La vera orgia natalizia
Come avrete notato, io sono un antifestivo; nel periodo natalizio-capodannesco, non mi dedico particolarmente a scambiare auguri o regali. Faccio volentieri un augurio collettivo tramite blog o Facebook, ma non riceverete da me SMS precotti, mail animate o applicazioni festive da social network; questo non perché non ci tenga, ma perché l’affetto per le persone si dimostra nella sostanza e tutto l’anno, non nella forma con una serie di click.
Lo dico perché, come immagino tanti di voi, ho passato i primi giorni dell’anno a mettere a posto; oltre alla tradizionale orgia contabile di fine anno, in cui si classifica e si archivia la corrispondenza in attesa da mesi, c’è da risistemare i più recenti residui delle feste. E, anche avendo limitato al minimo la materialità del festeggiamento, sono rimasto colpito da quanti rifiuti mi si sono palesati in casa.
Sacchi, sacchetti, sacconi, pacchetti, carta colorata di ogni genere, fiocchetti, scatoloni, vassoi di cartone usa e getta, con la loro brava imbottitura di carta, di plastica, di polistirolo; bottiglie di vino in regalo, impacchettate in un cartone che dentro ha un altro cartone sagomato e ritagliato per tenerle ferme; scatole di panettone con dentro il sacchetto del panettone e la base del panettone; sacchetti di cioccolatini che contengono delle piccole confezioni di plastica le quali dentro hanno una seconda confezione d’alluminio che contiene il cioccolato; e in generale tutte le confezioni dei cibi, anche qui carta, plastica, alluminio, vetro. Un’orgia di rifiuti che è almeno il doppio più voluminosa dei regali (talvolta anch’essi inutili e destinati alla discarica) che ha contenuto; per giungere spesso all’assurdità della carta da regalo o della confezione utilizzata per un tempo netto di mezz’ora – si incarta, si consegna, si scarta e si butta via.
Naturalmente tutto ciò mi è stato dato con la massima buona volontà , anzi l’attenzione nell’estetica del pacco è segno di attenzione per il destinatario del regalo. Ma sarebbe davvero il caso di pensare che il vero regalo può anche non essere impacchettato, infiocchettato, insacchettato, inscatolato, imbellettato, o se lo deve essere lo può essere con parsimonia e con attenzione ad evitare lo spreco e l’inutile. Un regalo così, oltre che fare del bene al destinatario, fa del bene anche al mondo che ci sta attorno. Di questi tempi, mi sembra proprio un bel regalo.
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