Il teatrino di Bossi e i trasporti in Piemonte
L’altro giorno ha fatto un certo scalpore la dichiarazione No Tav di Bossi: “il Piemonte forse non ha bisogno della Tav, il Piemonte deve essere collegato col sistema imprenditoriale lombardo”. D’altra parte Cota è di Novara e la Lega è forte soprattutto nel Piemonte orientale e meridionale, non certo a Torino; l’obiettivo della Lega è governare tutto da Milano.
Certo qualcuno deve poi avere richiamato a cuccia il senatur, perché ieri ha smentito tutto: “è evidente che sono a favore della Tav”. Si capisce che la dichiarazione gliel’ha scritta qualcuno qui a Torino, perché poi anche Bossi riprende la litania del “se Cavour non avesse fatto il Frejus” (a Mirafiori qualche superesperto di marketing, tipo Lapo per esempio, deve aver deciso che quella è l’arma finale contro i dati dei No Tav). Comunque, che la Lega, a proposito di trasporti piemontesi, “malpensi” (si, è un gioco di parole) è evidente a tutti.
Eppure dovrebbe essere altrettanto evidente che Torino non ha bisogno della TAV, ha bisogno di collegamenti ferroviari a lunga distanza per il resto d’Italia (AV e non) frequenti, affidabili e a prezzi abbordabili; e ha bisogno di un aeroporto che la colleghi a basso prezzo col resto d’Europa. Se la Lega è chiaramente milanocentrica, mi sembra che Bresso & Chiamparino – che governano la regione da cinque anni e il comune da venti – abbiano contribuito attivamente in questi anni sia al progressivo declino di Caselle, ormai ridotto ad aeroporto provinciale, che alla devastazione dei collegamenti ferroviari da Torino.
L’importante era spender soldi per costruire una nuova enorme ala dell’aeroporto per due settimane di Olimpiadi (avete idea cosa ci costa anche solo scaldarla e pulirla?) e ancora più soldi per dei binari percorsi da sette coppie di treni al giorno. E poi, l’altro importante era regalare agli amici: l’aeroporto è stato regalato a Benetton, l’autostrada Torino-Milano è nelle mani di Gavio, e per le ferrovie ecco pronta la nuova azienda di Montezemolo. E poi ti chiedono perché sei contro la Torino-Lione.
Pensare che su questo fronte tra destra e sinistra cambi qualcosa è utopia: ne abbiamo ampie prove. E allora oggi pomeriggio dalle 14 saremo all’autoporto di Susa a manifestare in allegria, e poi domani non ci preoccuperemo nemmeno di andare a vedere la famosa manifestazione Sì Tav al Lingotto – l’unica manifestazione che si tiene al chiuso dietro le porte sbarrate di un auditorium di lusso, perché se i “manifestanti” scendessero in strada sarebbero accolti coi fischi.
E poi, almeno se ci darete una mano con le firme, andremo in Regione dal retro ad aprire una breccia di Porta Pi(l)a, per cominciare a cambiare qualcosa.
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