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giovedì 20 Dicembre 2007, 10:37

Stai punito

Oggi, come qualsiasi venti dicembre di ogni anno, mi sono preparato per pagare l’ICI. Peccato che, mentre ricontrollavo le aliquote, abbia scoperto che, zitto zitto, il governo Prodi ha avuto la bella idea di anticipare la scadenza al giorno 17.

Dunque, cerchiamo di descrivere in modo preciso la situazione. Tu ti alzi il giorno della scadenza e vai (tu) presso alcuni tizi che vogliono da te dei soldi per il solo fatto che esisti e possiedi una casa, peraltro comprata con denaro sul quale hai già pagato le tasse una volta quando l’hai percepito come reddito. Arrivi da loro, e loro ti fanno: sai che c’è? Abbiamo deciso che da quest’anno ci devi i soldi tre giorni prima del solito; però ci siamo guardati bene dal comunicartelo in alcun modo. Per cui, adesso ti puniamo.

La logica di essere puniti per qualcosa che un altro ha deciso che dovevi fare senza nemmeno dirtelo non fa una grinza; del resto, per sopravvivere oggi in Italia bisogna fare miracoli, quello della lettura mentale nel cervello di Prodi (ammesso che vi sia ancora vita là dentro, tra una biascicata e l’altra) è solo uno dei tanti.

Dunque, la punizione è la seguente: se ti ravvedi di tua spontanea volontà (per un peccato che nemmeno sapevi di avere commesso), e lo fai in modo “operoso” (qualsiasi cosa voglia dire; probabilmente è un modo per farti sentire ridicolo durante l’operazione), puoi cavartela con solo il 3,75% di sanzione, più lo 0,007% al giorno di interessi.

Che è un trucco sporchissimo per dire che tre giorni di ritardo ti costano il 3,771%, che equivale – visto che gli interessi non crescono linearmente, ma si compongono – all’8935,8% su base annuale.

Naturalmente, puoi ancora pagare tutto ciò online; guarda caso, esistono due codici tributo specifici (3906 per l’interesse e 3907 per la sanzione) proprio per pagare in questa situazione. Peccato che ci sia una ulteriore clausolina: tutte le cifre vanno arrotondate all’euro più vicino, con un minimo di un euro. Quindi, visto che la sanzione è spezzata in due parti, e che bisogna pagare separatamente a ciascun comune, gli 0,09 euro e 0,02 euro che devo al comune di Torino e a quello di Saint Vincent a titolo di interessi diventano un euro ciascuno.

Non parliamo nemmeno di cosa succede nel caso opposto; del resto vi ho raccontato un pezzettino della trafila – neanche tutta – che devo fare per riavere quattromiladuecento euro (non bruscolini) che lo Stato ha preteso da me tre anni fa, per poi accorgersi dopo due anni e mezzo che in realtà non ne aveva diritto; se va bene li rivedrò tra un anno, ovviamente senza una lira di interessi.

Poi non lamentatevi se al prossimo giro voto il centrodestra; non cambierà niente, ma almeno a parole mi prometteranno di abbassare le tasse, invece di proclamare che sono bellissime.
[tags]ici, tasse, prodi[/tags]

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10 commenti a “Stai punito”

  1. .mau.:

    Scusa, vb. A parte il fatto che non sono mai riuscito a capire perché uno debba pagare l’ultimo giorno utile – ma quello è probabilmente un problema mio – ti faccio notare che anche la scadenza di giugno è stata anticipata (e di ben due settimane, visto che era il 16 e non il 30: credo che quella di dicembre sia stata il 17 solo perché il 16 era domenica). Il tutto era scritto bello in grande nella letterina che SO.RIS. ha mandato a te esattamente come a me insieme ai bollettini ICI (almeno per la casa di Torino).
    Quindi i casi sono due: o sei stato MOLTO più in ritardo a giugno, oppure te ne sei bellamente dimenticato e non puoi lamentarti anche di questo con Prodi. In compenso, visto che le dichiarazioni di cambio uso ICI nel 2007 si fanno a luglio 2008, secondo me puoi tranquillamente aspettare a pagare qualche mese, in modo che le sanzioni arrivino a un euro e 49.

  2. Alberto:

    Io invece questa mattina non ho sentito la sveglia e sono arrivato tardi ad un appuntamento importante. Sono indignato con Prodi per non avermi svegliato, Berlusconi lo avrebbe fatto di sicuro… ;-))
    Scherzi a parte lo spostamento della scadenza è stato fatto per unificare la data di scadenza del versamento dell’acconto di Giugno a quella del versamento delle imposte sui redditi. Conseguentemente è stata anticipata anche la scadenza di Dicembre. La cosa è stata comunicata dai giornali e solitamente i Comuni ti inviano a casa il modulo per il versamento dove è riportata anche la scadenza (con me l’ha fatto sia il comune di San Mauro che quello di Settimo dove pago l’ICI). Di più non saprei cosa aspettarmi dallo Stato se non che TPS ti chiami al mattino del giorno di scadenza per dirti: “Vb, l’hai pagata l’ICI?”.
    Ciao

  3. bruno:

    Hai solo da farti prete, VB, così l’ICI non la paghi proprio.

