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lunedì 26 Ottobre 2009, 11:29

Il segretario del PD? Lo decide la ndrangheta (2)

Osservando i risultati delle primarie del PD, si scopre che regione per regione Bersani ha ottenuto un risultato quasi costante, che varia di poco attorno al 50 per cento; insomma, avrebbe rischiato di non farcela a ottenere la maggioranza assoluta e chiudere i giochi subito, se non fosse per due regioni. Che ovviamente sono la Campania, dove Bersani prende il 65%, e – manco a dirlo – la Calabria, dove Bersani svetta con un risultato bulgaro: il 75%.

D’altra parte, se Bersani non fosse riuscito ad arrivare al 50% sarebbe stata essenzialmente colpa della Sicilia, l’unica regione dove vince Franceschini (47% contro 45%). Parlare di mafia contro ndrangheta è sicuramente ingeneroso per i militanti onesti del PD di quelle regioni, però più ci penso e più i miei timori della vigilia mi paiono confermati dai numeri.

[tags]politica, pd, primarie, bersani, franceschini, mafia, ndrangheta[/tags]

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9 commenti a “Il segretario del PD? Lo decide la ndrangheta (2)”

  1. .mau.:

    Posso dire (da persona che non è andata a votare, vergin di servo encomio e di codardo oltraggio) che questo post è una Crante Katzata?
    A parte fare i conti su un terzo delle schede scrutinate, ci sono due errori sistematici. Il primo è che non si possono mischiare le percentuali ma bisogna vedere il numero effettivo di voti, per capire se effettivamente ad esempio la Calabria – regione relativamente poco popolata, ma non so con quanti elettori – poteva effettivamente modificare sostanzialmente le percentuali nazionali. Il secondo è che è chiaro che ci sono i voti siciliani, calabresi, campani; dire che il segretario è stato scelto da mafia, ‘ndrangheta, camorra, soprattutto quando poi le varie regioni non hanno un voto comune.

    (il post precedente sui delegati era molto valido, invece)

  2. vb:

    .mau.: Sul numero delle sezioni hai ragione, io mi sono fidato del fatto che un terzo circa sia già indicativo del risultato finale, ma può darsi che sia arrivata solo una parte specifica della regione e che il risultato finale cambi, vedremo.

    Sul peso però non tanto, Calabria e Campania fanno quasi 8 milioni di abitanti, circa 1/7 dell’Italia; dato lo spropositato tesseramento, penso che in termini di voti il peso sarà anche maggiore (per esempio, basandosi sugli ultimi dati ufficiali, la proiezione attuale per la Calabria è di 125.000 votanti totali, mentre per il Piemonte, regione con più del doppio di abitanti, è di 190.000 – solo il 50% in più). Prendere il 15% in più della media in queste due regioni vuol dire aumentare la percentuale nazionale di almeno il 2%: magari Bersani ce l’avrebbe fatta ugualmente, ma in una elezione incerta mi sembra un aiutino non da poco.

    L’ultima frase è mezza masticata, ma immagino che tu contesti l’idea che il voto di queste regioni, almeno per ciò che riguarda il centrosinistra, possa essere pesantemente influenzato dalla criminalità organizzata. A questo proposito mi sembra il momento giusto per ricordare, uno tra tanti, Francesco Fortugno, e se non hai presente la vicenda rimandarti al riassunto che ne fece il Corriere. Capisco che possa essere difficile credere a certe cose, ma fidati: è tutto vero.

  3. .mau.:

    No, non ho problemi ad ammettere che il voto in certe regioni possa essere pesantemente influenzato dalla criminalità. Quello che contesto è la tua analisi “mafia contro ‘ndrangheta”, soprattutto considerando che in Sicilia non mi pare si parli di tessere truccate.
    (E contesto che i due milioni di abitanti della Calabria possano modificare i giochi così tanto, mentre concordo che i sei milioni in Campania sì)

  4. vb:

    .mau.: E’ tutto il Sud ad avere tesseramenti al PD palesemente gonfiati, anche se in Calabria il fenomeno è più eclatante. Il dato di 624 (seicentoventiquattro!) iscritti per circolo a Napoli città è altrettanto preoccupante, e basta leggere l’articolo di Repubblica linkato sabato, oppure questo di Saviano, per capire perché.

    Ho detto io per primo nel post che non si può ridurre la cosa a “mafia contro ndrangheta”, però il diverso comportamento di Sicilia e Calabria non può che far pensare che quella parte di voti legata alla criminalità organizzata si sia posizionata su candidati diversi nelle due regioni; anche se ovviamente parliamo di sensazioni, e può benissimo essere che ci sia un motivo politico validissimo perché in Sicilia Bersani stia sulle balle a molta gente mentre in Calabria tutti odino Franceschini.

  5. mfp:

    mau, hai figli, non ti mettere in mezzo ai politici, ai mafiosi, e ai politici mafiosi. Te lo dico da amico… pure se oggi m’hai fatto incazzare quando sei passato dal merito delle questioni alla mia persona… non avrei mai pensato di poterti mettere in difficolta’ parlando di coscienza&matematica. Pensa che c’ho fatto il tema di maturita’ mettendo d’accordo commissario esterno (un matematico ateo) e membro interno (un pretino della scuola cattolica dove son stato traviato da piccolo)…

    vb, gli ordini formali diramati dal centro alla periferia erano di votare Franceschini ai PDdini di provenienza DS, e di votare Bersani ai PDdini di provenienza Margherita. Hanno misurato la fiducia della periferia nel centro… non eletto un leader. D’altronde senza osservatori internazionali nessuna votazione e’ mai stata regolare. In questa non c’erano omini con la bombarda in spalla… ma piu’ o meno hanno avuto la valenza dei Plebisciti Siciliani. Fortunatamente gli internauti 2.0 esperti (es: Mantellini) non sono andati; e questo dal mio punto di vista e’ una vittoria per noi :)

  6. .mau.:

    Ah, mi fanno notare che in Sicilia Rita Borsellino sosteneva Franceschini.

  7. ally:

    Per onor del vero, è tutto il contrario di quello che dice mfp: gli ordini formali (evidentemente è a stretto contatto con le varie esponenze politiche) non erano certo improntate a questo. Franceschini, noto ex democristiano se mai era spinto dagli ex margherita e Bersani dagli ex diessini. Franceschini ha militato nella democrazia cristiana, poi nel ppi e poi nella margherita, Bersani invece ha iniziato con il partito comunista italiano, poi con i ds e adesso è confluito nel pd insieme a franceschini. Insomma origini diverse, completamente opposte a quelle che hai asserito essere gli ordini formali.

  8. mfp:

    ally, l’universo – anzi, tutti gli universi – e’ pieno di sorprese… perche’ e’ best effort. Se cosi’ non fosse abiteremmo ancora nelle caverne.

  9. ally:

    eh?!

 
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