercoledì 22 Aprile 2009, 16:13

Cinque firme, cinque stelle, un sacco di carta

E’ incominciata in questi giorni la raccolta delle firme per la presentazione della nostra lista civica provinciale Torino a 5 Stelle. Dobbiamo raccogliere mille firme; ne abbiamo raccolte duecento solo nel sabato di prova, ma il tempo scarseggia, dato che abbiamo tempo solo fino al 4 maggio e che c’è di mezzo pure un ponte che probabilmente desertificherà la città. Insomma, attorno a noi c’è tanta simpatia, ma la simpatia non basta: o le persone si danno da fare, ci trovano altri firmatari, li portano ai banchetti, o non riusciremo a presentarci.

La pagina con l’elenco sempre aggiornato delle opportunità per firmare è qui; questo è l’appello che spiega perché firmare; questi sono i banchetti di raccolta:

Mercoledì 22 aprile – ore 21-23 – corso Ferrucci 65/A, Torino (primo piano)
Giovedì 23 aprile – ore 16,30-18 – piazza Castello angolo via Garibaldi, Torino
Venerdì 24 aprile – ore 20-22,30 – Rivoli, Hotel Davide, via Legnano 21
Sabato 25 aprile – ore 15-19 – piazza Castello angolo via Garibaldi, Torino
Lunedì 27 aprile – ore 16,30-18 – piazza Castello angolo via Garibaldi, Torino

ma si può firmare anche in qualche Comune (tra cui l’ufficio elettorale di Torino al Rondò della Forca, che è aperto anche questo sabato e domenica).

Non è solo questo ciò che volevo dirvi, comunque; l’esperienza di organizzare in prima persona (in un gruppo piccolo ma agguerrito) una roba del genere è stata davvero istruttiva.

Si scopre infatti che tutto il nostro sistema elettorale, su cui è basata la nostra democrazia, è in realtà costruito per essere complesso ed arbitrario. Per presentare una lista esiste un comodo libretto del Ministero dell’Interno di alcune decine di pagine, che però vale fino a un certo punto, visto che ciò che conta è la legge. Voi penserete che ci siano dei moduli; invece no. I moduli devi farteli tu, seguendo una traccia che però varia a seconda dell’edizione del libretto e della fonte che trovi, e che è comunque pensata per gruppi senza problemi di soldi e di braccia: per esempio, le firme vanno raccolte su moduli che devono assolutamente essere dei fogli A3 fronte/retro a colori, e ancora grazie che esistono le copisterie (in realtà si puà fare anche su fogli A4 separati, ma serve poi una procedura magica presso un ufficio sconosciuto, sito in fondo a una grotta nelle miniere di Moria, per poterli riattaccare: “meglio di no”). Oppure, devi essere tu a certificare che i tuoi mille firmatari siano effettivamente elettori, e a questo scopo devi recarti negli uffici elettorali di ciascuno dei 315 comuni della provincia di Torino, uno per uno, e chiedere i certificati elettorali dei firmatari di quel comune, da allegare alla pratica: immaginate un po’.

Non esiste assolutamente nessuno autorizzato a dirti come fare; non solo, ma più sono gli uffici a cui chiedi e più sono le versioni diverse che ricevi. C’è l’ufficio che ti mette un timbro per autorizzare una cosa e quello che assolutamente si rifiuta di mettere un timbro, di solito con commenti tipo “siamo mica qui a timbrar fogli per lei”; c’è quello che accetta le cose scritte a penna e quello che le rifiuta; e poi c’è l’ufficio elettorale centrale, dove una persona (peraltro gentile e disponibile) non può far altro che dirti che non è autorizzata a rilasciare pareri ufficiali sul fatto che una data cosa sia accettabile o meno; tu devi raccogliere tutti i documenti, presentarli, e poi qualcuno deciderà se vanno bene o meno, ma solo quando sarà troppo tardi per rimediare.

