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sabato 23 Settembre 2006, 08:23

La pillola rossa

In questi giorni, in Ungheria, si è sfiorata la rivoluzione di piazza; tre giorni fa, per dire, gruppi di esagitati hanno occupato e dato parzialmente alle fiamme il palazzo della televisione di Stato, che ha dovuto interrompere i programmi per un po’.

La causa della rivolta è stata la trasmissione da parte di una radio di una registrazione rubata in cui l’attuale Presidente del Consiglio, il miliardario socialista Gyurcsany, ammetteva candidamente di avere mentito su tutta la linea a proposito dei risultati del proprio governo, durante la campagna elettorale che gli ha garantito la rielezione questo aprile.

Bene, a me quello che stupisce di questa protesta è il presunto candore – presunto perchè chiaramente organizzata o perlomeno cavalcata dall’opposizione politica, con il coinvolgimento di agitatori di professione e persino degli ultras delle locali squadre di calcio (vi ricorda qualcosa? Ucraina, Georgia, fondi americani? ok, ne parleremo un’altra volta).

Insomma, veramente esiste qualcuno, nella società moderna, che pensa che i politici non mentano, quotidianamente, ordinariamente, “professionalmente” come parte del proprio lavoro?

Venendo all’Italia, è credibile che davvero Prodi non sapesse nulla dei piani di Tronchetti Provera sul futuro di Telecom, discussi o suggeriti dal suo braccio destro? E Tronchetti Provera davvero si è dimesso senza sapere nulla del fatto che di lì a poco sarebbe scoppiato lo scandalo delle intercettazioni? Scandalo che naturalmente è solo una pura coincidenza, e non ha alcun collegamento con lo scontro politico ed economico in atto per il controllo della principale azienda di telecomunicazioni (e centro di sorveglianza) d’Italia?

Naturalmente questo è solo un esempio; quante palle conclamate ed autoevidenti, o comunque ben presto svelate, ha detto Berlusconi? E Bush, sulle armi in Iraq e sull’11 settembre tanto per iniziare?

Qualche volta uno ci potrebbe anche credere, ma in certi casi è totalmente evidente a qualsiasi persona dotata di raziocinio che quello che ci viene fatto sapere è un gentile abbellimento della realtà, quando non una pillola blu vera e propria. Allora, che cosa è successo di speciale in Ungheria?

Probabilmente quello che succede è un fenomeno di rimozione collettiva. Sappiamo tutti che ci stanno prendendo per i fondelli, ma abbiamo già talmente tanti problemi da affrontare nel nostro piccolo che preferiamo mettere quelli di grandi dimensioni da parte. Poi, però, ipocritamente, quando ci spiattellano la verità così chiaramente sotto gli occhi non possiamo fare più finta di niente; e allora ci incazziamo, e mandiamo al rogo quello dei tanti mentitori che è stato così fesso (o così bellamente inchiappettato dai suoi compari) da venire sputtanato in pubblico. Anzi, la reazione è forse ancora più violenta, perchè dobbiamo sfogare la frustrazione di tutte le altre volte in cui ci hanno chiaramente preso per i fondelli senza che dicessimo nulla.

L’aspetto sinistro, però, è il fatto che forse non proprio tutte le bugie vengono dette per nuocerci. Per dire, quanti di noi avrebbero accettato il passaggio all’euro – una tappa inevitabile per la costruzione politica di una Europa capace di contare a livello mondiale, e probabilmente anche, nel lungo termine, di un mondo equilibrato e pacifico invece che succube dell’Impero Americano – se ci avessero detto chiaramente che ci sarebbe costato una inflazione reale del 50% nei primi tre anni? E se su questo argomento non avessimo tutti più o meno fatto finta di niente, accettando le cifre chiaramente taroccate di Berlusconi invece che quelle veramente sperimentate sulla nostra pelle, cosa sarebbe successo nelle nostre piazze?

