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sabato 9 Agosto 2008, 18:52

La buona educazione

Supponete che sia da poco arrivato da voi in ufficio un nuovo collega. Viene da una famiglia umile ed è cresciuto nella miseria, ma ha faticato e ha fatto carriera, e da poco è riuscito ad abbrancare una posizione ben pagata. E’ un po’ spocchioso e primo della classe, però in fin dei conti è capace; ma non vi sta molto simpatico, un po’ perché vi conoscete poco e lui viene da un ambiente diverso dal vostro, e un po’ perché su di lui girano storie inquietanti, come il fatto che ogni tanto picchi la moglie.

A un certo punto il vostro collega annuncia di voler dare entro qualche settimana una grande festa per celebrare il fatto di lavorare ormai da alcuni mesi lì con voi e con un sacco di altra bella gente. E’ consuetudine che, un po’ a turno, qualche collega organizzi un party aziendale; certo, sulle prime alcuni storcono un po’ il naso all’idea che lo faccia questo tizio, e tra questi anche voi, ma alla fine accettate l’invito.

Dopodiché arriva il giorno della festa, e mentre voi mettete piede per la prima volta in casa sua, e lui è tutto orgoglioso di farvi vedere che bell’appartamento si è messo in piedi partendo dal nulla, voi non lo state nemmeno a sentire; mentre arraffate una birra, cominciate a gridare davanti a tutti: “Ehi, stronzo! Lo sappiamo che picchi tua moglie! Ti abbiamo fatto un favore a venire ma sei veramente stronzo!”. Poi, mangiucchiando le sue patatine, continuate a parlar male di lui con tutti gli altri, iniziando dalle foto della sua quinta elementare da cui evincete che, trent’anni fa, picchiava i compagni di classe; anzi, voi e i vostri colleghi più anziani formate un gruppetto in un angolo, isolando il padrone di casa in un angolino con qualcuno dei più giovani, e continuate a sparlarne per tutta la durata della festa, alla fine della quale, afferrando il regalino di benvenuto che lui vi ha porto all’ingresso, ve ne andate senza nemmeno ringraziare.

Ecco, questo non vi sembrerebbe un atteggiamento un po’ maleducato? Eppure è esattamente così che buona parte dell’Occidente si sta comportando con i cinesi in queste Olimpiadi: ha accettato l’invito e l’ospitalità, ma non perde occasione per offendere l’ospite.

I cinesi – tutti, dal primo all’ultimo, non certo solo il governo – vivono questa occasione come il proprio ballo dei debuttanti; il momento in cui possono dimostrare al mondo di avercela fatta, di essere riusciti a ridiventare una nazione grande e importante. Sanno che riceveranno critiche su ciò che ancora non va, ma si aspettano di ricevere con almeno altrettanta enfasi una pacca sulle spalle e un complimento per tutto ciò che sono riusciti a fare – e che è davvero stupefacente – in questi ultimi dieci anni: grattacieli, ferrovie, computer, razzi nello spazio, e centinaia di milioni di persone sottratte all’atavica miseria delle campagne per provare a costruirsi un futuro in nuove città tirate su in un attimo.

I cinesi si sentono in buona misura sotto esame; ma si aspettano che sia un esame oggettivo, non una bocciatura già pregiudicata. Invece, c’è il rischio che, dal loro punto di vista, gli ospiti occidentali si rivelino antipatici e prevenuti, lasciando in loro l’impressione duratura che siano irrimediabilmente stronzi e un po’ barbari proprio come, in Asia, si dice da decenni.

Tanto più che tutto questo accade a fronte dell’amico Putin che durante la cerimonia di apertura manda tank e bombardieri sulla confinante Georgia: e non una autorità occidentale che abbia detto mezza parola, non una bandierina o un girotondo a Piazza di Spagna. Tutti troppo occupati a essere maleducati coi cinesi?

[tags]olimpiadi, cina, russia, buona educazione[/tags]

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10 commenti a “La buona educazione”

  1. Tizio:

    Si sta realizzando un’altra Cecenia mentre l’occidente chiude gli occhi, si tura il naso e si tappa le orecchie, perchè sai, l’amico vladimir è utile e noi siamo energicamente dipendenti da lui.

    Però the Games must go on lo dissero già una volta: monaco 1972, c’era una occupazione di uno Stato sull’altro in corso e ancora c’è.

    Ah, dimenticavo: poi c’è una validissma ragione perchè noi alla festa stiamo facendo gli stronzi con i cinesi: la loro fame di modernità e ricchezza sta facendo impazzire di speculazione i mercati mondiali delle materie prime. Solo noi possiamo usufruirne (e pure a poco prezzo), che caspita vogliono sti cinesi?

    Alla fine, però, mi faccio una domanda: perchè facciamo gli stronzi con i cinesi mentre con vladimir facciamo pissi pissi bau bau?

  2. Fabrizio - ikol22:

    Son capitato oggi per caso dul tuo blog. Questo pensiero sulla Cina e circa i giochi Olimpici è punto ciò che mi attraversa la mente sin dai giorni scorsi. Sottoscrivo quindi in pieno la tua simpatica (ancorché purtroppo triste) iperbole.