Infine, c’è la questione delle firme: perché non penserete mica che basti la volontà del cittadino, e che quindi si possano raccogliere semplicemente le firme in giro. Le firme devono essere autenticate, e attenzione, dice la legge, ci sono due opzioni. Se sei un partito, che già dispone di eletti, i tuoi consiglieri comunali e provinciali possono autenticare le firme; ti basta riempire i moduli con i dati dei tuoi simpatizzanti, farli firmare e metterci il timbro. Se sei una lista civica, dato che ovviamente nessun partito ti vorrà aiutare, la legge ti permette di usare un dipendente comunale, un notaio o un giudice di pace, che però devono venire autorizzati con una procedura che richiede una settimana e la collaborazione di tre uffici (anche qui per fortuna ho trovato sempre persone gentili), e che poi possono ricevere firme solo nel territorio comunale. E soprattutto, devono aver voglia di venire gratis a star lì per intere giornate e weekend: voi lo fareste?

Noi non demordiamo, e insistiamo; se poi non raccoglieremo abbastanza firme, o se l’ufficio preposto deciderà che la congiunzione astrale ci è sfavorevole e la cacca di formica in alto a destra invalida i moduli, pace; è tutta esperienza per le prossime elezioni comunali.

[tags]elezioni, democrazia, torino, torino a 5 stelle, lista civica, burocrazia, moduli[/tags]

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21 commenti a “Cinque firme, cinque stelle, un sacco di carta”

  1. mfp:

    vb, io non e’ che mi diverto a “fare l’alternativo” o “essere anti-qualcosa” o “apparire paradossale”. E’ che penso solo sia piu’ rapido produrre un cambiamento semplicemente IGNORANDO le istituzioni esistenti (ma travasando quanto di buono c’e’ dentro; ecologia sistemica! Di tecnica da riciclare, utile, positiva, ce n’e’ tanta). Perche’ se ti metti a combattere con la burocratia … viene da dire “costruita ad-hoc”, ma magari e’ solo la somma di infinite modifiche parziali e non effettuate nell’interesse della comunita’ … spendi piu’ tempo a girare in tondo come una trottola che a produrre qualcosa di concreto. Ovviamente uno non si puo’ mettere a fare processi per omicidi, ma ignorare le istituzioni non significa voler ammazzare o processare qualcuno! Per lo meno se ci si vuole organizzare per convivere, e non per delinquere, quelle necessita’ non ci sono. E quand’anche si dovessero presentare, i costi si esternalizzano su Lo Stato. Tutto cio’ che non e’ cosi’ violento, in linea di massima sono mere questioni di soldi che si possono risolvere dando temporaneamente una piccola dose di autorita’ ad un buon arbitro. Non e’ poi cosi’ difficile come sembra: la Costituzione non e’ altro che un framework, dei limiti, che uno sceglie di rispettare; spesso inconsciamente, ma lo sceglie (per lo meno una persona adulta non uccide perche’ sceglie di non uccidere; non perche’ c’e’ scritto su un pezzo di carta, bibbia o costituzione che sia). Se ne produci un altro, e crei i presupposti affinche’ si possa concretizzare, poi puoi scegliere quale rispettare. E i presupposti per concretizzarlo ci sono tutti … se un qualsiasi prodotto e servizio non e’ messo sul mercato, ma barattato, non e’ tassabile, e oggi abbiamo gli strumenti informativi che ci permettono di barattare in modo molto piu’ efficente che con la “filiera lunga” (leggasi: sistema bancario). Quindi sostituendo gradualmente il commercio con un baratto servoassistito, Lo Stato avrebbe sempre meno tasse, gli arlecchini che ci governano si azzannerebbero tra di loro fino ad autoeliminarsi, e tu non dovresti metterti a usare il tuo tempo per una comunita’ che per larga misura se ne strafrega di tutto e si illude di essere Buona giustificando di volta in volta la propria piccola porcata di turno. Una volta che hai un sistema economico, e un sistema legale compatibile con quello esistente, basta non rivolgersi piu’ agli avvocati e i giudici, e non pagare le tasse, per eliminare una volta del tutto quella gente in massa … maometto-montagna-maometto. In fin dei conti le aziende, soprattutto quelle piu’ grandi, hanno gia’ fatto questo … non sono controllabili da Lo Stato … e anche quando fanno porcate l’elevato livello di corruzione fa si che i responsabili non abbiano conseguenze.

