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venerdì 16 Ottobre 2009, 09:10

La strage dei fatti

Di questi tempi, l’Italia è spesso sulle prime pagine dei giornali internazionali – raramente in senso positivo. Quella di ieri, comunque, è una notizia davvero clamorosa: secondo il Times (non proprio l’ultimo dei giornaletti), la strage afgana di Sarobi – in cui dieci soldati francesi furono massacrati – sarebbe stata causata indirettamente dalle furberie degli italiani. Infatti, secondo il Times, gli italiani – a cui inizialmente era assegnato il controllo dell’area – avrebbero mantenuto la pace grazie a un accordo sottobanco: i nostri servizi segreti avrebbero pagato decine di migliaia di euro ai locali capi tribali perché essi non scatenassero attacchi o violenze oltre l’ordinario. Quando per un normale avvicendamento l’area passò ai francesi, ignari di tutto, il flusso di denaro cessò: e come prevedibile il risultato fu un’improvvisa ondata di violenza, scatenata dai locali per convincere i nuovi arrivati a proseguire le “buone pratiche” degli italiani.

Nella nostra mentalità, ci sarà pure qualcuno che dirà “e beh? i nostri son stati bravi ad arrangiarsi”; del resto, questo è il periodo in cui compaiono indizi di un probabile accordo tra lo Stato italiano e la mafia per porre termine all’ondata di stragi dei primi anni ’90, accordo per via del quale sarebbe stato eliminato Paolo Borsellino, che avrebbe rischiato di mandare a monte la cosa. Se siamo scesi a patti con la mafia, cosa volete che sia un accordino con quattro integralisti barbuti? Peccato che all’estero non la pensino così; che una cosa del genere, per uno Stato facente parte di una alleanza militare in un paese straniero e di fatto belligerante, sia molto vicina all’alto tradimento.

Potevano i nostri media non parlare della cosa? Ignorarla del tutto proprio non potevano. E allora come hanno reagito? Ieri sera ho visto per caso il TG2: ha mandato un servizio che parlava brevemente della cosa, riferendo poi soprattutto delle veementi smentite del governo. E poi, ha mandato subito dopo un altro servizio, che cominciava più o meno con “I giornali inglesi sono normalmente considerati un esempio di autorevolezza, ma in realtà sono molti i casi in cui hanno preso clamorose bufale”: e via con tre minuti tre di racconto di tutte le volte in cui il Times e la BBC hanno preso cantonate, peraltro citando per prima l’intervista a David Kelly seguita dal suo “suicidio”, cioè un caso che probabilmente era tutt’altro che una cantonata, anzi forse era un caso di giornalismo investigativo giunto troppo vicino alla verità. Un servizio che d’altri tempi si sarebbe visto forse su un libello di partito, certamente non in un telegiornale pubblico.

Insomma, ormai i nostri media sono oltre il limite della decenza, pronti a dar contro a chiunque a comando e a rendersi ridicoli all’estero pur di soddisfare i padroni locali. Ed è vero che ormai, tra l’Italia che guarda la televisione e quella che usa Internet, lo spazio per dialogare si fa sempre più ristretto: perché non è soltanto più l’interpretazione della realtà a essere diversa, ma lo è la realtà stessa, fabbricata differentemente e dunque destinata a non fornire più alcun punto di incontro tra le parti.

[tags]afghanistan, sarobi, italia, francia, corruzione, mafia, giornalismo, informazione, david kelly, tg2, times, bbc, incomunicabilità[/tags]

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10 commenti a “La strage dei fatti”

  1. Ciskje:

    due ipotesi:
    a) gli italiani hanno “aiutato” le popolazioni locali, che cosi’ sono state bone. Da cui si deduce che i Francesi non si sono minimamente occupati della popolazioni locale che li ha giustamente cazziati
    b) gli italiani non hanno “aiutato” ed evidentemente i Francesi come giustamente è, stanno sul cazzo a tutti.

    In ogni caso gli Inglesi non è meglio che si preoccupino del loro tempo di merda?

  2. alf:

    “In ogni caso gli Inglesi non è meglio che si preoccupino del loro tempo di merda?”

    Come dicevano di Radio Londra i fascisti.

  3. Ciskje:

    Erano gli inglesi che continuavano a ripetere alla radio “oggi piove, oggi piove”, ti confondi.

  4. Cicciput:

    Almeno un signore nel nostro panorama politico c’e’:

    http://www.apcom.net/newspolitica/20091015_194001_1e48b69_73326.html

  5. alf:

    @Cicciput

    Non è sicuramente costui, però :)

    http://www.youtube.com/watch?v=ejVioXX839M

  6. mfp:

    Siamo famosi per queste cose (mafia, vaticano, piazzisti, Onorevoli invece di Dignitevoli in Parlamento, etc)… un ex agente segreto italiano lo disse (a Report, o Blu Notte, non ricordo) parlando delle scorie radioattive in Somalia (Ilaria Alpi, etc). Disse che addirittura gli altri comandi si rivolgevano a loro italiani quando volevano essere certi che i cammion non subissero incidenti… ma non perche’ c’avevamo la pistola piu’ grossa (quella, che che ne abbia detto il Duce, l’ultima volta che ce l’abbiamo avuta era con Cesare). Tutto il Mondo e’ Paese.

