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Archivio per il mese di Settembre 2007


venerdì 14 Settembre 2007, 15:00

Etica online

La conferenza di questi due giorni è stata molto interessante; il tema era “Etica e diritti umani nella società dell’informazione”, una cosina leggera insomma. Il clou è stato probabilmente raggiunto all’apparizione del Global Privacy Counsel di Google, che ha ribadito come loro siano assolutamente a favore della privacy e ci vogliano, in generale, molto bene. Gli avrei chiesto volentieri se non poteva far aggiungere il tastino “dimenticami”, come per suggerimento di .mau., ma è andato via a metà della sessione di discussione aperta e non ho fatto in tempo.

In compenso, il mio intervento (ieri) è andato bene: ho elaborato sulla mancanza di regole chiare per gli utenti della rete, persi tra grandi dichiarazioni di principio e la legge della giungla che di fatto vige su Internet. E poi ho chiesto a chi risponde Google, chi è che controlla le politiche dei motori di ricerca e degli Internet provider, chi offre garanzie di processo contro le minacce legali per far rimuovere contenuti scomodi. E infine, ho sposato la teoria di Stallman secondo cui la proprietà intellettuale innanzi tutto non è proprietà, e non si possono applicare ai prodotti intellettuali gli stessi principi che si applicano agli oggetti fisici; e vi sorprenderete, ma se cinque anni fa a dire queste cose si passava per pazzi o comunisti, oggi è una teoria ampiamente rispettabile; e forse tra un po’ diventerà pure assodata.

Ci sono poi state presentazioni interessanti – ad esempio uno studio su come i diritti umani siano un concetto essenzialmente occidentale, mentre in Asia si parli soprattutto di doveri verso la società, e anzi i diritti individuali vengano percepiti come un indesiderabile ostacolo alla realizzazione di una società ordinata e ben organizzata. Una signora ci ha fatto riflettere sulle discriminazioni invisibili, chiedendo come mai, nei Sims o in Second Life, un giocatore disabile non abbia la possibilità di realizzare un avatar che gli rassomigli. Un ragazzo di EDRI ha sottolineato come due terzi degli atti terroristici in Europa siano concentrati in Corsica e nei Paesi Baschi, e come questo difficilmente giustifichi lo spionaggio organizzato dell’intera Europa. E tanto altro.

Certo, vorrei dirvi che adesso il mondo sarà migliore; in realtà, questo era soprattutto uno spottone per il codice etico (l’ennesimo) che l’UNESCO sta preparando per la rete, senza realizzare che una organizzazione internazionale non è più nella posizione di dettare direttive etiche ad alcuno. Però sono contento di essere venuto.

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giovedì 13 Settembre 2007, 17:09

Scatto

In questo momento sono in una delle sale del Consiglio d’Europa, dove sta per iniziare il mio panel. Mi aspettavo una grande sala da conferenze, e invece è una stanza modello Nazioni Unite, con vari cerchi concentrici di banchi e sedie; come relatore, oggi sono nell’anello più centrale e stamattina guardavo negli occhi i dignitari, tra cui due vicesegretari (del Consiglio d’Europa e dell’UNESCO) e una europarlamentare, che naturalmente se ne sono in gran parte andati subito dopo aver parlato.

La sensazione che si ha prima di fare un intervento – perdipiù a braccio, in inglese, davanti a una platea di francesi con le cuffie – è sempre particolare: è come il momento in cui ci si concentra prima dello scatto (per proseguire il paragone con Pantani). Si accumula energia e si anticipa l’attimo, e poi, quando arriva, ci si butta, senza freni e senza reti di protezione: o si vince, o si cade.

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mercoledì 12 Settembre 2007, 19:38

Compleanno

È un periodo di cambiamenti ed evoluzioni piuttosto intensi, ed è per questo che ultimamente riesco a bloggare molto poco – unitamente al fatto che gli argomenti interessanti scarseggiano, e che noto insomma un periodo di stanca sia nell’autore che nei lettori. Oggi, comunque, vi scrivo da un Internet café di Strasburgo, che mi dicevano essere un buffo pezzo di Germania trapiantato in Francia, ma che a me pare francesissima, a parte i nomi dei posti.

Tornando ai cambiamenti, ce ne sono parecchi in corso (matrimonio di mio fratello a parte). Tra pochi giorni farò l’atto per comprare casa, e sono già attivamente impegnato dalle discussioni su cucina, piastrelle e bagno (alla fine troverò il modo di farci stare sia la vasca che la doccia). Farò anche l’atto per cedere una buona parte delle mie quote di Dynamic Fun, e avviarmi sempre di più sulla strada della libera professione. Di fede, direi, visto che tuttora non mi è chiaro quale sia la mia professione, a metà tra siti, riunioni politiche, meeting sociologici e scrittura varia; lo scoprirò più avanti, forse.