    De facto occorre soltanto un piccolissimo numero di persone che godono di sufficiente fiducia a chiudere un primo cerchio (oggetto sociale, strumenti tecnici, risoluzione delle eccezioni). Che poi e’ cio’ che hanno fatto gli ebrei su base razziale/religiosa (kibbutz), o i russi dopo lo zar (soviet; che pero’ sono stati poi cannibalizzati da un partito producendo uno dei sistemi politici piu’ magna-magna, abbrutenti, e distruttivi, della storia dell’umanita’; nel nostro caso pero’ il partito non ci serve perche’ abbiamo The Internet!).

  2. ff:

    mfp, sai che le premesse mi erano piaciute, poi hai chiuso in modo pessimo :P

  3. Massimo Manca:

    “Provinciale”? Ma Beppegrillo (TM) non aveva detto nenche un mese fa (
    http://www.beppegrillo.it/2009/03/comunicato_poli_14
    /index.html#comments )

    “Le province vanno abolite, sono una sovrastruttura inutile dei partiti, non sosterrò nessuna lista per le provinciali” ?

  4. mfp:

    ff, se mi dicessi anche perche’ te ne sarei grato. Ti faccio un esempio: io ho letto il tuo documento sul nucleare, e non mi e’ piaciuto. Ma se ora non aggiungessi “perche’ mi hai fatto due pappine grosse come una casa ma non hai spiegato e dove mettere le scorie e come mai Pripyat e’ deserta”, la mia critica sarebbe sterile. Se, come “probabilisticamente immagino”, sei allergico alle parole “kibbutz” e “soviet” … e ti riferisci a quella come “pessima chiusura”, ti chiederei di ragionarci un po’ di piu’ sopra. L’informazione tutta – non solo cioe’ il layer1 – per un motivo o un altro e’ un c.d. “monopolio naurale”. Se la rendi “mercato” ci facciamo male. Meglio alimentarla per via fiscale, senza concentrare-redistribuire (come fu poi per i soviet, per lo stato italiano, il berlusconismo, il vaticano, la siae, etc), ma con un obbligo generico di versare una certa percentuale di ricchezza materiale alle iniziative che piu’ aggradano il singolo, e lasciando in mano ai tecnici specializzati e il compito di produrre linee guida informazionali, e i fondi non versati autonomamente dai singoli magari a mezzo “procurement strategico” (una bounty: “chi fa questo, questo e questo, assegna alla propria comunita’ locale tot fondi per l’agricoltura/studio/sanita’/arte/etc inutilizzati”, i tecnici votano). Io purtroppo sono logorroico (se vede?), quindi mi riesce particolarmente difficile sintetizzare qui e ora modelli gia’ ampiamente documentati dai tecnici e piu’ o meno applicati in varie parti del mondo (svizzera, danimarca, germania, etc). Tuttavia ritengo che nessuno, per quanto ognuno di noi abbia studiato a fondo solo la propria materia, e’ sufficientemente stupido da non riuscire ad evolvere da un kibbutz ad una forma piu’ simile ad una piu’ congeniale “federazione di comuni”. Che poi e’ quello che stanno cercando di fare le liste civiche 5 stelle. Che io ammiro; non sempre, vedo che in alcuni posti sono un po’ zoppe (gli arrivisti sono ovunque), ma non e’ certo il caso di Torino. Dico soltanto che puntare all’istituzione … boh … con queste norme, questa classe dirigente che rema contro per non farsi sostituire, e questa costosissima burocrazia … mi sembra una mossa alla Tafazzi (personaggio televisivo che si dava bottigliate sui coglioni canticchiando). Io qui da me votero’ certamente la lista civica 5 stelle; tanto votare chiunque altro e’ inutile, sono tutti uguali; pero’ mi rode cazzarola, mi rode vedere gente come VB che deve spendere il suo tempo in modo cosi’ stupido pur di riuscire a darci una possibilita’ a tutti (anche solo si infila uno nel consiglio comunale; ha accesso agli atti e puo’ documentare cosa accade). Se da una parte e’ obbligatorio perche’ non si cambia niente e non si produce niente di buono infrangendo le regole preesistenti, dall’altra … boh … forse e’ meglio partire da tabula rasa (kibbutz) e evolvere insieme, anche solo a scopo educational (io da quando ho smesso di lavorare per studiarmi tutte queste cose che avevo sempre volutamente ignorato, ho imparato molto). Mettiamo a paro l’Ed. Civica non studiata quando eravamo a scuola …

  5. .mau.:

    @vb: hai scoperto le meraviglie della cooptazione.

