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sabato 3 Ottobre 2009, 09:57

Obama go home

Ieri si assegnavano le Olimpiadi 2016 e la suspense era tutta per la sfida tra Rio de Janeiro e Chicago: da una parte una delle città più affascinanti e favolose del pianeta, in una delle grandi nazioni emergenti (l’unica delle prime dieci economie mondiali a non aver mai ospitato i Giochi, sottolineava Lula) e in un continente a cui mai, nella storia, le Olimpiadi erano state assegnate; dall’altra la città del presidente Obama, spinta dalla pressione degli sponsor e dei media americani.

Onestamente, a chiunque osservasse le cose con imparzialità, la scelta pareva ovvia. Solo un americano poteva pensare che una città statunitense di seconda scelta (manco hanno candidato New York o Los Angeles…) potesse prevalere su Rio, ma anche su Tokyo o sulla capitale europea di turno. Era successo solo per Atlanta, ma lì dall’altra parte c’erano Atene, Manchester e Toronto, mica Rio, Madrid e Tokyo; e nonostante questo già quella volta l’assegnazione era stata considerata un mezzo scandalo, con il CIO accusato in tutto il mondo di essersi venduto ai soldi della Coca-Cola – certo una esperienza che il CIO non avrebbe ripetuto volentieri.

E solo un americano poteva pensare che mandare il Presidente e sua moglie a far propaganda per la loro città di residenza, peraltro andandosene prima del voto, potesse aiutare la causa: in realtà ha fatto sembrare che gli Stati Uniti considerassero le Olimpiadi con tale sufficienza da poterle usare come regalino politico del loro Presidente per amici d’infanzia e sostenitori stretti, e fossero talmente sicuri di questo da non degnarsi nemmeno di restare qualche ora in più per assistere al voto, tipo “siamo venuti e vi abbiamo detto cosa dovete fare, ora fate i compiti, da bravi”.

Un tale coacervo di arroganza è stato commentato chiaramente dai membri del CIO: Chicago, la favorita, fuori al primo turno. E dato che nei corridoi di queste organizzazioni internazionali chi vota per chi è deciso e noto a tutti in anticipo, non è assolutamente un caso, ma un messaggio chiaro: Obama go home.

L’unica nota negativa di questo risultato è che i giochi 2020 saranno certamente nel Nord del mondo, dunque (a meno che gli americani non si sveglino ricandidando New York) quasi certamente in Europa, e, dato che è dal 2004 che non ci candidiamo mentre nel frattempo le altre grandi nazioni europee ci hanno provato più volte, è facile presumere che una candidatura italiana per il 2020, sospinta da nuovi appetiti di cemento, possa avere discrete chance. Infatti, stamattina già litigano Alemanno e Cacciari: Roma o Venezia? Aspettando le inevitabili candidature aggiuntive di Milano e Napoli, ci sarà da divertirsi.

[tags]olimpiadi, rio, chicago, obama, atlanta, roma, venezia[/tags]

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9 commenti a “Obama go home”

  1. Lobo:

    Escludo che per il 2020 avremo di nuovo un’olimpiade in Europa, eccetto una possibile Russia. Nord america, asia o Africa hanno la precedenza, per ragioni di alternanza. Improbabile la scelta degli Usa (anche qui, per la casistica.. e’ raro che ci siano due olimpiadi consecutive in timezone “vicine”).

    Direi appunto Russia o SudAmerica, se i campionati del mondo di calcio andranno bene.

  2. vb:

    Beh no, due di fila in Sudamerica no… Dal 1976 c’è un pattern regolare di “una in Europa occidentale/Nordamerica e una nel resto del mondo”, l’unica eccezione (Barcellona 1992 – Atlanta 1996) è dovuta ai soldi della Coca Cola e comunque va a favore del mondo sviluppato. Poi dipende anche dalla consistenza delle candidature effettivamente disponibili.

    Vero è che avendo avuto 2004 e 2012 in Europa, la 2020 potrebbe andare al Nord America, però devono presentare una candidatura forte… e comunque Londra 2012 conta quasi come Nord America, a livello diplomatico il Regno Unito è visto spesso come a metà strada tra UE e USA.

    Se invece al posto di Sudamerica intendevi Sudafrica, allora se ne può parlare, anche se penso più per il 2024 :)

  3. Yari:

    Obama avrà da fare anche lui le sue marchette (come tutti), sorprende di più chi si sorprende… :-)

  4. D# AKA BlindWolf:

    Gli USA hanno avuto 2 olimpiadi estive (Los Angeles 1984 e Atlanta 1996) ed una invernale (Salt Lake City) in pochi anni, dubito che ottengano un’altra edizione in “breve” (un’olimpiade va a quadrienni…) tempo. Atlanta 1996 è parsa a molti insostenibile dal punto di vista dei controlli antiterrorismo, ed eravamo ben prima dell’11 settembre.
    La Spagna ha organizzato una bella olimpiade nel 1992, ma è una nazione poco importante e nonostante siano due volte consecutive che rientra tra le 5 papabili (questa volta è arrivata addirittura al ballottaggio) dubito che rivedrà i 5 cerchi per un po’ di tempo. In Italia dopo la sconfitta al ballottaggio di Roma per il 2004 abbiamo ottenuto le Olimpiadi invernali di Torino 2006, quindi non aspettiamoci i Giochi a breve.
    Salvo (possibili) catastrofi economiche le grandi nazioni emergenti saranno sempre più importanti ed il duopolio USA/Europa conterà sempre di meno. Per prossimo il ritorno in Europa e dintorni delle Olimpiadi estive ipotizzo Russia (Mosca?), Turchia e Parigi (che ha ottenuto solo l’Olimpiade 1900, tra l’altro la più strampalata della storia).

  5. vb:

    D#: Parigi ha ospitato anche quelle del 1924, comunque la Francia è l’altra nazione europea con buone chance…

  6. vale:

    sono d’accordo che dopo 4 olimpiadi di nuovo gli stati uniti non era il caso, MA NON PUOI DEFINIRE CHICAGO UNA CITTA’ DI SECONDA SCELTA, e’ una città bellissima, piena di architettura, parchi, offerta culturale accessibile, trasporti funzionanti, pulita (e se in tutte le cose precedenti è seconda a new york, per pulizia la batte di brutto) e molto più rappresentativa degli stati uniti rispetto a new york!

  7. vb:

    Anche Kuala Lumpur, Manchester, Siviglia, Lipsia e San Pietroburgo (per citare città che hanno fallito l’assegnazione delle Olimpiadi negli ultimi 10-15 anni) sono città piene di architettura, parchi, cultura ecc… ma non sono state quasi considerate, spesso venendo scartate addirittura nella fase preliminare, perché quando pensi alle loro nazioni o aree geografiche non sono la prima città che ti viene in mente, ma soltanto la terza o la quinta… e non puoi sperare di vincere la tremenda competizione per avere le Olimpiadi se la reazione di chiunque, appena legge il tuo nome, è “ma se dobbiamo andare in [nome_nazione], perché non andare a [città_più_famosa]?”

    Certo che è profondamente ingiusto per queste città, ma in termini di percezione mondiale sono e restano una seconda scelta…

  8. Lobo:

    volevo comunque dire “sudafrica”, ma non so perche’ s’e’ mangiato il mio post di correzione :P

  9. D# AKA BlindWolf:

    @vb: Parigi ha ospitato anche quelle del 1924
    Ops, nella fretta non avevo verificato. Comunque è da parecchio tempo che una città così importante non ospita i Giochi, la ritengo comunque la più probabile sede delle prossime Olimpiadi nell’Europa occidentale.

 
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