Barcellona
Sono a Barcellona per il Free Culture Forum – mi hanno invitato per il workshop sulla politica della libera cultura, ossia un incontro di una dozzina di esperti da varie parti d’Europa: scambieremo le nostre esperienze e poi boh, credo cercheremo di cambiare il mondo stendendo un documento finale.
I contenuti del convegno – tre giorni fitti fitti di incontri dalle nove del mattino alle dieci di sera – sono molto interessanti, ma avrò bisogno di un po’ più di tempo per raccontarli. Nel frattempo vorrei invece dire che Barcellona è sempre un bellissimo posto, attiva e moderna come una capitale economica ma piacevole e romantica come una città d’arte, perdipiù con sole mare e spiagge incorporate. Ho l’impressione che rispetto all’ultima volta che c’ero stato – quasi otto anni fa – la magia della città si sia un po’ consumata, tra nuove ristrutturazioni di lusso e una densità di turisti che ormai, persino fuori stagione come ora, ha dell’impossibile e dunque anche del fastidioso; e anche i prezzi, una volta addirittura convenienti, ormai hanno raggiunto e superato i nostri (1,35 euro la metro, 10 euro l’ingresso alla Pedrera e 40 euro a testa la cena in un ristorantino ottimo e fine ma non certo di lusso).
Comunque, quando meno te lo aspetti la città ti regala ancora qualche momento hors categorie, come trovarsi in piena notte tra la Cattedrale e lo splendido chiostro in stile arabo dell’Archivio cittadino con due tenori evidentemente capaci che per qualche strano motivo si mettono a cantare Santa Lucia tra il buio e le stelle. Provate a trovare una cosa così a Roma o Parigi…
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