  6. Thomas Jefferson:

    mfp: non voglio togliere a FF il piacere di risponderti, ma un distinguo lo faccio: credo che a FF il kibbutz piaccia, il soviet no.

  7. ff:

    Mfp, scrivi troppo ;)
    Cmq dei soviet nemmeno parlo, ma non mi vanno nemmeno troppo i kibbutz per la verità. A parte lo sfonfo socialista (nella migliore delle ipotesi) non credo che isolarsi in piccole comunità sia una via percorribile praticamente e gli slogan del tipo noi c’abbiamo l’internet portino da qualche parte.
    Cmq l’inizio era una descrizione azzeccata di gran parte dei principi libertari e non mi dispiaceva.

  8. mfp:

    ff, io scrivo troppo, e questo e’ sempre vero, non provo nemmeno a negarlo perche’ sarei ridicolo … ma non ti conosco, non ho idea di quali siano i tuoi riferimenti culturali. A volte mi dilungo solo per cercare di disambiguare il piu’ possibile. E per questo becco sistematicamente chi invece si lamenta che scrivo troppo … (cmq grazie della pazienza necessaria a “leggere troppo”)

    1) socialismo: pensi di potertene fregare delle persone che per errore o dolo sono “piu’ ignoranti”? Tu che hai studiato dipendi comunque dal contadino, l’allevatore, l’operaio … sono loro che ti fanno da mangiare, i vestiti, gli utensili. Se quel 78% di dipendenti pubbici e privati non arriva a fine mese, la Fiat non vende macchine, e gli ingegneri fanno la fame. Analogamente con gli africani che ti ritrovi qui. Analogamente con i giovani che non hanno maturato la tua coscienza (esperienza di vita). Un minimo di socialismo quindi e’ necessario. Fondamentalmente quello che non va bene dei socialismi che abbiamo visto e’ la centralizzazione, l’autorita’, l’ideologia.

    2) piccole comunita’: mai sentito parlare di Dumbar? Monekysphere? Il concetto e’ che per quanto tu possa essere sociale, piu’ di 300 persone non riesci a conoscerle (conoscere, non frequentare di tanto in tanto). Se ti guardi attorno qualunque comunita’ (che sia la gerarchia ecclesiastica, o “il circolo della fiducia” berlusconiano, o il salottino del PD, o il management di una qualche azienda, o gli esponenti di una qualche ideologia economica, o il direttivo di una loggia massonica, etc) e’ formata da quei 300 che si conoscono e quindi fidano, il branco, e poi Gli Altri. Allora che tu voglia formare comunita’ di 60 milioni di individui senza immaginare un qualche meccanismo ricorsivo, e’ semplicemente infantile. Bello per carita’, anche io sogno un mondo unito, girare per le strade senza trovare gente che ti imbruttisce perche’ sei diverso … ma poi nel concreto c’e’ poco da fare, c’e’ un limite biologico. Quante persone conosci tu?