Peraltro, il mio termine in ICANN non è stato rinnovato, e finirà quindi regolarmente all’inizio di novembre: dopodiché, si viaggerà decisamente meno, e se da una parte mi dispiace, dall’altra non auguro a nessuno il tour de force di valigie che ho fatto io in questi tre mesi. Ci sono comunque una tonnellata di altre occupazioni del genere “sempre meglio che lavorare” (scherzo), dai forum delle Nazioni Unite alla campagna sui diritti della rete; non smetterò certo di imperversare sulle mailing list internazionali.

Così, oggi il mio compleanno è passato in sordina, in mezzo ai paesaggi verdi scuro della Renania. Colazione al bar, a pranzo kebab aeroportuale, a cena… non so, flammenkuche? Fast food? Vedremo. Purtroppo non sono riuscito, tra le cose da fare, a scansionare una delle svariate vignette di Life In Hell che si sarebbero adattate bene al tema; ma sono contento, perché sarebbe risultato un compleanno troppo cinico. Invece, quando il tempo che scorre perde la propria dimensione emotiva e diviene semplicemente una consuetudine, si può affrontare qualsiasi svolta prevista e imprevista senza tensione. Anzi, con un bel po’ di curiosità.

E quindi, oggi vorrei essere io a fare gli auguri a tutti.

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martedì 11 Settembre 2007, 11:51

Pedalare

Alle volte mi rendo conto di come la nostra cultura abbia delle immagini e dei modi di dire che la rendono unica, descrivendo un’idea in un lampo e meglio di mille parole; e che non sono facilmente traducibili.

Ad esempio, come potevo spiegare un semplicissimo concetto al mio collega giapponese di ALAC, se non scrivendogli “You wanted the bicycle, now pedal”?

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lunedì 10 Settembre 2007, 08:58

Vaffa-day

Sabato c’è stato l’evento. E’ successo qualcosa?

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domenica 9 Settembre 2007, 09:05

Segni divini (2)

Io, devo dire, sono stato ragionevolmente buono. Mi sono vestito correttamente, con i capi nell’ordine e nelle posizioni richieste, e sono arrivato più che in orario. Mi sono sistemato buono buono dal lato della sposa, così che la sua testimone, per il lato cattolico della cerimonia, potesse avvicinarsi al leggio senza impallare gli sposi. Non ho bestemmiato, nè ho mancato di rispetto al Signore. Ho persino trattenuto le risate quando il sacerdote ha dimostrato che nessun uomo può riuscire a rendersi più ridicolo di un prete cattolico, intonando una canzoncina con un testo del tipo “Evviva la chiesa, la chiesa è bella, è la chiesa degli italiani e andiamo tutti in chiesa”, e invitando poi gli astanti a pregare “per la società civile, che riconosca e supporti i valori della chiesa” (e voti il risposato Casini, invece di rompere le scatole sull’ICI delle librerie e delle case di riposo). Nè ho commentato come il fatto che una persona si riduca in lacrime per l’emozione di sposarsi mi faccia venire dei dubbi sui suoi orizzonti di vita (però, buon per lei). Insomma, sono stato proprio bravino.

E per tutta risposta, quando a fine cerimonia siamo tornati a casa, sono rimasto chiuso nell’ascensore, insieme ad altri cinque, tra cui la cugina di mia mamma, claustrofobica. Siamo saliti, abbiamo premuto il pulsante, si sono chiuse le porte, l’ascensore ha sobbalzato e poi è morto lì. Abbiamo chiamato il numero verde, abbiamo suonato l’allarme, i vicini hanno provato a spegnere e riaccendere l’ascensore dal comando di corrente della sala contatori (riderete, ma parecchie volte ha funzionato), senza ottenere nulla. Nel frattempo, dentro il mio ascensore – che è una scatola cieca di metallo solido – c’erano quaranta gradi e una quantità di ossigeno pericolosamente in calo. Dopo dieci minuti (velocissimo, ad essere onesti) è arrivato il tecnico, che ha riportato manualmente l’ascensore al piano del garage e l’ha fatto aprire.

E poi ci ha pure cazziati, che “non si sale così in tanti, si fa due viaggi”. Ma io dico, se c’è scritto “Capienza 6 persone – Portata 480 kg”, e ci salgono sopra sei persone per un peso totale di circa 350 kg, l’ascensore dovrebbe andare, no? Se non ce la fa, scriveteci sopra una portata inferiore, no? E comunque anche se si blocca, dovrebbe bloccarsi con le porte aperte, no? E poi nella cabina dovrebbe essere previsto un foro di areazione per evitare che ci si possa soffocare dentro, no? E dopo tutto ciò, se fossimo veramente soffocati in sei perché stavi trombando e non potevi venire, tu saresti finito in galera per un considerevole numero di anni, no?

Comunque, i segni inviatici sono chiari: ci è stato chiaramente comunicato che il matrimonio è Male!