    Ci sono tante cose discutibili in questa vicenda anche al di la’ del fatto che fare finta di civilizzare mentre invece gli insegni come fare meglio i mafiosi e’ da buffoni. Ad esempio, all’occorrenza, gli eserciti di questi paesi che ora ci bacchettano, non si schifano di chiedere aiuto a chi e’ riuscito a tessere dei legami… ehm… profondamente umani, con la popolazione locale, nonostante le profonde differenze/diffidenze culturali. O bacchettare noi dimenticando freudianamente i 2 miliardi di dollari stampati da Bush di straforo e portati in gran segreto in Iraq, per poi distribuirli alla buona. Chiaro che i civili si indignano… io per primo… pero’ rido sorinione, anche (“soldatino italiano, per me sei un imbecille, ma porta la pellaccia a casa, bravo… che qui da fare a botte ce n’e’ bisogno piu’ che li’, e tu imbecille sei sicuramente piu’ ben disposto di me a fare a botte”). In tutto questo il governo avrebbe fatto bene ad ammettere la questione, specificare cosa e’ stato fatto e cosa no, e chiedere scusa all’opinione pubblica se in quei frangenti non comuni certe idee appaiono buone; poi ognuno avrebbe cosi’ avuto la liberta’ di giudicare. Vittorio, ho visto cose (dopo 20 anni di governanti di questa generazione la mafia mi e’ arrivata quasi dentro casa; prima non c’era mica eh, solo qualche bucatino che di tanto in tanto faceva casino)… credimi… allo stato attuale e’ meglio fare accordi con la mafia, se l’accordo e’ richiesto dalla mafia, e prevede la cessazione delle angherie. Non e’ un caso che questa politica abbia sempre dato dei buoni frutti in tutti quei paesi dove c’erano dei gruppi ribelli (Irlanda del Nord, Paesi Baschi, etc). L’unico modo per sradicarli dal territorio e’ alternare fasi di percussione a fasi di dialogo, fino a che non si saranno autonomamente stancati di fare i pistoleri. Prima pero’ lo stato deve assicurargli un tenore di vita ben superiore a quella che consente una qualsiasi Angaria medievale; e questo non si puo’ fare con gli attuali onorevoli, perche’ non sono Onorevoli. Per essere onorevole devi tenere le palle in mano 24/24… questi ancora se le devono trovare; la loro parola non e’ affidabile. Continuano a mentire spudoratamente pur di rimanere in sella… quella strada non era praticabile ai tempi di Borsellino (e infatti…) e non e’ praticabile oggi. Non essere mafiosi deve prima di tutto convenire; e oggi come oggi non conviene. Berlusconi ha infatti gia’ dimostrato che e’ possibile manipolare fino al punto di rottura le strutture formali esistenti, e avviare cosi’ un ciclo di imbarbarimento di qualunque conquista precedente. Se poi continuano a manipolare i Saviano per mostrare in TV il solito Bobbo Kattivo Senza Volto e Innominato se non che con nickname arcigni…

  7. paolo:

    Quante interviste avete visto sul times o altrove a comandanti talebani? io mica tante.

    eppure l’ articolista comincia proprio cosi’

    “A Taleban commander”[…]

    E’ così facile intervistare un comandante talebano?

    Ottieni un’ intervista e tu cosai fai? gli chiedi se e’ vero che gli italiani pagano e ottenuto il suo “si” ringrazi e te ne vai?

    mah, puo’ darsi eh?.

  8. paolo:

    ok a parziale ammenda un articolo e’ qui

    http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/Afghanistan/article6877125.ece

    comunque e’ interessante questo passaggio

    [Lorenzo Delesgues, director of Integrity Watch Afghanistan]

    “All the Nato nations in Afghanistan were making payments,†he told The Times. “They do not make the Taleban nicer. However, payments go to local commanders so that they stay quiet.â€

  9. alf:

    @paolo:

    il punto non è che abbiano pagato, ma che non abbiano informato i subentranti francesi. Comunque, al di là dell’episodio, la merda che ci buttano in faccia di continuo in questi ultimi tempi è uno degli effetti collaterali di avere come premier un pagliaccio di vaglia internazionale. Ma adesso la Brambilla mette a posto tutto.

  10. maxxfi:

    @Paolo: magari, visto anche di cosa stiamo parlando, basta far presente al comandante talebano che l’intervista puo’ avvenire dietro adeguato compenso.

 
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