    3) “noi c’abbiamo internet”: noi c’abbiamo una potenza tecnica sul profilo informativo che … nel bene e nel male, FA PAURA. Che e’ l’elemento innovativo rispetto ai tempi di Marx e Goebbles. L’unico, aggiungerei. Siamo scimmie instancabili ( http://en.wikipedia.org/wiki/Infinite_monkey_theorem ), ognuna con i propri limiti, ognuna che crescendo scopre fondamentalmente l’acqua calda … ripercorriamo sempre gli stessi percorsi gia’ percorsi migliaia di volte. Ora eccoci qui, tutti connessi come mai prima. Tu sei a Karsluhe, io sono a Roma: vogliamo fare a botte perche’ tutti e due “tengo famiglia” (o ce la vogliamo fare)? Ne vale la pena? Oggi magari mi percepisci tanto logorroico, e approssimativo, e umanistico, ma tu sai chi sono io e come vivevo fino a poco tempo fa? Hai razionalizzato il fatto che perfino la matematica (e quindi la scienza) a cui sembri fare tanto affidamento nel tuo documento sul nucleare, e’ fallata da un problema di fondo (godel, einstein, chaitlin) che e’ l’equivalenza delle discipline basate su assiomi? Li’ dove la scienza per forza di cose non arriva perche’ affronta cose non solo non osservabili (come gia’ l’elettrone) ma addirittura non misurabili (ie: previsione del futuro e morte), a cosa ti affidi? Non dico di affidarsi “a dio”, lungi da me … magari all’Io … dico soltanto che cosi’ come applichi calcolo numerico, i metodi matematici, quando dai modelli ideali devi passare ad una situazione reale (ie: accertarti che il ponte monoarcata non collassa col vento, che la centrale non scoppia per un terremoto che in teoria non sarebbe mai dovuto arrivare li’ o per un errore umano del controllore che voleva fare carriera politica in un soviet, che un modello economico sia infallibile) FORSE l’unico controllo d’errore valido e’ l’interazione collaborativa con i tuoi simili. E questo e’ cio’ che ci permette di fare, per la prima volta nella storia dell’uomo, Internet. In punta di logica la collaborazione porta all’ottimo paretiano (cfr. Nash); ma non viene da se. Per convivere bisogna volerlo, e agire cosi’. C’e’ gente che agisce cosi’ da decenni … che vive cosi’ da decenni … in attesa che anche io ultimo arrivato ne comprenda il senso. Te ne vuoi fregare perche’ ti senti “scientificamente piu’ intelligente”? Proprio tu che fai tanto affidamento alla scienza vuoi cioe’ ignorare Godel (incompletezza della logica), Einstein (critica della geometria assiomatica) … quanta spocchia. Vuoi fare a botte? Sicuro? SicuroSicuroSicuro? Mentre tu ti facevi le pippe con la fisica nucleare … e oggi rompi i coglioni che vuoi fare il tuo mestiere … producendo quel pdf tanto complesso quanto “guarda caso” incompleto (le scorie dove le metti? Nel TUO GIARDINO? Ok, ci sto’; realizziamo la New Town che vuole Berlusconi, scorie sotto, centrale a destra, su una bella isola artificiale al centro del pacifico e ci vai ad abitare tu con i tuoi figli) … beh, io sparavo, mi costruivo esplosivi, mi intonacavo i muri di casa, mi piantavo le verdurine … secondo te chi ha piu’ chances di sopravviere quando la competizione avra’ finito di disgregare quella parte di umanita’ che cerca di mediare tra “la servetta” (la logica, la scienza senza compromessi) e l’insostenibile emozione dell’essere piccoli insignificanti esseri umani?

    Scrivo tanto FF, perche’ TU sei impelagato in tanti di quei dettagli che non riesci piu’ a vedere il disegno macroscopico … che e’ molto piu’ semplice di tutte quelle chiacchiere scentifiche che produci sulle cose che conosci. Abbiamo Internet, che si fonda sulla regola d’oro, usiamola con umanita’. E questo e’ quello che stanno facendo le liste civiche, che ti piaccia o no Grillo, che ti piaccia o no l’idea che del tuo mestiere non ne abbiamo bisogno. Che quel sistema socio-economico in cui siamo cresciuti, e sono cresciuti i nostri padri, e’ campato per aria perche’ si basa sulla esternalizzazione delle responsabilita’ e il consumo indiscriminato di risorse che non esistono su questo pianeta. Il liberismo e’ una stronzata se non usi Internet, se non elimini le asimmetrie informative, se non ti adatti al fatto che sei solo una piccola scimmia tra tante altre, non meno intelligenti, solo formalmente piu’ semplici.

  9. Nya:

    Ma che cavolo di procedura….quindi non posso firmare direttamente al mio comune ma devo farmi 100 km? E io devo venire su il…7 maggio!
    Ma se mi porto il certificato elettorale fotocopiato , poi ci sono meno rotture di caxxo per verificare che io sia effettivamente elettrice?