Pensate solo a tutte le volte in cui bisogna costruire una infrastruttura necessaria ma sgradevole. A un chilometro da casa mia c’è il CPT di Torino, il centro di detenzione per i clandestini in via di accertamento, che si potè costruire solo raccontando ai residenti la chiara menzogna che sarebbe rimasto lì solo per un paio d’anni, il tempo di farne uno vero altrove; sono passati dieci anni ed è ancora lì, anzi lo vogliono espandere. Eppure, il CPT, almeno finchè non cambia la legge, da qualche parte si doveva fare; probabilmente sarebbe stato impossibile realizzarlo, senza raccontare bugie.

Io, personalmente, scelgo sempre la pillola rossa, quella che ti mette davanti alla dura verità, e non giustifico i politici che mentono troppo facilmente. Ma non sono sicuro che la società italiana sia sempre e comunque pronta per questo; e anzi credo che molti di noi, più o meno coscientemente, demandino ai politici proprio il compito di nascondere le verità meno gradevoli, magari per poi fare da capro espiatorio quando non potremo proprio più far finta di non vedere.

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7 commenti a “La pillola rossa”

  1. sciasbat:

    Sul rapporto Tronchetti/scandalo intercettazioni mi piacerebbe sapere qual è il giusto rapporto causa effetto. Guarda caso una inchiesta che va avati in modo semisommerso da mesi scoppia, con una serie di arresti, prorio quando per qualcuno è indispensabile far passare dalla parte del torto il Tronchetto.

    Invece la pillola blu-blu per fortuna non c’è. Nei rari momenti in cui mi sembra di capire mi vedo a maneggiare sostanze esplosive…

  2. Thomas Jefferson:

    Concordo con Sciasbat. Guarda caso, l’inchiesta emerge nel momento in cui si è chiamati a rendere conto……
    Bah!
    E che dire invece di una campagna elettorale fondata sul declino morale ed economico di questo paese (cioè balle colossali autoevidenti)?

  3. sciasbat:

    Questo paese è in declino morale e economico e la colpa, verità molto semplice ma difficile da accettare, è di chi lo abita.

  4. Thomas Jefferson:

    Più o meno è vero, ma non nel senso in cui era inteso in campagna elettorale. Quello era un’accozzaglia di balle.

  5. BlindWolf:

    Le campagne elettoriali SONO un’accozzaglia di balle.

    In Italia il 90-95% degli elettori appartiene ad una delle seguenti categorie:
    1) i tifosi che parteggiano per una parte politica indipendentemente dai programmi e dagli uomini. Come con le squadre di calcio: se domani Toro e Juve si scambiassero tutti i dirigenti ed i giocatori tra di loro i granata rimarrebbero granata ed i bianconeri rimarrebbero a strisce.
    2) i disinteressati che non sanno niente di politica e non se ne interessano. Nelle ultime 3/4 elezioni parlamentari si è visto chiaramente che ogni volta votano contro il governo precedente perchè li ha delusi.

    E comunque il Parlamento è lo specchio del paese. In cabina elettorale il naso se lo turano in pochi.

  6. NRK:

    Un’altra cosa che sinceramente mi lascia perplesso oltre a quanto già detto è la rapidità con cui si è arrivati a un decreto legge d’urgenza che impartisce la distruzione totale di qualsiasi intercettazione ritenuta illegale, tra l’altro sanzionando pesantemene anche il solo ascolto. Erano mesi che giaceva nel limbo un decreto simile e ora, improvvisamente e nel giro di poche ore, eccolo qui farcito con qualche aggiunta ad hoc per l’occasione. Per carità, va benissimo, quello che mi rende dubbioso sono la celerità e la puntualità da orologio svizzero con cui è arrivato, tra l’altro all’unanimità… hanno registrato qualcuno o qualcosa che non dovevano registrare, magari proprio riguardo ai “casini” sul futuro di Telecom?

  7. Alberto:

    Gyurcsany come Moggi?

    Ciao ciao

 
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