  3. D# AKA BlindWolf:

    @Tizio: non è propriamente speculazione: è che cambiando i rapporti tra domanda ed offerta il prezzo cambia (che poi ogni tanto ci siano dei rally speculativi è la norma).

    Comunque condivido l’opinione di ieri sera di Bartoletti: le Olimpiadi cinesi sono, mediaticamente, positive per il Tibet in quanto mai prima d’ora la questione tibetana ha avuto così tanto spazio nei mezzi di comunicazione.

    Ah, ho apprezzato anche il tuo post, vb.

  4. simonecaldana:

    @Tizio: perche’ i russi producono materie prime e noi e i cinesi le consumiamo.

  5. homing pigeon:

    VB, mi è piaciuto veramente questo post. Lo trovo intelligente e veritiero, ed il fatto di essere riuscito a rendere una macrosituazione con un paragone così vicino a noi, così quotidiano, lo rende di particolare pregio. Complimenti.

    é la prima volta che visito il tuo blog, essendoci incontrati quasi casualmente tra i commenti di Dragor, ma di sicuro non sarà l’ultima. Passerò a ritrovarti.

    un saluto cordiale,
    HP

  6. Mike:

    A me sembra che George Bush abbia detto qualche cosa contro questa operazione, così come gli esponenti UE. Quindi gli occidentali hanno detto qualcosa, che poi gli USA abbiano una enorme coda di paglia riguardo all’escalation è un’altro discorso.

    Per il discorso dei cinesi, credo tu sia abbastanza vecchio da ricordarti le olimpiadi di Mosca (ehi: io ho in casa la Matrjoska ufficiale!). Anche lì esisteva un discorso di tipo prettamente poltico per cui vi sono stati certi comportamenti, se non peggiori, come ad esempio il fatto che ARD/ZDF non ha trasmesso le olimpiadi ed altre simpatiche cosette. Vista la situazione che si sta creando, sel le olimpiadi si facessero di nuovo a Mosca fra otto anni, credo sarebbe la stessa identica cosa.

    Il problema della Cina è comunque, per seguire il tuo esempio, che il nuovo arrivato ha sperguirato che è vero, era stato visto picchiare la moglie, ma adesso sarebbe andato dagli alcoolisti anonimi ed avrebbe smesso con la bottiglia, solo che qualche collega, la settimana prima della festa lo ha visto ubriaco fradicio di nuovo.

  7. dariofox:

    ciao VB, questa volta temo tu confonda – come Gramellini peraltro – cosa stia avvenendo in Ossezia del sud, in questo caso forse l’indignazione e i girotondi di protesta andavano verso la Georgia che aveva invaso l’Ossezia e non verso la Russia. Tuttavia è più facile puntare il dito verso Putin che verso un personaggio sconosciuto coperto e protetto dal USA… poi, come sempre nel Caucaso, non è facile capire chi siano i buoni o i cattivi – ma chi invade un altro paese (di fatto l’Ossezia si era dichiarata indipendente dal 91) di solito ha torto…

  8. vb:

    Tecnicamente nessuno ha mai riconosciuto l’indipendenza dell’Ossezia del sud dalla Georgia (penso nemmeno Mosca), per la comunità internazionale quella è una parte di Georgia con un conflitto secessionista in corso (una situazione molto simile al Kosovo pre-indipendenza) e quindi la Russia si è intromessa militarmente in un affare interno di un’altra nazione sovrana.

    Detto questo, gli stessi georgiani pensano che il loro presidente sia un pazzo sanguinario, e sicuramente è “coperto” dagli americani che vogliono mettere un piede nel Caucaso mediante uno stato satellite come la Georgia, cosa che Mosca non può permettere. Nel mondo ideale questi conflitti sarebbero gestiti dall’ONU… ma purtroppo è solo un sogno.

  9. Paolo:

    La repressione in Cina continua, anzi i Giochi sono diventati un buon modo per identificare tutti quelli che cercano di denunciare i soprusi e la corruzione del governo cinese:

    http://rampini.blogautore.repubblica.it/2008/08/18/?ref=hpsbsx

    E’ sconvolgente la miopia di chi dice che con la Cina si devono comunque fare affari, perchè la Cina tra un po’ esploderà, per le tensioni crescenti tra centro e periferia, perchè l’aumento del prezzo delle materie prime ha messo 300 milioni di cinesi di nuovo sotto la soglia di povertà, perchè ne ammazzano più gli speculatori edilizi che i terremoti, perchè non puoi pensare di dare libertà economica senza libertà civili, mentre in Italia l’unica cosa che si riesce a dire è il mercato e quanto è importante, nessuno vuole vedere quando il colosso abbia i piedi di argilla e stia lì lì per franare.

  10. erasmus:

    Le critiche alla Cina sono giustificate, il punto è che non dovevano farle organizzare le Olimpiadi, ma si sa che il CIO
    è un’organizzazione finanziaria paramafiosa che bada solo ai profitti che può ricavare e non ai valori olimpici. Vogliamo chiudere gli occhi ed affermare che ci sia un minimo di democrazia o negare che le minoranze etniche siano perseguitate e magari sottoposte a pulizia etnica?

 
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