  10. vb:

    Manca: Grillo ha dichiarato che non sosterrà liste per le provinciali, il che non vuol dire che i vari gruppi locali non possano farne una; semplicemente, in questo caso non possono scrivere il suo nome nel simbolo. Noi siamo favorevoli all’abolizione delle province, ma siamo più preoccupati per le cose concrete che la provincia di Torino sta decidendo ora sulle nostre teste – di qui la decisione di fare una lista per le provinciali.

    Nya: Noi dobbiamo consegnare le firme l’8 mattina, per cui il 7 può darsi che siamo ancora in grado di raccogliere; il problema è che le firme vanno corredate di certificato elettorale in originale, per questo ci serve qualche giorno in mezzo per farceli dare. Ma se ti porti tu dietro un certificato elettorale originale rilasciato dal Comune e ce lo dai, è tutto a posto :) Comunque vediamo a che punto siamo: se ci rendiamo conto che siamo troppo lontani da 1000 firme chiuderemo prima e via. Purtroppo se andiamo avanti a questo ritmo finiremo attorno a 700-800… ce ne mancano poche, ma il tempo stringe. Se invece ci sarà un pochino più di mobilitazione ce la faremo.

  11. Piero:

    Vittorio, quello che racconti è pane quotidiano per chi si deve muovere negli uffici pubblici: una montagna di carta e di burocrazia che non fa pro a nessuno se non al funzionario pubblico che in questo modo ha maggiori possibilità di farsi oliare, perché la meccanica insegna che più ingranaggi ci sono e più ci vuole olio per farli girare bene affinché non grippino, mentre l’ Istituzione dovrebbe essere al servizio del cittadino e non il cittadino al suo servizio. Grillo ha ragione, le province andrebbero smantellate e le loro competenze andrebbero abolite.

    E’ ora di finirla con gli enti pubblici trasformati da erogatori passivi di servizi in vere e proprie aziende (vedi per esempio l’USL che è diventata ASL), dove i cittadini paganti, utenti beneficiari dei servizi, sono considerati veri e propri “schiavetti”, personale dipendente al servizio dell’ azienda, invece di cittadini da servire.

    Io voglio firmare a sostegno dalla lista civica e vorrei essere messo nella condizione di poter firmare da qui, senza muovermi, la tecnologia lo permette, perché è un assurdo che ci si debba recare a Torino e fare chilometri di strada per aumentare la probabilità di incidenti stradali solo per fare una firma ed esercitare un proprio diritto.

  12. francesca:

    Beh, io sono di roma e purtroppo non conosco nessuno a torino. Non ho molta simpatia per beppe grillo, andrei fuori argomento se mi mettessi a esplicitarne le ragioni quindi non lo faccio, però per quel poco che conosco di te leggendo con relativa regolarità questo blog mi sentirei di darti piena fiducia se trovassi il tuo nome fra i candidati della mia città.
    Non mi ritrovo sempre d’accordo con quello che dici, anzi, però apprezzo tantissimo il tuo approccio verso le questioni che argomenti, il tuo senso critico, le tue capacità di giudizio e l’acutezza che spesso dimostri nel dare rilevanza a particolari che ad altri passano inosservati, nonché naturalmente la tua abilità espositiva. ti credo anche capace di una certa sensibilità verso le opinioni altrui, sensibilità che è spesso prerogativa indispensabile per averne rispetto.
    Per tutto questo penso che, nonostante la mia opinione su beppe grillo, farete davvero un buon lavoro se riuscite a superare tante avversità burocratiche, come spero.
    Ho sempre sostenuto che qualunque ideale politico, qualunque regime politico (persino una dittatura, a voler esasperare il concetto) farebbe il bene del popolo se nelle mani di un uomo giusto.
    vi auguro con tutto il cuore di riuscire questo primo passo perché, per quello che vale la mia opinione, ti considero un uomo “giusto”

  13. mfp:

    beh … beh … Francesca, Bellissimo mo’ non esageriamo eh … per carita’, sei donna e quindi piu’ autorevole di me … pero’ permettimi di dissentire. Autorevole, affidabile, capace … ma bellissimo, eviterei (ricorda che per quanto abbia superato l’eta’ delle mele, e’ un nerd; e nerd magari non si nasce, ma ci si rimane!).