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sabato 8 Settembre 2007, 09:05

Sagre

Ok, oggi sono impegnato, ma non posso non segnalare che domani a pranzo, come da tradizione, presenzierò al Festival delle Sagre di Asti, l’imperdibile evento culinario (qui la versione millenaristica della pioggia di due anni fa) dove, in mezzo a una folla strabordante, si possono mangiare piatti tipici a prezzi più che ragionevoli, con grande abbondanza di vino. Mi raccomando, andateci in treno: l’auto sarà una follia…

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venerdì 7 Settembre 2007, 12:04

Segni divini

Come vi avevo accennato, domani si sposa mio fratello – un’idea piuttosto insensata al giorno d’oggi, ma se uno vuole significare un rapporto di coppia tramite questo strumento, perché no. Ragion per cui, io sono favorevole e collaborativo; certo, frotte di amici di famiglia con un po’ più d’esperienza alle spalle mi avevano pregato di chiuderlo in una stanza vuota fino a fargli cambiare idea, ma io mi ero sempre rifiutato.

Non solo, ma ero stato addirittura prescelto per l’accompagnamento dello sposo alla chiesa, con la mia propria vettura; per cui, il mio programma prevedeva l’atterraggio a Malpensa ieri pomeriggio, il ritorno a Torino con l’auto appositamente parcheggiata, la consegna della vettura al meccanico per il tagliando ormai overdue, il ritiro stasera, l’autolavaggio, e l’accompagnamento domani mattina.

Peccato che ieri, mentre presso la ridente cittadina di Oleggio (NO) mi immettevo dalla tortuosa strada del ponte del Ticino sulla regia strada statale numero trentadue, sia stato bellamente tamponato da un signore brianzolo, non a caso originario di Vergate sul Membro o un nome del genere. Nulla di grave, se si eccettua il fatto che il baule non si chiude più e che ho pertanto dovuto giungere a Torino a ottanta all’ora per vecchie strade di pianura, con il portellone semplicemente appoggiato, evitando le buche per non farlo aprire, impiegandoci oltre due ore. Tuttavia, è abbastanza da privare lo sposo del suo mezzo di trasporto.

Ebbene, io dico, ma quando gli déi mandano segnali così chiari, non è forse segno di intollerabile hybris il voler insistere nei propri futili piani?

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martedì 4 Settembre 2007, 16:20

Conferenze spagnole

Anche oggi, alla fine, ho i miei cinque minuti di Internet cafe’ per dispensare pillole di saggezza.

Quella di oggi e’ che non bisogna far organizzare le conferenze agli spagnoli, specie se letterati. Non solo litigheranno continuamente con qualsiasi computer, rinunciando poi a mostrare le slide, peraltro orride e piene di testo; non solo si rifiuteranno pervicacemente di parlare in inglese, facendo infuriare la truppa tedesca che costituisce il nerbo dei partecipanti; non solo si lanceranno in eloquentissimi indirizzi di saluto a presenti, organizzatori, autorita’ e cittadinanza tutta, che porteranno via venti dei trenta minuti loro allocati, per poi sforare di altri quaranta.

Ma il secondo giorno, nel pomeriggio, costringeranno tutti a inerpicarsi su per la collina ripida, per tenere la sessione in un meraviglioso edificio-museo cinquecentesco, dove le seggiole sono scomode, non ci sono tavolini, non c’e’ interpretazione, non si puo’ avere il caffe’ al coffee break (coffeeless break?), e si deve subire un indirizzo di saluto del tipo sopra descritto da parte del direttore del museo; e si giustificheranno dicendo che si’, si rendono conto che in questo modo la mezza giornata di conferenza andra’ sostanzialmente sprecata, pero’ il museo era tanto bello e volevano assolutamente spacciarsi con te portandotici dentro.

(Comunque anche noi dovremmo tacere, che un dotto professore nordico a pranzo ci ha raccontato di come resto’ allibito quando, a una conferenza internazionale di linguistica da lui presieduta, professori del Nord Italia e professori del Sud Italia si presero a male parole davanti a tutti, in mezzo alla sala, al grido di “razzisti!” e “comunisti!”, sulla questione “il lombardo, il veneto e il piemontese sono lingue o dialetti?”. Non temete, comunque, lui concordava con me che sono lingue!)

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lunedì 3 Settembre 2007, 18:58

Toledo in breve

Avendo ancora soltanto cinque minuti di Internet cafe’, ecco Toledo in breve:

Una citta’ bellissima.

35 gradi all’ombra stabili quattro mesi l’anno.

La miglior cipolla cruda che abbia mai mangiato.

Viso +, tette ++, culo +++.

E soprattutto, la totale invasione di negozi che vendono i prodotti millenari dell’artigianato locale: i piatti di ceramica, e la spada del Signore degli Anelli.

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