  4. vb:

    .mau.: Certo che posso lamentarmi con Prodi! E’ il bello della politica: il voto è mio ed è lui che deve convincere me di aver fatto un buon lavoro, mica io che devo portare dei motivi convincenti per avere il permesso di non votarlo. E non sono il solo a lamentarsi: al momento, grazie a un mix di genialate tipo questa e di patente incapacità a produrre alcunché di utile per l’Italia, Prodi ha un indice di popolarità talmente basso da esser comparabile con quello di un calcio nelle palle.

    Poi è vero, avrei potuto pagare qualche giorno in anticipo: notoriamente la parte centrale di dicembre è un periodo in cui le persone non hanno niente da fare, un momento ottimo per infilarci una scadenza fiscale; del resto è il cittadino che deve essere sempre pronto al servizio della burocrazia pubblica, mica l’opposto… Così come è perfettamente sensato mandare una lettera a maggio per ricordarmi che a dicembre devo pagare tre giorni prima… dico male se mi ricorda quei contratti con le clausole scritte in piccolo? A me continua a sembrare che il governo abbia anticipato le scadenze cercando di fregare un po’ di contribuenti o perlomeno fregandosene delle loro esigenze, ma sarò io che penso male :-)

  5. BlindWolf:

    vb, mi stupisco che tu non l’abbia ancora capito…

    Non è Prodi che governa, sono i suoi “alleati”. Lui ci deve solo mettere la faccia e fare da capro espiatorio.

  6. rossana:

    Trovo veritiero ed azzeccatissimo il commento di BlindWolf; non mi sembra invece razionale la motivazione di votare a destra perché ” a parole prometteranno di abbassare le tasse.” Ognuno vota per il partito che ritiene più idoneo a rappresentarlo, non per chi lo irretisce”a parole” per poi amministrare la cosa pubblica e legiferare ad uso e consumo di una ristretta cerchia di privilegiati. Piuttosto capisco chi, come me, è disorientato dall’insipienza , dall’impreparazione e dalla sfrontatezza di molti politici di entrambi gli schieramenti per cui, alle prossime elezioni, molti saranno tentati di disertare le urne.

  7. vb:

    Beh, quella di votare il centrodestra è una provocazione (penso anch’io che moltissimi non andranno a votare). Il punto però su cui vorrei attirare l’attenzione è che la cultura sulla tassazione del centrosinistra è anacronistica, perché parte dal principio che le tasse siano un diritto divino dello Stato per crearsi un fondo da spendersi come pare ai politici, anziché un prelievo che va minimizzato e soprattutto finalizzato a scopi ben precisi. Se parti dalla mentalità giusta (la seconda), a quel punto ti viene naturale adoperarti per rendere il pagare le tasse il più facile possibile, e per giustificare ogni imposta. Se invece parti dal primo punto di vista, ti ritieni autorizzato a imporre qualsiasi tassa e a lavartene le mani del fatto che i cittadini riescano o meno a pagarla.

  8. Francesco:

    Mmm… questo post me lo salvo se per caso qualche volta mi venisse in mente di tornare a vivere in Italia :D

  9. Alberto:

    VB, non vorrei ripartire con la discussione su Valentino Rossi ma il problema è che continuiamo ad indirizzare male la discussione. E’ come se il mio capo venisse da me ogni giorno dicendo che devo tagliare il budget del mio gruppo. Io non potrei far altro che dirgli: “Ok. Allora possiamo mandar via un paio di consulenti ed il progetto x non lo facciamo più oppure non facciamo più sviluppi sul nostro tool y con l’alta probabibilità che gli utenti si lamentino o ancora non facciamo fare più corsi alle persone. Cosa scegli?”. Se il mio capo mi rispondesse: “E’ un problema tuo. Io voglio che tu tagli il budget” penserei che è un idiota. Come cittadini non possiamo continuare a chiedere allo stato che tagli le tasse per poi solidarizzare con chiunque si lamenti del taglio della spesa pubblica, non possiamo chiedere competenza da parte di chi ci governa e ragionare come dei bambini.
    Ed allora chiediamoci su quale diavolo di capitolo di spesa vogliamo che si intervenga… Sicurezza, sanità, ricerca, scuola, forestali calabresi? Cosa scegliete?
    P.S. Evitiamo di tirare in ballo la solita voce “sprechi”. Combattere gli sprechi dipende dalla buona volontà dell’apparato non dall’efficienza di chi governa.

  10. vb:

    Mi stai dicendo che secondo te la produttività dell’apparato pubblico è già massima? Perché io invece partirei proprio dagli sprechi, che non sono solo le spese mal fatte, ma sono anche i dipendenti in numero eccessivo rispetto al necessario o quelli che non lavorano proprio. Non ci credo che gli organici sono ridotti all’osso e che non si possano fare miglioramenti organizzativi e tecnologici per eliminare un po’ di personale. Non ci credo che non ci siano raccomandati da licenziare, fancazzisti da cacciare, baronie da eliminare. Basta entrare in una università per trovare docenti che guadagnano e non ci sono mai, in un ospedale per vedere gente che passa al mattino, bolla la cartolina e poi esce e va a fare la spesa, e così via. Se tu non li hai mai visti, non so dove vivi.

    Ciò detto, in certi casi ci sono settori dove la presenza dello Stato è eccessiva… ad esempio i sostegni alle imprese sullo sviluppo tecnologico sono quasi sempre soldi buttati, per esperienza.

 
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