    p.s.: scusa VB, ma qui tra detrattori e fan allupate si passa da un eccesso ad un altro! E io so’ bilancino cesarèo …

  14. Thomas Jefferson:

    mfp: scrivi davvero troppo. Alla fine tutto quanto hai scritto era riassumibile in “il liberismo/capitalismo è sbagliato e non funziona, il socialismo è necessario”.
    Concetto un po’ vecchio e superato dalla storia, ma si sa, l’antiquariato tira sempre :-)

    P.S. forse se facessi una chiacchierata con qualche ingegnere nucleare anziché leggere il blog di grillo saresti anche informato sul problema delle scorie.

  15. vb:

    Ho messo nello spam il commento di “francesca-segue” perché va bene prendere per il culo me, ma non i miei commentatori (almeno non anonimamente).

  16. paolo:

    Mi associo a quanto detto da Francesca-segue.
    Hai tutte le qualità per sostituire un domani il nostro attuale Uomo della Provvidenza e finalmente mandare a casa tutta quella pletora di politicanti da strapazzo.

    PS. La vaurite (allergia alla satira) sembra essere contagiosa e selettiva: infetta in buona misura quelli che si danno alla politica…

  17. vb:

    Paolo: Il problema era solo che chi leggeva (vedi commento di MFP) non capiva che il commento arrivava da una persona diversa da Francesca. Satira sì, commenti anonimi sì, spoof no.

    Però vorrei commentare un attimo la questione: ringrazio molto Francesca di tutti i complimenti e fanno sicuramente piacere, nonché della capacità di distinguere tra Beppe Grillo e un movimento di persone libere che usano Grillo come megafono per rompere il silenzio, ma che poi hanno proprie opinioni e propri atteggiamenti. Allo stesso tempo, quello che noi vogliamo fare è proprio rovesciare il paradigma della politica basata sulla faccia di poche persone, e trasformarla di nuovo in quello che dovrebbe essere, cioè in partecipazione, attivazione e sorveglianza democratica da parte di tutti i cittadini. Se l’unico risultato fosse quello di cambiare le persone, avremmo comunque fallito, anche perché non si può confidare solo sulle capacità e sulle volontà personali per mantenere in piedi la democrazia.

  18. mfp:

    TJ, quanto al “socialismo”, ti ripeto che non e’ una volonta’ mia personale, ma un dato di fatto … cerca su YouTube i filmati dei marocchini che saltano le recinsioni a Ceuta e Melilla mentre i soldati sparano, tanto sono convinti di trovare una speranza di vita dignitosa in area OCSE … e chiediti quanto ancora potrai sparargli senza smettere di rubare le risorse naturali africane a quei popoli (anche le pallottole costano). Inoltre, ti faccio notare che OGGI sei in uno stato socialista. Perche’ c’e’ un regime che capitalizza i profitti (a mezzo finanziario), e socializza i costi (a mezzo statale). Apri browser e cerca l’esame di “Gestione del rischio sociale” che sostengono gli aspiranti politici, da decenni. O magari guarda la storia del socialismo: chi ha chiuso le case di tolleranza? Una socialista. Chi ci ha regalato Berlusconi? Un socialista. Che politica sta facendo ora – dopo cioe’ il fallimento del liberismo – Berlusconi? New Town, come Prypiat (citta’ costruita ex-novo per farci vivere chi lavorava alla centrale di Chernobyl). Io ti sto solo suggerendo di eliminare proprio gli elementi del socialismo che lo trasformano in un regime sovietico … e cioe’ l’autorita’ partitica/statale. Autorita’ locali, e non in pianta stabile a parte quei 2 poliziotti da tenere in circolazione qui e li’ per prevenire e agire tempestivamente durante le piccole e grandi emergenze, bastano e avanzano. I processi legislativi ed esecutivi possono essere prodotti dal basso, in modo granulare, e senza perdita di integrita’ (ie: dando un po’ piu’ di peso ai tecnici particolari), proprio grazie alle c.d. “nuove tecnologie”. I problemi di costo, scalabilita’, sicurezza legati all’uso delle nuove tecnologie possono essere risolti usando architetture decentralizzate e ricorsive … toh … sembra quasi la storia di Internet … studia prima di dare fiato alla bocca. (si, scrivo troppo, e probabilmente anche male … ma al piu’ mi devo scusare con Vittorio perche’ gli pastrocchio il blog, non con te)

    Quanto al nucleare: sono stato culo e camicia – la sua attuale moglie e’ la mia migliore amica d’infanzia – con un ingegnere nucleare canadese per 5-6 anni prima di capire che l’unico modo per trarre vantaggio dal nucleare e’… non usarlo, e non per paure irrazionali, ma perche’ la spesa complessiva e’ maggiore del guadagno. Ne abbiamo parlato in giacca, e in tuta, savi e ubriachi, appena svegli e prima di andare a dormire; e le conclusioni erano sempre le stesse. Lui di mestiere, dopo aver sviluppato la tecnica insieme al suo prof (brevetto e relativo business, con uno “spinoff tipico”), andava in giro per centrali nucleari a raccattare trizio da trasformare in deuterio … e il procedimento, per quanto innovativo, costava energia e materia (preziosi). Poi ha cambiato business perche’ quello andava a morire. Pero’ se tu ancora non ci sei arrivato, continua pure a sbobbinarti le (ri)scritture (ie: plagi moderni) di questi dottorini in fisica nucleare che sperano di trovare lavoro dopo il dottorato, continuando ad esternalizzare quei costi sulla popolazione tutta … mi basta solo che nel frattempo non pretendi di mantenere l’equivalenza “una testa un voto”, perche’ non te lo meriti. E’ importante mantenere la ricerca su queste materie, e la realizzazione di “impianti da camera” prototipali, perche’ prima o poi si arrivera’ a qualcosa di utile; ma da qui a costruire centrali nucleari in grande scala … credo ci voglia ancora un bel po’ di studio … e in ogni caso ci sono decine di impianti nucleari da trasformare/aggiornare, mentre si eliminano gli sprechi di energia dalle case e dalla rete, e sempre prima di costruirne di nuovi. La discussione pro/contro il nucleare e’ la solita buffonata all’italiana … di cui gli ingegneri – una delle 2 sponde – non si rendono nemmeno conto.

  19. Thomas Jefferson:

    Amen!!! C’è un nuovo professore qua! (Ah, grazie per l’incoraggiamento a studiare, ne farò tesoro. Credo di averlo già fatto in abbondanza, ma si sa, non è mai abbastanza :-))

  20. mfp:

    TJ, in questi 250 anni hai affilato la lingua ma te sei dimenticato l’Indipendenza! Un po’ come i tuoi Figli … tutti marketing e brand … marketing e brand. E burocrazia (ie: una cosa talmente complessa che costa troppo e funziona a cavolo; un Titanic). Io non sto inventando nulla eh … rfc0001-rfc3271 … io mi sto limitando a formulare, e riformulare, e riprodurre, e clonare, e – mio malgrado – sputare, in termini umanistici, qualcuno di quei protocolli. Che implementano una cosa che e’ a meta’ strada esatta tra il socialismo e il liberismo. O li hai studiati o si beh, ti tocca studiare … con o senza di me … perche’ il resto del pianeta s’e’ rotto le scatole di essere Terzo Mondo e avere fame per pagare la tua ignoranza. Te ne sei accorto? O c’hai ancora in testa lo striscione “Mission Accomplished”, dietro le spalle di Bush Jr., sulla portaerei in Iraq, 5 anni fa? (stanno ancora li’ insieme ai kamikaze eh; il dollaro che Saddam aveva sostituito con l’Euro nel frattempo e’ fallito; “accomplished” che!? Ha vinto Saddam, pure da morto! Studia!)

  21. francesca:

    eh beh, grazie… ci ho messo due post per capire cosa era successo dopo il commento di mpf… sono andata prima a rileggere il mio, di solito anche quando scrivo da ubriaca so bene quello che dico, e quel post l’avevo scritto addirittura dal lavoro nel pieno possesso delle mie facoltà mentali….!

 
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